Covid. 23.887 nuovi casi e 457 morti. Iss: «Miglioramento del richio»
Terapia intensiva all'ospedale San Filippo Neri di Roma
Risultano 23.987 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 23.696. Sono invece 457 le vittime in un giorno (460 ieri).
Sono 354.952 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i test erano stati 349.472. Il tasso di positività resta intorno al 6,8% come ieri.
Ammontano a 3.628 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, 8 più di ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione sono 288 (ieri erano stati 260). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 28.472 persone, in aumento di 48 unità rispetto a ieri.
I casi totali da inizio epidemia sono quindi 3.488.619, i morti salgono invece a 107.256. Ci sono 566.711 attualmente positivi, in aumento di 3.753 rispetto a ieri. Dall'inizio della pandemia sono invece 2.814.652 i guariti e i dimessi, con un incremento nelle ultime 24 ore di 19.764 unità. In isolamento domiciliare ci sono 534.611 persone, in aumento di 3.697 rispetto a ieri.
Notizie positive dalla Sardegna dove cala al 3% il tasso di positività, dopo l'impennata di ieri. Nell'ultimo aggiornamento dell'Unità di crisi regionale sono stati rilevati, infatti, 178 nuovi casi Covid-19 su 5.752 tamponi. Si registrano due nuovi decessi (1.221 in tutto).
Resta invece elevato il tasso di nuovi casi settimanali per 100mila abitanti a Bari e in provincia: dal report dell'Asl emerge che dal 15 al 21 marzo sono stati 4.373 i nuovi contagi contro i 4.408 di sette giorni prima, per una incidenza di 355,5 casi ogni 100mila abitanti, oltre la soglia dei 250 che fa scattare la zona rossa. Il numero dei comuni in cui questo limite viene superato passa da 23 a 24.
Iss: necessario mantenere le misure per contrastare il Covid
Si osserva un "miglioramento complessivo del rischio, sebbene complessivamente ancora alto". Lo rileva il monitoraggio settimanale Istituto superiore della sanità - ministero della Salute. Cinque regioni (Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Piemonte, Puglia e Toscana) hanno un livello di rischio alto. Tredici regioni/province autonome hanno una classificazione di rischio moderato (di cui dieci ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre hanno una classificazione di rischio basso (Basilicata, Campania, e la Provincia Autonoma di Bolzano).
Tredici regioni o province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, una Regione (Valle d'Aosta) ha un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,5 compatibile con uno scenario di tipo 4, e un'altra (Calabria) ha un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Otto Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.
Così il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute, che ribadisce "anche alla luce del sostenuto aumento della prevalenza di alcune varianti virali, di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche e della mobilità".
Grandi hub, mossa vincente per il piano vaccinale
"Costruire grandi hub facendo arrivare le dosi in tempo e nelle quantità che stiamo stimando da qui in avanti e che stanno arrivando". È la strategia per il contrasto alla pandemia illustrata dal commissario per
l'emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo. "Penso - ha aggiunto - che ci siano grandi potenzialità per fare hub vaccinali e ne faremo 4 in Calabria il primo dei quali sarà Catanzaro, dove c'è la Fiera, di cui il sindaco Abramo ci ha dato la disponibilità. C'è la struttura, l'infrastruttura e la parte logistica e infologistica. Seguirà l'arrivo di medici, infermieri e operatori sociosanitari".
Il commissario ha anche annunciato che "il 29 di marzo arriveranno, a livello nazionale, un milione di dosi di Pfizer, un milione e 300 mila di AstraZeneca e 500 mila di Moderna".
Mamme vaccinate, le neonate sono immuni al Covid
Presentano gli anticorpi contro il Covid 19 due bambine nate pochi giorni fa all'ospedale di Padova da due madri, entrambe medici, che avevano già ricevuto l'immunizzazione durante la gravidanza. Lo ha reso noto l'Azienda Ulss 6 di Padova. Anna è venuta al mondo il 9 marzo, Valentina il 16 marzo. "Le due bimbe - dice Gianfranco Juric Jorizzo, responsabile dell'équipe di Medicina Prenatale dell'Ulss 6 - sono le prime in Italia nelle quali sono stati isolati gli anticorpi su sangue neonatale alla nascita. Infatti gli studi internazionali, ad oggi, si sono basati solamente sugli anticorpi del cordone ombelicale". QUI L'ARTICOLO
Vaccino obbligatorio per il personale sanitario
Si discute da tempo sul possibile obbligo vaccinale per chi opera nel settore sanitario. Non riguarderebbe tutto il personale sanitario ma solo chi lavora a contatto con i pazienti l'obbligo di vaccinarsi contro il Covid 19 a cui sta pensando il governo. Sul testo sono al lavoro tre ministeri, Giustizia, Sanità e Lavoro oltre alla presidenza del Consiglio dei ministri.
Calcio, punito Lotito: non rispettò i protocolli Covid
Sette mesi di inibizione al presidente Claudio Lotito, 12 ai medici sociali Rodia e Pulcini, e 150 mila euro di multa alla Lazio: è questa, come riporta l'agenzia Ansa, la sentenza appena pronunciata dal Tribunale federale nazionale sui casi di violazione dei protocolli Covid. La Figc ufficializzerà a breve il dispositivo.
La Valle d'Aosta anticipa la zona rossa
In anticipo sul passaggio in zona rossa della Valle d'Aosta, previsto per lunedì, già da domani, sabato, nella regione alpina sarà in vigore il divieto di spostamento tra comuni, salvo per esigenze lavorative o situazioni di necessità. Lo prevede un'ordinanza firmata nel pomeriggio dal presidente della Regione Erik Lavevaz. Rimane in vigore il divieto di accesso per i proprietari di seconde case provenienti da altre regioni.
A Vercelli si sperimenta il vaccino italiano Reithera
Anche il Piemonte sperimenta Reithera, il vaccino anti Covid made in Italy realizzato dallo Spallanzani di Roma. All'ospedale Sant'Andrea di Vercelli, in prima linea per combattere la pandemia, sono partite le inoculazioni su 80 pazienti volontari, un quarto delle persone totali su cui in questo momento, in Italia, si sta testando l'antidoto. Le somministrazioni sono iniziate la scorsa settimana e si concluderanno domani.
Anticorpi monoclonali, la Lombardia avvia i trattamenti
Sono stati avviati in Lombardia i trattamenti con anticorpi monoclonali su pazienti affetti da Covid-19. Lo rende noto la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione, Letizia Moratti. "A oggi - spiega - tra Asst, Irccs pubblici e privati accreditati, in Lombardia i centri autorizzati alla prescrizione e somministrazione di questi trattamenti sono le 17 infettivologie presenti sul nostro territorio, oltre all'Asst Valtellina e Alto Lario. Sono poi in attesa di autorizzazione altre 5 Asst. Autorizzazione che di fatto andrà ad ampliare la platea di persone, affette da Covid di recente insorgenza e con sintomi lievi e moderati", ma ad alto rischio di malattia grave, "che potranno essere curate con queste modalità".
Il via libera di Aifa e ministero della Salute alle cure a base di anticorpi monoclonali contro Covid-19 è arrivato febbraio - ricorda una nota regionale - e la selezione del paziente è affidata ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta, ai medici delle Usca e più in generale ai medici che abbiano l'opportunità di entrare in contatto con questi pazienti che poi saranno presi in carico dalle struttura ospedaliere e ambulatoriali.