Covid. 8.516 nuovi casi e 68 morti. In Europa allarme per la quarta ondata
Terza dose del vaccino anche in farmacia. Qui siamo a Milano
Sono 8.516 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, ieri erano stati 8.569. Sono invece 68 le vittime in un giorno. Ieri erano state 67.
Nel complesso risultano 498.935 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia. Ieri erano stati 595.812. Il tasso di positività è all'1,7%, in aumento rispetto all'1,4 di ieri. Sono invece 445 i pazienti in terapia intensiva in Italia, 23 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 47 (ieri 37). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 3.525, ovvero 16 in più rispetto a ieri.
Sono 110.659 gli attualmente positivi al Covid in Italia, 3.739 in più nelle ultime 24 ore. Dall'inizio della pandemia i casi totali sono 4.843.957, i morti 132.686. I dimessi e i guariti sono invece 4.600.612, con un incremento di 4.715 rispetto a ieri.
Sono 6.827.928 gli italiani che non hanno ancora fatto una dose di vaccino anti Covid, il 12,6% della popolazione vaccinabile over 12. Il dato emerge dall'analisi dell'ultimo report del governo in base al quale la percentuale più alta dei non vaccinati tra gli adulti è nelle fasce d'età 40-49 e 30-39: rispettivamente il 15,99% - pari a 1.404.601 cittadini - e il 15,59%, che corrisponde a 1.059.039 persone.
Tra i cinquantenni sono 1.194.580 (il 12,38% del totale della fascia d'età) quelli che non hanno alcuna protezione contro il covid, mentre sono 727.620 (il 9,63%) tra i 60-69enni, 437.198 (il 7,26%) tra i settantenni e 207.284 (il 4,54%) tra gli over 80. Tra i giovanissimi, infine, ci sono 1.169.187 adolescenti tra i 12 e i 19 anni che non hanno fatto neanche la prima dose, il 25,27% del totale, dunque uno su quattro, e 628.419 (il 10,45%) nella fascia tra 20 e 29 anni.
Valle d'Aosta, stop alle visite nelle Rsa
Con un'ordinanza firmata dal Presidente della Regione, Erik Lavevaz, la Valle d'Aosta ha deciso di sospendere le visite dei parenti nelle strutture residenziali socio-assistenziali per anziani e socio-sanitarie per il trattamento delle demenze da lunedì 15 novembre a venerdì 3 dicembre. Sospese anche le uscite degli ospiti - in totale sono circa 800 - per motivi non sanitari. La decisione è stata
presa a causa della ripresa della circolazione del contagio sul territorio. Il termine del 3 dicembre è quello "entro il quale si prevede
di ottenere, compatibilmente con l'evolversi della situazione epidemiologica, una risposta anticorpale efficace degli ospiti e
degli operatori a seguito della somministrazione della terza dose vaccinale attualmente in corso".
Due tedeschi trasportati in terapia intensiva a Bolzano
Due pazienti tedeschi sono stati trasferiti ieri dalla Baviera in terapia intensiva a Bolzano e Merano. Lo annuncia il portale news altoatesino Stol.it. In Baviera gli ospedali sono sotto forte pressione a causa del forte aumento di casi gravi. A questo punto l'Alto Adige ha ricambiato l'aiuto dato dalla Baviera nella primavera 2020, quando pazienti altoatesini furono trasferiti e curati in Germania.
Cresce l'allarme in Europa per la quarta ondata
L'Europa è tornata a vivere giorni bui a causa della pandemia. È l'unica regione al mondo - rileva l'Oms - in cui sia i contagi che i decessi da Covid sono in costante aumento, per la sesta settimana consecutiva. Su 3,1 milioni di nuovi casi a livello globale, quasi i due terzi - 1,9 milioni - sono stati segnalati nel Vecchio continente, in aumento del 7% nell'ultima settimana. I decessi sono cresciuti del 10%, rappresentando oltre la metà dei 48.000 morti segnalati a livello globale.
Il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) stima una situazione "molto preoccupante" in 10 Paesi: Belgio, Polonia, Paesi Bassi, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Grecia, Ungheria e Slovenia. Altri 10 Paesi sono considerati in una situazione "preoccupante": Germania, Austria, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Romania e Slovacchia. L'Italia resta con Malta, Svezia e Spagna a un livello di "bassa preoccupazione".
La situazione peggiore in tutto il continente, soprattutto per le basse percentuali di vaccinati si registra nell'Europa Orientale. La Romania (solo 40% immunnizzato), è da bollino rosso, con 5mila contagi per milione di abitanti nelle ultime 2 settimane. In difficoltà, anche sul fronte dei ricoveri, Croazia, Serbia e Bulgaria. Nella Repubblica Ceca la curva è schizzata da fine ottobre, passando da una media di 2mila contagi a 8.500. In Russia si viaggia ad una media di oltre 40mila contagi al giorno, e nelle ultime settimane sono stati bruciati record su record di decessi, fino ad arrivare a 1.239 in 24 ore. Molto bassa la copertura vaccinale, poco meno del 35%.