Covid. 19.749 casi, 376 morti. Cts: chiudere il fine settimana e "stringere" in giallo
Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 19.749 nuovi casi di Covid-19 e 376 morti. Il totale dei contagaiati dall'inizio dell'emergenza a 3.101.093, i morti sono saliti nel complesso a 100.479. Ieri i contagi erano stati 13.902.
Sono 2.756 i pazienti in terapia intensiva per il Covid in Italia, 56 in più rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del ministero della Salute, sono
278 (ieri erano 231). Nei reparti ordinari ci sono invece 22.393 persone, in aumento di 562 unità rispetto a ieri.
Intanto cala dal 7,5% di ieri al 5,7% di oggi il tasso di positività al Covid secondo i dati comunicati dal ministero della Salute. I tamponi eseguiti sono stati 345.336, quasi il doppio rispetto a ieri.
L'analisi del Comitato tecnico scientifico
Rafforzare le misure per le zone gialle, con l'obiettivo di ridurre i contatti tra le persone; zone rosse locali con misure più stringenti e severe, sul modello Codogno, chiusure nei fine settimana, come già fatto durante le vacanze di Natale. Sono alcune delle indicazioni che, secondo quanto si apprende, gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno dato al governo alla luce dell'aumento dei contagi. Gli esperti avrebbero anche segnalato la necessità di ridurre l'incidenza per ristabilire il contact tracing, il tracciamento dei contatti avuti dai positivi.
Il Comitato tecnico scientifico ha categoricamente escluso il lockdown nazionale. Per il Cts la strada giusta resta il sistema a fasce e gradualità (i "colori"), ma tutte le regole, per ogni livello, vanno inasprite.
Il Cts ha inoltre segnalato la necessità di potenziare il sequenziamento del virus per individuare prima possibile le varianti, di estendere la campagna vaccinale a più soggetti possibili e nei tempi più brevi possibile e di velocizzare la trasmissione dei dati per evitare di dover fare valutazioni su dati già vecchi.
Era stato il governo a chiedere la riunione del Cts, proprio per valutare nuove misure di contenimento. La maggior parte dei suggerimenti emersi stamani sono stati più volte proposti dal Cts già da gennaio.
In Veneto altre scuole con la didattica a distanza
Sale l'incidenza del virus in Veneto, e aumentano le aree del territorio in cui si richiudono le scuole. I contagi Covid corrono (nelle ultime 24 ore 1.608 i nuovi positivi) e la Regione si prepara a rafforzare con
un'ordinanza quadro la circolare diramata dalla Direzione Prevenzione per incaricare i Sisp (i servizi d'igiene) a disporre la chiusura degli istituti, dalla seconda media in su, nei Distretti che superano i 250 casi per ogni 100.000 abitanti. Erano tre fino a ieri; sono già diventati 5. Qui le scuole, tra giovedì e venerdì, torneranno in dad al 100%; si tratta dei distretti Veneto Orientale (348/100.000) Alta Padovana (280), Asolo (279), Padova, Terme Colli (263), e Belluno (251).
Si cerca intanto di accelerare con la campagna vaccinale.
Una situazione che, ha confermato il governatore Luca Zaia, genera grande preoccupazione: "perchè in prospettiva - ha spiegato - non ci possiamo permettere di riempire gli ospedali, non ce la faremmo a curare tutti. C'è un incremento più che proporzionale di giorno in giorno. Ci preoccupa, stiamo affrontando una nuova infezione partendo da una base di 1.456 pazienti in ospedale. All'inizio di ottobre eravamo a zero. Se dovessimo avere un'onda d'urto come quella di novembre e dicembre, vorrebbe dire che si va a 5.000 pazienti. Sarebbe insostenibile".
Nella Calabria "gialla" il Tar fa riaprire le scuole
Scuole di ogni ordine e grado riaperte da domani in Calabria. Il Tar della Calabria, infatti, ha sospeso l'ordinanza emessa venerdì dal presidente della Regione Nino Spirlì che sospendeva la didattica in presenza in tutte le scuole (ad eccezione dei nidi nella fascia di età 0-3) con attivazione della Dad.
Il Tar, che ha fissato l'udienza di merito per il 14 aprile, ha così accolto il ricorso presentato da un gruppo di genitori, docenti, presidi e associazioni di tutta la regione. Lo ha reso noto l'avvocato Paolo Perrone che ha presentato il ricorso.
Le ordinanze prevedevano, dall'8 al 21 marzo, la sospensione in presenza delle attività scolastiche e didattiche delle scuole statali
e paritarie di ogni ordine e grado, e la sospensione in presenza delle attività didattiche ed educativa per i servizi educativi per la scuola dell'infanzia, nonché delle ludoteche.