Covid. Green pass: parte la corsa al vaccino. Ma c'è chi organizza proteste
A Milano è boom delle prenotazioni per il vaccino. Persone in attesa all'hub di Novegro
Il certificato verde sembra funzionare. La decisione del governo di renderlo obbligatorio dal 6 agosto per potere effettuare tutta una serie di attività, a cominciare dal poter accedere nei ristoranti al chiuso, sta dando i risultati voluti, almeno da Draghi e Speranza. Ovvero le prenotazioni per il vaccino si stanno moltiplicando un po' in tutte le regioni.
La campagna vaccinale sembra, quindi, procedere bene. Con anche una spinta alla digitalizzazione degli italiani. A sostenerlo è il ministro della Salute, Roberto Speranza, ceh fa sapere: "Il paese sta facendo un salto sul terreno di intercettare le potenzialità dell'epoca digitale: ieri, 22 luglio, alle 7 di mattina erano già stati scaricati 40 milioni e 66mila certificati verdi digitali o green pass, numero enorme che mostra come il paese sulla sfida del digitale è impegnato fino in fondo".
La decisione di rendere di fatto obbligatorio il green pass viene spiegata, sempre da Speranza con l'obiettivo di "mantenere aperte le attività" economiche e di evitare nuove colorazioni delle regioni e nuove chiusure.
Le proteste
Se la compagine governativa è soddisfatta per il nuovo decreto Covid, c'è chi potesta. Manifestazioni simultanee in molte città italiane sono state convocate via Facebook e alcuni canali Telegram da gruppi che si dichiarano contro "il passaporto schiavitù e l'obbligo vaccinale". L'appuntamento è per domani alle 17:30. I promotori, che affermano di essere inseriti in una mobilitazione mondiale chiamata in contemporanea, la "World Wide Demonstration", annunciano iniziative in una cinquantina di località, da Roma ad Aosta, da Ragusa a Trieste. Le manifestazioni in Italia sono dirette "contro il passaporto schiavitù (così viene definito il Green Pass - ndr), gli obblighi vaccinali, la truffa Covid, la dittatura".
Contrari anche Fratelli d'Italia. "La cosa più inquietante della conferenza di Draghi sono le parole di terrore che ha scelto nel rivolgersi agli italiani. I numeri sembrano non contare più: nonostante i dati delle terapie intensive siano ampiamente sotto controllo, il Green Pass è diventato il nuovo "mantra" da imporre. Il resto non conta". Lo scrive su Fb Giorgia Meloni. "Sottolineare l'incapacità nella gestione della pandemia non significa essere "novax" o andare contro la campagna vaccinale - che ritengo fondamentale se fatta con trasparenza e serietà - ma non è accettabile l'obbligo del foglio verde costringa a subdolamente vaccinarsi. Questa non è libertà".
C'è anche una frangia di leghisti che si oppongono al green pass "obbligatorio". Anche se non è dato sapere quanto conti in percentuale sul totale degli elettori di Salvini. "Lega se accettate il green pass perderete una valanga di voti. La Francia ha votato no", "Mi state deludendo fermate questa follia per riavere credibilità", "Se passa il green pass io cancello la mia tessera leghista addio non mi rappresentate più". Sono solo alcuni dei commenti critici apparsi sotto il post su Fb fatto dalla Lega-Salvini premier dopo la riunione del consiglio dei ministri di Ieri.
Allo studio le esenzioni al green pass
"Si stanno studiando le esenzioni al green pass: ad esempio chi non può completare il ciclo vaccinale perchè magari ha avuto una reazione allergica grave alla prima dose del vaccino, e ci sono anche altri casi che stiamo studiando. Ci sarà una circolare in tempi brevissimi per arrivare pronti al 6 agosto". Lo ha detto il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza in conferenza stampa.
Ospedali, la contraddizione della privacy
Con il Green pass sarà possibile accedere alle sale d'attesa dei reparti ospedalieri. Lo si legge nel decreto legge Covid. L'accesso - sospeso finora causa Covid - era stato di recente introdotto per le sale d'attesa di pronto soccorso e viene ora esteso a tutti i reparti ospedalieri, per gli accompagnatori di pazienti non affetti da Covid.
Ma c'è il nodo della privacy. "Avevamo chiesto di utilizzare il Green pass per l'accesso agli ospedali ma il Garante per la privacy lo ha respinto". Lo ha detto il governatore del Veneto, Luca Zaia, sull'utilizzo del documento vaccinale nelle strutture sanitarie del Veneto. Nessuna polemica da parte di Zaia che ha aggiunto "noi lo abbiamo chiesto, ci è stato detto che non si può fare e ci siamo adeguati". Ma sembra una contraddizione, che forse sarà sanata: al ristorante sì al green pass, in ospedale no. Col rischio che a rimetterci siano le persone ricoverate o assistite nelle Rsa, sempre più isolate, anzi recluse.
Scuola, nessun certificato per i docenti
"Se sono preoccupato per settembre? È una grande sfida, bisogna capire quanti italiani saranno vaccinati in quel momento. I contagi non avvengono a scuola, ma sui mezzi pubblici: è difficile ricominciare in presenza a settembre, sarà un processo graduale". Così il Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri su Radio Capital. "Il Green pass per docenti non credo che si farà, per ora andiamo avanti con la vaccinazione.
Trasporti
Nel settore del trasporto pubblico l'introduzione del Green pass potrebbe aumentare la capienza per i mezzi impegnati sulle lunghe tratte. E sul suo uso per il mondo del lavoro, specie per chi fa servizio al pubblico, questo sarà un argomento oggetto di valutazione. A dirlo è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa intervenuto: "Il tema dei trasporti lo affronteremo la prossima settimana - spiega - soprattutto per le tratte di lunga percorrenza credo che l'introduzione del Green pass possa essere l'elemento per rivedere le capienze e aumentare la capacità di trasporto del Paese. Per quanto riguarda il lavoro e alcune sue categorie, lì dove c'è un contatto con il pubblico e i cittadini, quelle sono tutte valutazioni che certamente faremo.Ad oggi non abbiamo ancora il dato preciso del problema a livello numerico di chi non si vuol vaccinare. Valuteremo nelle prossime settimane". Resta da chiarire chi controllerà il certificato verde.