Covid. In arrivo il Piano scuola del governo per il rientro in sicurezza. Nodo vaccini
Una classe in attesa che la campanella torni a suonare in settembre. Intanto si discute su come sarà questo rientro
La riapertura delle scuole a settembre in presenza e in sicurezza resta uno degli argomenti centrali del dibattito politico e sindacale. C'è chi vorrebbe si arrivasse all'obbligo vaccinale per gli insegnanti e chi preferisce puntare su scelte responsabili. Oggi è stata una giornata di incontri e discussioni su questo fronte. L'obiettivo è arrivare a fare il punto sulla base del quale il governo possa prendere delle decisioni.
E giovedì, 29 luglio, sarà presentato il Piano Scuola in vista, appunto, del rientro in presenza a settembre. A farlo sarà il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, alla Conferenza Stato-Regioni. All'incontro di oggi con i sindacati il ministro ha specificato cheadotterà a breve delle specifiche linee guida a chiarimento del parere espresso dal Cts. In merito alle vaccinazioni, ha anche
spiegato che a livello nazionale l'85,5% del personale scolastico risulta vaccinato. Inoltre ha ricordato che in questi mesi il governo ha stanziato per la sicurezza scolastica 1,6 miliardi.
Il Commissario straordinario per l'emergenza Covid, Francesco Figliuolo, inoltre, ha più volte ribadito di volere attendere il 20 agosto per analizzare i dati e fare il punto della pandemia in Italia. In particolare occorrerà capire le percentuali degli insegnandi vaccinati, regione per regione, perchè le percentuali non sembrano al momento omogenee.
Intanto lo stesso ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi lancia l'appello per la scuola #ioMIvaccino.
"Vaccinarsi significa prenderci cura di noi stessi e degli altri. Il vaccino è la chiave che la scienza ci ha fornito per tornare alla nostra normalità. Bisogna avere fiducia. Si tratta di un gesto semplice eppure potentissimo. Vacciniamoci tutti", afferma il ministro che con un video messaggio esorta: "Qui al ministero stiamo lavorando per preparare il rientro in sicurezza a settembre. È un lavoro articolato - spiega - che ci vede impegnati come governo insieme con i territori, con le istituzioni locali, con le organizzazioni sindacali, con le singole scuole, con le famiglie. È un lavoro di squadra che richiama tutti alla propria parte di responsabilità. Ognuna e ognuno può fare qualcosa, può dare il proprio contributo. Questo è vaccinarsi - insiste - ed è il modo per mettere in
sicurezza noi stessi e gli altri, un atto di responsabilità collettiva, un atto di solidarietà".
Confronto sindacati-ministero su sicurezza e didattica
C'è un "gravissimo disinvestimento operato dal governo Draghi sulla scuola in presenza". È quanto denuncia la Flc Cgil al termine dell'incontro che si è svolto questa mattina con i tecnici del ministero dell'Istruzione e un rappresentante della struttura commissariale per l'emergenza Covid. L'incontro è stato introdotto da Iacopo Greco, capo Dipartimento delle Risorse umane e finanziarie del ministero, che ha ribadito la finalità del momento di confronto odierno: l'avvio di un'istruttoria relativa alle indicazioni da fornire alle scuole. Si tratta del secondo incontro tra ministero e sindacati per la definizione del protocollo d'intesa per garantire l'avvio dell'anno scolastico 2021/2022.
Da parte della Cgil è stato messo in evidenza che tutti gli alunni con età inferiore a 12 anni, "ovvero almeno la metà della popolazione scolastica" per il momento non possono effettuare il vaccino. Pertanto, la semplice vaccinazione del personale non garantisce contro il rischio di circolazione del virus e soprattutto di contagio tra gli alunni, ma anche tra il personale vaccinato. Anche per questo motivo, Flc Cigl ha sostenuto l'esigenza di confermare e potenziare le misure già previste in passato per garantire la sicurezza, a partire dall'organico aggiuntivo (cosiddetto Covid) per sdoppiare le classi e rispettare il distanziamento. Per questo motivo - è stata la richiesta - "sarebbe opportuno che l'organico aggiuntivo Covid venga confermato e concentrato soprattutto nelle scuole del primo ciclo, dove la relazione docente-studente è più pregnante. In ogni caso vanno fatte cadere le norme che adesso limitano la sostituzione del personale assente". E Le scuole, sempre secondo il sindacato, debbono quindi essere messe nelle condizioni di poter assumere i supplenti nel momento in cui se ne verifica la necessità.
Le domande della Cisl scuola al Cts
La Cisl ha posto diverse domande al Cts (Comitato tecnico scientifico) sul distanziamento, se sia vincolante, in quale misura e quando. Mentre sulla quarantena il quesito è: in caso di sospetto, valgono le regole del contact tracing? In presenza di vaccinati
dichiarati e in possesso di green pass, si agisce come da protocollo sanitario comunque?
E ancora, sul fronte dei dispositivi di protezione: la mascherina è obbligatoria? Dove? Nei luoghi comuni quali la palestra, o la mensa, è obbligatoria? Quale tipo di mascherina? Nei laboratori? I guanti per chi viene a contatto con materiali alimentari sono obbligatori? La maschera trasparente è consigliabile in presenza del virus delta? Sugli strumenti, la Cisl scuola chiede se un sistema personale di amplificazione è consigliabile (microfono cuffia) e quale impianto di aereazione/ sanificazione viene suggerito per la nuova situazione. Sul fronte delle responsabilità, la domanda è: chi sospende il servizio in presenza di contagio? Chi comunica alle scuole la procedura?
Infine, il punto altrettanto fondamentale degli organici: la Cisl scuola chiede come verranno coperti i posti che lo scorso anno hanno garantito gli sdoppiamenti delle classi numerose; se i fondi assegnati per gli Ata saranno svincolati dai limiti imposti dal bilancio in materia di supplenze; se gli avvicendamenti prodotti dalle nomine sulle discipline Stem in corso d'anno rischiano di alimentare confusione e scarsa efficacia e quindi se siano state prese in considerazionesoluzioni alternative. Ultima domanda: le 'bollè nelle scuole dell'infanzia sono ancora realizzabili? Con quale organico? Tutte domande legate alla gestione del Protocollo per la sicurezza nelle scuole in vista della riapertura di settembre, allo scopo di evitare di nuovo un ricorso massiccio alla dad e garantire un ritorno sicuro in classe degli studenti italiani.