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Covid-19. Italia a rischio arancione dopo Natale. Le misure giovedì nel Cdm

I.Sol. lunedì 20 dicembre 2021

Dal ripristino dell'obbligo della mascherina all'aperto fino all'accorciamento della durata del Green pass, passando per l'estensione dell'obbligo vaccinale ad altre categorie di lavoratori a contatto con il pubblico e ai tamponi per assistere ad eventi particolarmente affollati, anche se vaccinati.
Sono tante le misure che la cabina di regia - convocata dal premier Mario Draghi per giovedì 23 dicembre - dovrà valutare. E' probabile che si veda nella direzione di una stretta, anche se a deciderne la portata saranno gli ultimi dati relativi alla diffusione della variante Omicron attesi già oggi. Per ora gli esperti sanno dire con certezza che è molto più contagiosa, e a dimostrarlo con i fatti c'è l'impennata di casi che si registra in vari Paesi, dal Regno Unito agli Usa all'Europa. Nessuno si sbilancia invece sulla sua gravità. "Se 'buca' il vaccino è praticamente un altro virus, e allora tutto può cambiare, anche questo green pass potrebbe non bastare più", ha avvertito Guido Rasi, consulente per la campagna vaccinale del commissario per l'emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Secondo l'ex direttore dell'Ema alcune regioni d'Italia potrebbero presto essere vicine alla zona arancione perché "il contagio sale e le terapie intensive potrebbero riempirsi rapidamente". A tal proposito una circolare del ministero della Salute Roberto Speranza alle Regioni sollecita un "rafforzamento delle misure organizzative per la gestione dell'attuale fase epidemica" definita "acuta e caratterizzata da una elevata velocità di trasmissione del virus".
I casi in Italia continuano a mantenersi elevati. Nelle ultime 24 ore ne sono stati rilevati 24.259 con 97 decessi e un tasso di positività del 4,3%. Cresce pure la pressione sugli ospedali dove si registrano un saldo di +150 ricoveri e +13 terapie intensive.



A livello locale il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha però invitato a "non lanciare un allarme dopo l'altro" chiedendo a tutti di utilizzare "buonsenso". Nel Lazio intanto si prepara un'ordinanza per l'obbligo di mascherine all'aperto su tutto il territorio regionale e l'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato ha alzato la posta, chiedendo al Governo di introdurre l'obbligo vaccinale "per sradicare lo zoccolo duro" dei no vax che "mette e a rischio" il resto della popolazione.

Nella stessa giornata di domenica, inoltre, è stata interrotta l'assemblea dell'Ordine dei medici di Roma: all'hotel Villa Palace una quarantina di sanitari contrari all'obbligo di vaccinazione ha protestato contro la sospensione dei colleghi non immunizzati, che viene fatta su segnalazione delle Asl. Ci sono stati momenti di grande concitazione, con insulti, spintoni e urla, fino all'intervento di poliziotti e carabinieri. I manifestanti avevano accusato il consiglio dell'Ordine di "non aver sospeso chi era moroso e invece di aver sospeso i medici che non si sono vaccinati". Un'accusa definita "strumentale" da parte dell'Ordine.

Altra regione, altra strategia: il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, per ora, è attendista sull'obbligo di mascherine all'aperto. "Non mi sembra che sia una misura così fondamentale, tenuto conto che molti sindaci di grossi capoluoghi l'hanno già adottata", ha precisato il presidente della Regione Lombardia.
Più nette le scelte del governatore campano Vincenzo De Luca: vista la crescita "abnorme" dei contagi nelle ultime tre settimane in Campania vengono vietate feste ed eventi in sale da ballo, discoteche e locali al chiuso. Rimarrà consentito svolgere eventi con posti a sedere preassegnati e con obbligo di indossare la mascherina.

La situazione in divenire andrà monitorata in questi giorni pre-natalizi dal Governo chiamato a fare sintesi e prendere decisioni difficili già giovedì 23 dicembre. "Dobbiamo fare scelte nei prossimi giorni che evitino i lockdown che altri Paesi hanno fatto - così si è espresso il segretario del Pd, Enrico Letta - condividiamo l'atteggiamento di massima prudenza che il governo ha deciso di assumere". Dall'opposizione va all'attacco Giorgia Meloni che ironizza "sull'ennesima giravolta del 'governo dei migliori'". L'accusa all'esecutivo è quella di "procedere a tentoni e non avere in mente una reale strategia per affrontare il covid".