Covid. Contagi in aumento: 13.385 positivi. I morti sono 344, superata quota 120mila
Anche il Naviglio Grande di Milano è tornato in zona gialla
Sono 13.385 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 10.404. Sono invece 344 le vittime in un giorno.
Con queste ultime 344 vittime registrate nelle ultime 24 ore l'Italia ha superato i 120mila decessi per il Covid-19. I morti sono ora esattamente 120.256.
Ammontano a 336.336 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore. Ieri i test erano stati 302.734. Il tasso di positività è del 4% (+0,6% rispetto a ieri, quando era stato del 3,4%).
Risultano 2.711 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, in calo di 37 unità rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri sono stati 168 (ieri 177). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 19.860 persone, in calo di 452 rispetto a ieri. I ricoverati con sintomi
scendono così sotto quota 20 mila.
Dalle regioni
Contagi di nuovo in aumento in Sardegna: nell'ultimo aggiornamento dell'Unità di crisi regionale sono stati rilevati 264 nuovi casi (ieri 199), a fronte di 3.815 test eseguiti, con un tasso di positività al 6,9%. Nel complesso salgono a 54.053 i casi di positività al Covid-19 in Sardegna dall'inizio dell'emergenza. In totale sono stati eseguiti 1.179.003 tamponi.Si registrano anche due nuovi decessi (1.374 in tutto). Stabile a 371 il numero delle persone attualmente ricoverate in ospedale in reparti non intensivi, invariato anche il numero dei pazienti (46) in terapia intensiva.
Sono 1.844, di cui 497 sintomatici, i nuovi positivi al Covid 19 in Campania, su 23.004 tamponi molecolari esaminati. Il tasso di incidenza cala di un punto percentuale e si attesta all'8,01% contro il 9,17 di ieri. Il
bollettino odierno dell'Unità di crisi segnala anche 31 vittime e 1.689 guariti. Invariata l'occupazione delle terapie intensive (136) mentre quella delle degenze ordinarie resta sostanzialmente stabile a quota 1.507 (+1).
Oggi su oltre 17 mila tamponi nel Lazio (+1.913) e oltre 19 mila antigenici per un totale di oltre 36 mila test, si registrano 1.078 casi positivi (+139), 32 decessi (-2) e +1.579 guariti. Aumentano i casi, mentre diminuiscono i decessi, i ricoveri e le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 6%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale è al 2%. i casi a Roma città sono a quota 400. Continua il trend di decrescita del dato dei ricoveri e delle terapie intensive.
Risalgono a 1.187 oggi i casi positivi al Covid in Piemonte, 5% il rapporto con i tamponi processati, 23.775 di cui 10.515 antigenici. Sono i numeri del bollettino dell'Unità di crisi della Regione. Prosegue la
flessione nel dato complessivo dei ricoverati, 223 in terapia intensiva, -17 rispetto a ieri, 2.264 negli altri reparti, -44. I morti sono 34 (di cui relativo a oggi), i guariti +1.459, gli attualmente positivi sono 16.458, le persone in isolamento domiciliare 13.971.
Con 35.798 tamponi effettuati: è di 1.369 il numero di casi positivi in Lombardia, con una percentuale del 3,8%. Scende sotto 600 il numero di pazienti in terapia intensiva (sono 582, 19 meno di ieri) e è di 3.819 negli altri reparti (-5). Sono invece 54 i morti, che portano il totale dei decessi da inizio pandemia a 32.742.
I casi non scendono più in 11 regioni
La curva della percentuale di positivi al virus individuati dai test molecolari ha smesso di scendere da due settimane in 11delle 14 regioni e province autonome che comunicano separatamente i positivi ai test molecolari e agli antigenici rapidi. Lo indica l'analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le
Applicazioni del Calcolo 'Mauro Piconè del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac).
Si ferma anche la discesa della curva relativa ai nuovi ingressi di pazienti Covid-19 nelle unità di terapia intensiva in 12 delle 21 regioni e province autonome e, secondo il matematico, "sulla base di quanto è accaduto nei mesi scorsi a livello nazionale e a livello regionale in particolare in Sardegna, è facile prevedere che le recenti riaperture, e in particolare al ritorno alla didattica in presenza, faranno risalire nelle prossime settimane entrambi i tipi di curve".
Terapie intensive ancora sopra la soglia critica in 7 regioni
Dopo molte settimane, le terapie intensive occupate da pazienti Covid-19 tornano a essere il 30% di quelle complessivamente disponibili in Italia, ovvero al limite della cosiddetta soglia critica. Tale soglia risulta però ancora superata da 7 regioni: Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Toscana, Piemonte e Puglia. È quanto mostrano i dati del monitoraggio quotidiano dell'Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali (Agenas), relativi alla giornata del 27 aprile.
Nella rilevazione del 21 aprile scorso, a livello nazionale le terapie intensive Covid erano il 34% del totale e ben 12 regioni superavano la soglia del 30%, oltre la quale va in crisi la presa in carico di altri malati.
È invece pari al 32% la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari di malattie infettive, medicina generale e pneumologia, e resta quindi ben al di sotto della soglia di allerta individuata dal Ministero della Salute (che in questo caso è il 40%). Anche questo valore è in calo da alcune settimane e, nelle rilevazioni del 21 aprile era pari al 35%.
Lamorgese: controlli regionevoli con senso di equilibrio
"I controlli sul riavvio nella zona gialla della ristorazione seguiranno criteri ispirati ad equilibrio, ragionevolezza e proporzionalità, ma serve anche il senso di responsabilità dei singoli cittadini chiamati ad
astenersi da condotte elusive delle prescrizioni". Lo ha detto la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, al question time alla Camera.
La ministra ha ricordato che il coprifuoco dalle 22 fino alle 5 "discende direttamente dal Dpcm del 3 marzo che è stato confermato dall'ultimo decreto fino al 31 luglio. Non c'è incoerenza con la circolare inviata ai
prefetti il 24 aprile", ha precisato replicando ad un'interrogazione della Lega. "Tutto il Governo - ha proseguito la titolare del Viminale - è impegnato a favorire un graduale ritorno alla normalità e l'ultimo decreto è un passo avanti delicato; richiede prudenza e responsabilità da parte di ognuno di noi a tutela della salute di tutti. In una fase cruciale della campagna vaccinale sarebbe un errore trascurare il rispetto delle misure di contenimento che farebbe correre il rischio di un arretramento vanificando i sacrifici degli italiani".
Contagi stabili nelle scuole tra Milano e Lodi
Nella settimana dal 19 al 25 aprile sono 658 i positivi al Covid-19 nelle scuole delle province di Milano e Lodi. È quanto comunica Ats Città Metropolitana di Milano spiegando che si tratta di 536 alunni e 122 operatori scolastici. Il numero di persone isolate, invece, è 8.779: 8.421 alunni e 358 operatori.
Nella settimana precedente i casi positivi erano stati 669 mentre le persone in isolamento 5.187: "La stabilità dei casi Covid nelle scuole — spiega Marino Faccini, direttore della UOC Medicina Preventiva delle Comunità-Malattie Infettive di Ats Milano — è un segnale positivo che tuttavia deve essere consolidato mantenendo alta l'attenzione verso i protocolli di sicurezza e i corretti comportamenti individuali di protezione dal rischio di contagio. Gli isolamenti — continua Faccini — sono in aumento perché, a differenza della settimana scorsa in cui diversi casi erano da poco rientrati a scuola e avevano avuto meno occasioni di contatto con i compagni, in questa settimana la ripresa della frequenza scolastica è stata più
completa e di conseguenza sono stati tracciati più contatti da porre in quarantena".
Dei 658 positivi, 41 sono del Nido, 127 della scuola dell'infanzia, 197 della scuola primaria, 128 della secondaria di primo grado e 165 di quella di secondo grado. Delle 8.779 persone isolate, invece, 567 sono del Nido, 1.864 sono della scuola dell'infanzia, 2.744 sono della scuola primaria, 2.141 sono della scuola secondaria di primo grado e 1.463 di quella di secondo grado.
Focolaio nel Bresciano per una festa tra bambini
Cento persone positive, otto ricoverate in ospedale e 500 in quarantena. È il focolaio che si è sviluppato a Edolo, paese della Vallecamonica nel Bresciano, probabilmente per colpa di una festa tra bambini che frequentano una scuola di infanzia che ora è stata chiusa causa covid. I contagi in paese sono passati da meno di quaranta a più di cento dopo la festa che si è tenuta nell'abitazione di un bambino che avrebbe poi contagiato i compagni. Ats della Montagna ha avviato una campagna di screening di emergenza e tra domani e venerdì sarà tamponato l'intero paese.