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Covid. Iss: l'incidenza schizza a 241, terapie intensive occupate al 9,6%

I.Sol. venerdì 17 dicembre 2021

Liguria, Marche, Veneto e provincia di Trento sono destinate ad entrare in zona gialla da lunedì 20 dicembre. In tutti e quattro questi territori infatti - secondo quanto si legge nel report settimanale dell'Istituto superiore di sanità (Iss) - sono stati superati i parametri di saturazione di terapie intensive e area medica.

L’incidenza settimanale a livello nazionale in netto aumento: 241 per 100.000 abitanti (10/12/2021 –16/12/2021) vs 176 per 100mila abitanti (03/12/2021-09/12/2021), dati flusso Ministero Salute.
Nel periodo 24 novembre – 7 dicembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,13 (range 1,09 – 1,19), leggermente in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma al di sopra della soglia epidemica. É stabile, ma ancora sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,09 (1,06-1,14) al 7/12/2021 vs Rt = 1,07 (1,03-1,11) al 29/11/2021).

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 9,6% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 16 dicembre) vs l’8,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 09 dicembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 12,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 16 dicembre) vs il 10,6% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 09 dicembre).

Per quanto riguarda l'incidenza la provincia di Bolzano resta in cima alla classifica italiana con 566 casi ogni 100 mila abitanti, segue il veneto a 498 poi il Friuli Venezia Giulia a 376 e la Liguria a 313. La regione con il tasso di incidenza più basso è il Molise a 30,3 sotto i 100 pure Puglia 79,2 e Sardegna con 88,5.
In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (42.675 vs 37.278 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (31% vs 34% la scorsa settimana). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (43% vs 40%), mentre è stabile la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (26% vs 26%).​