Covid. 12.877 positivi e 90 morti. Prima foto di Omicron al Bambino Gesù di Roma
Un'infermiera della Croce rossa effettua un tampone rapido
Sono 12.877 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, ieri erano stati 13.686. Sono invece 90 le vittime in un giorno, in aumento rispetto a ieri, quando erano state 51.
Ammontano a 596.898 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in
Italia. Ieri erano stati 557.180. Il tasso di positività è al 2,1%, in lieve calo rispetto al 2,4% di ieri. Sono invece 624 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 18 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 68. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.826, ovvero 78 in più
rispetto a ieri.
Risultano inoltre 178.946 gli attualmente positivi al Covid in Italia, 6.328 in più nelle ultime 24 ore. Dall'inizio della pandemia i casi totali sono 4.982.022, i morti 133.627. I dimessi e i guariti sono invece 4.682.318, con un incremento di 6.451 rispetto a ieri.
Oggi in Friuli Venezia Giulia, che lunedì passerà in zona gialla (anticipando il decreto governativo sul super green pass che scatterà il 6 dicembre in tutta Italia), su 8.395 tamponi molecolari sono stati rilevati 665 nuovi contagi con una percentuale di positività del 7,92%. Sono inoltre 16.456 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 63 casi (0,38%). Oggi si registrano anche 6 decessi.
E al Bambino Gesù la prima foto della variante Omicron
Questa è la prima foto al mondo della variante Omicron, realizzata nell’area di ricerca di Medicina Multimodale del Bambino Gesù. La foto mostra la struttura della proteina spike della variante Omicron, a destra, e della variante Delta, a sinistra, rispetto alla spike originale di Sars CoV-2. Omicron ha molte più mutazioni di Delta, concentrate in una zona che interagisce con le cellule umane - Ansa / Ufficio stampa Ospedale Bambino Gesù
Prima foto al mondo della variante Omicron, realizzata nell'area di ricerca di Medicina Multimodale del Bambino Gesù (coordinata dal Prof Carlo Federico Perno), con la diretta supervisione della Prof.ssa Claudia Alteri (in collaborazione con l'Università Statale di Milano), da Valentino Costabile, Rossana Scutari, e Luna Colagrossi.
La foto mostra la struttura della proteina spike della variante Omicron, a destra, e della variante Delta, a sinistra, rispetto alla spike originale di SARS CoV-2. Omicron ha molte più mutazioni di Delta (già molto variata), concentrate in una zona che interagisce con le cellule umane.
I pallini rossi indicano le aree ad altissima variabilità, quelli arancioni ad alta variabilità, quelli gialli a media variabilità, quelli verdi a bassa, e quelli celesti a scarsa variabilità. La zona grigia è quella che non varia.
Questo non significa in automatico che tali variazioni siano più pericolose, semplicemente che il virus si è ulteriormente adattato alla specie umana generando un'ulteriore variante. "Ulteriori studi ci diranno se questo adattamento è neutro, meno pericoloso, o più pericoloso", commentano i ricercatori.