Covid. Ospedali, 3 Regioni sopra la soglia d'allerta. Omicron, almeno 33 casi in Europa
Sale al 9% in Italia la percentuale di posti occupati negli ospedali dai pazienti Covid e sono 7 le Regioni o Province autonome che vedono un aumento dei pazienti ricoverati, tre delle quali superano il livello di allerta del 15%: il Friuli Venezia Giulia, da oggi in zona gialla, è al 22%, Valle d'Aosta e Bolzano al 18%, Campania al 9%, Abruzzo, Trento e Veneto all'8%. Sono i dati diffusi stamani dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Per le terapie intensive, il valore nazionale resta al 7% ma sale in 5 regioni: 10% nel Lazio, 8% Trento, 7% Molise e Sardegna, 11% Umbria.
Questa, attualmente, la situazione: in Abruzzo occupazione terapie intensive al 5% e occupazione posti in "area non critica" all'8% (variazione giornaliera di +1%); in Basilicata 1% (-2%) e 4%; in Calabria 9% e 12%; in Campania 5% e 9% (+1%); in Emilia Romagna 7% e 8%; in Friuli Venezia Giulia 15 e 22% (+2%); nel Lazio 10% (+1%) e 11%; in Liguria 9% e 8%; in Lombardia 6% e 12%; nelle Marche 10% e 8%; in Molise 3% e 7% (+1); nella Provincia autonoma di Bolzano 10% e 18% (+1%); nella Provincia autonoma di Trento 8% (+1%) e 8% (+1%); in Piemonte 5% e 6%; in Puglia 5% e 5%; in Sardegna 7% (+1%) e 4%; in Sicilia 5% e 9%; in Toscana 8% e 5%; in Umbria 11% (+3%) e 8%; in Valle d'Aosta 3% e 18% (+3%) e in Veneto 8% e 8% (+1%) .
La Regione più in difficoltà è il Friuli Venezia Giulia, da oggi in fascia gialla. L'Alto Adige è fortemente indiziato di passare in giallo da lunedì prossimo. A rischio la Calabria, con il 9% di intensive e il 12% di ricoveri ordinari. Preoccupa anche la Lombardia, che ha visto un netto incremento di casi e di ricoveri negli ultimi giorni: è al 6% di rianimazioni occupate ma già al 12% nei reparti ordinari. Anche il Veneto si avvicina al limite nelle rianimazioni, con l'8%, stessa percentuale dei ricoveri ordinari, dove quindi c'è ancora margine. L'Umbria è oltre per le terapie intensive (11%) ma ancora indietro nell'occupazione dei reparti ordinari (8%). Stesso discorso per il Lazio, che inizia ad avvicinarsi alla zona di rischio con il 10% di intensive (al limite quindi) e l'11% di ricoveri ordinari, così come le Marche (rispettivamente al 10% e 8%).
Variante Omicron, sintomi lievi per la famiglia del "paziente zero" italiano
In questo quadro di rapido incremento dei ricoverati, preoccupa l'arrivo della variante Omicron. Dopo il manager campano rientrato dal Mozambico, risultano positivi alla variante del virus scoperta in Sudafrica anche la moglie e i due figli. Lo rende noto la Regione Campania al termine del sequenziamento. I quattro, vaccinati con doppia dose, non presentano sintomi rilevanti "a conferma dell'azione prodotta dal vaccino". Non sono invece sequenziabili, per via della bassissima carica virale, i test della madre e della suocera del "paziente zero", anch'esse positive al Covid e in buone condizioni di salute.
"Non ci sono ancora evidenze che l'infezione con Omicron causi una malattia più grave rispetto alle altre varianti. I dati preliminari suggeriscono che ci sia un tasso maggiore di ricoveri in Sud Africa, ma questo potrebbe essere dovuto all'aumento complessivo delle persone infette piuttosto che alla specifica infezione con Omicron" comunica l'Istituto Superiore di Sanità. "Al momento non ci sono informazioni che suggeriscano che i sintomi specifici associati a questa variante siano diversi da quelli dovuti alle altre". "I casi iniziali di infezione riguardano studenti universitari - aggiunge -, persone giovani che tendono ad avere una malattia più lieve, ma per capire il livello di gravità dell'infezione causata da Omicron servirà più tempo (da alcuni giorni ad alcune settimane)".
Intanto, le aziende italiane sono al lavoro contro il virus. L'Irbm di Pomezia sta mettendo a punto un nuovo farmaco in formulazione aerosol o iniettabile, mentre la Takis un vaccino mirato contro l'Omicron.
Almeno 33 casi di Omicron in Europa, nessuno con sintomi gravi
Nel pomeriggio si è tenuto un vertice d'urgenza dei ministri della Sanità dei Paesi del G7. La variante Omicron è "altamente trasmissibile" e richiede "un'azione urgente" affermano i ministri. "Dobbiamo continuare ad agire velocemente per accrescere gli sforzi delle vaccinazioni, e aumentare la nostra protezione", scrive su Twitter la commissaria Ue alla Salute Kyriakides.
Ad oggi sono 33 i casi confermati di variante Omicron segnalati in Europa, fa sapere il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Le segnalazioni arrivano da otto Paesi dell'Unione Europea e dello Spazio economico europeo, tra cui l'Italia. Tutti i casi confermati hanno una storia di viaggi in Paesi africani, i contagiati sono asintomatici o con sintomi lievi. Il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, è al lavoro per organizzare un vertice dei leader dei 27.
L'Oms avverte che la variante Omicron potrebbe avere alla lunga "gravi conseguenze". "La probabilità di una potenziale ulteriore diffusione di Omicron a livello globale è elevata" spiega. Giappone e Nuova Zelanda blindano le frontiere e l'Australia non riapre i confini.
"Mi aspetto che supereremo i 10.000 casi al giorno" dice l'epidemiologo sudafricano Salim Abdool Karim. Ma per Angelique Coetzee, presidente dell'ordine dei medici del Sudafrica, scopritrice della variante, l'allarme per Omicron nel mondo è "eccessivo" e la reazione "spropositata".