Covid. 83.403 casi e 287 morti. In aumento intensive (+26) e ricoverati (+509)
Sono 83.403 i nuovi contagi da Covid nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 149.512. Le vittime sono 287, ieri erano state 248.
Sono 541.298 i tamponi molecolari e antigenici effettuati, ieri erano stati 927.846. Il tasso di positività è al 15,4%, in calo rispetto al 16,1% di ieri. Sono 1.717 i pazienti in terapia intensiva, 26 in più nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 122. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 19.228, ovvero 509 in più rispetto a ieri.
La regione con il maggior numero di casi odierni è l'Emilia Romagna con 11.189, seguita da Lombardia (+9.883), Piemonte (9.564), Campania (+9.370) e Puglia (6.652). I casi totali salgono a 8.790.302.
I dimessi/guariti delle ultime 24 ore sono 76.679 (ieri 79.207) per un totale di 6.093.633, mentre gli attualmente positivi crescono meno, 6.421 unità in più (ieri +78.010 unità) arrivando al picco di 2.555.278. Di questi, 2.532.333 pazienti sono in isolamento domiciliare.
Salgono al 29% i pazienti Covid nei reparti ospedalieri
La percentuale di posti nei reparti di area non critica occupati da pazienti Covid sale al 29% in Italia. In Valle d'Aosta il dato arriva al 69%. L'occupazione è in crescita in altre 11 regioni, stabile in 7. Sono i dati Agenas aggiornati al 16 gennaio. Superano la soglia del 30% Calabria, Liguria, Lombardia, Sicilia, Valle d'Aosta.
La percentuale di terapie intensiva occupate da pazienti Covid è stabile al 18%, ma 8 regioni superano la soglia del 20%. Si tratta di Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, provincia di Trento, Toscana, Piemonte e Valle d'Aosta.
L'estrema contagiosità della variante Omicron sta facendo emergere una nuova criticità: quella di pazienti Covid asintomatici che devono essere operati, ad esempio per tumore o frattura, ma che risultano positivi all'ingresso in ospedale. "È una popolazione in crescita esponenziale, per la quale servono protocolli e spazi dedicati che oggi non sono codificati, con il risultato che ogni azienda si organizza come meglio crede: in alcuni casi vengono operati, in altri ci sono dilazioni pericolose, mentre si occupano posti in reparto destinati al Covid critico. Servono indicazioni per evitare il caos" dichiara all'Ansa Antonio Giarratano, presidente della Società italiana di Rianimazione e Terapia intensiva.
La Sardegna verso la zona gialla, la Val d'Aosta teme il rosso
La Sardegna è virtualmente in zona gialla, ma per la conferma dei dati occorrerà attendere la rilevazione del giovedì di Agenas sulla pressione dei pazienti positivi sui reparti e quindi la cabina di regia di venerdì 21 gennaio. Finora a tenere l'isola in zona bianca è stata la percentuale di posti letto occupati da pazienti con Covid nei reparti di area medica, che non ha mai superato il 14%, ma oggi l'Agenas ha confermato un +1%. (15%).Già oltrepassata dal 6 gennaio la soglia del 10% per le intensive, oggi stabili al 14%. Attualmente si trovano in zona bianca con la Sardegna, la Basilicata, il Molise, la Puglia e l'Umbria.
La Valle d'Aosta, con l'occupazione dei reparti ordinari al 69%, rischia di entrare in zona rossa.
Intanto su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza, comunica dati record sulle vaccinazioni: "Sono oltre 4 milioni e mezzo le dosi di vaccino somministrate in questa ultima settimana. È il numero più alto in soli 7 giorni dall'inizio della campagna vaccinale. Grazie alle donne e agli uomini che lavorano ogni giorno perché questo sia possibile".