Covid. 13.571 contagi e 524 morti. Vaccino: dosi in calo, Regioni in difficoltà
Sono 13.571 i nuovi contagiati dal Covid e 524 morti registrati nelle ultime 24 ore. E sono 279.762 i test per il coronavirus (molecolari e antigenici) effettuati in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 254.070. Il tasso di positività è al %4,9, in aumento rispetto al 4,1% di ieri.
Sono in calo di 26 unità i pazienti in terapia intensiva in Italia nelle ultime 24 ore, nel saldo giornaliero tra ingressi e uscite, secondo i dati del ministero della Salute. Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva sono
152. In totale i ricoverati in rianimazione sono 2.461. I pazienti ricoverati con sintomi in area medica sono in calo di 230 unità rispetto a ieri, portando il totale a 22.469.
Continua a farsi sentire la riduzione delle dosi di vaccino distribuite dalla Pfizer. Sono arrivate oggi in Italia le ultime dosi di vaccini del carico settimanale di Pfizer, circa 330mila. Complessivamente questo lotto, come già annunciato, è privo del 29% delle dosi previste da contratto. Anche la prossima settimana, con l'arrivo del nuovo carico, è previsto sul lotto specifico un altro ammanco che - a quanto si apprende - sarà però inferiore al 29%. A quanto si apprende, solo a febbraio saranno invece distribuite le dosi mancanti nel lotto previsto questa settimana. Per questa settimana sono state consegnate in tutto 397.800 dosi.
"Ieri sera abbiamo fatto una lunga video call con i ministri Boccia e Speranza e con il commissario Arcuri. Abbiamo deciso il riequilibrio tra regioni, perché Pfizer ha deciso unilateralmente a chi togliere di più e a chi meno. Regioni come la nostra, la Lombardia e il Friuli sono state colpite in maniera più pesante. Ci sarà un riequilibrio". Così il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, nonché presidente della conferenza delle Regioni, interviene da Modena sul tema dei ritardi nelle consegne delle dosi di vaccino Pfizer.
Anche la Lombardia è in difficoltà per i cambiamenti non previsti nella consegna delle dosi vaccinali. In una nota della Regione si sottolinea che "a causa dei ritardi di Pfizer nelle consegne, questa settimana la Lombardia avrà 20.000 dosi in meno che diventeranno 25.000 la prossima e nessuna certezza su cosa succederà nelle prossime". In alcuni ospedali lombardi, in particolare quelli che aspettavano ieri una consegna da parte di Pfizer, hanno esaurito le scorte.
"Sappiamo che dobbiamo modificare la programmazione rallentando le prime dosi per garantire a tutti il richiamo. I ritardi nelle consegne di Pfizer sposteranno la fine della prima fase dal 28 febbraio all'11 marzo". Spiega il coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia Giacomo Lucchini, precisando quindi che slitterà l'inizio della campagna per le vaccinazione anti Covid agli ottantenni e ai cronici.
Continuano le reazioni politiche e istituzionali alla decisione di Pfizer. Il Governo italiano ha attivato l'Avvocatura generale dello Stato per valutare i diversi profili di responsabilità della casa farmaceutica Pfizer in caso di inadempienza e le possibili azioni da intraprendere a tutela degli interessi del Paese e dei cittadini. È quanto si apprende da ambienti di Governo e della struttura Commissariale per l'Emergenza.
Le regioni
Come annunciato la Lombardia ha fatto ricorso al Tar chiedendo di annullare, anche con un decreto presidenziale, l'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza del 14 gennaio con cui la Regione è stata inserita in zona rossa e anche il Dpcm del 14 gennaio 2021 nella parte in cui definisce i criteri per la classificazione di zona arancione e zona rossa così come il Decreto Ministeriale 30 aprile 2020 sul monitoraggio "e di ogni altro atto ad essi presupposto, conseguente o comunque coordinato o connesso". Per la Regione Lombardia la decisione di porre la Lombardia in zona rossa è illegittima, al Ministero della Salute dovrebbe essere imposta una "tempestiva e rinnovata valutazione dei dati epidemiologici".
E sempre in tema di Tribunali amministrativi regionali gli studenti liguri torneranno in classe lunedì. È l'accordo trovato in udienza davanti al Tar tra Regione Liguria e genitori e studenti che avevano presentato un ricorso tramite l'avvocato Gian Maria Laurenti col quale si chiedeva la sospensiva dell'ordinanza di chiusura delle scuole. La Regione si è impegnata a non reiterare l'ordinanza, salvo nel caso in cui si dovesse tornare in zona rossa. La discussione nel merito del ricorso è rinviata al 10 febbraio davanti al collegio.
Sono 235 i nuovi contagi covid in Liguria, dopo 5.050 tamponi molecolari (e 2.576 antigenici rapidi), con un netto calo al 4,65% del tasso di positività (3,08% conteggiando anche i test rapidi). Resta però molto alto il numero delle vittime: 17, di età compresa tra i 40 e i 95 anni, decedute tra il 14 e il 18 gennaio. Scende invece il numero di ospedalizzati: 703 (-15), con 60 posti in terapia intensiva occupati (-4 rispetto al dato di ieri, 3 i nuovi ingressi del giorno)
Risale il numero dei nuovi contagi da Coronavirus in Veneto, anche a fronte dell'alto numero di tamponi effettuati: sono 1.359 i nuovi casi in 24 ore, che portano a 301.486 il totale da inizio pandemia. Il Bollettino regionale segnala inoltre 69 decessi, con totale a 8.256. Diminuiscono ancora i dati ospedalieri, con 2.560 ricoverati nei reparti non critici, -47 rispetto a ieri, e 338 (-1) nelle terapie intensive
Altri 18 decessi per il Covid oggi in Toscana dove si registrano 443 nuovi positivi. Gli attualmente positivi sono 8.282, +0,3%. Le persone ricoverate nei posti letto Covid oggi sono complessivamente 809 (-27), 113 in terapia intensiva (-8). Sul fronte della ricerca la Regione ha finanziato con 800mila euro il progetto Tuscavir.Net che si propone di costituire una filiera che include tutte le fasi di sviluppo preclinico di nuovi antivirali. La Toscana è inoltre capofila di un progetto nazionale per l'identificazione precoce di focolai Covid in ambito scolastico.
Tornano a salire i nuovi positivi in Calabria. Nelle ultime 24 ore ne sono stati individuati 313 (ieri erano 191) a fronte di un numero di soggetti sottoposti a test simile, 2.436 contro 2.140. Quattro le vittime in più con il totale che arriva a 543. I ricoverati in terapia intensiva crescono di 3 persone (27) e quelli isolati a domicilio di 9 (9.775).
Il vaccino russo sottoposto all'agenzia europea del farmaco
L'Rdif (il fondo per gli investimenti diretti della Russia) conferma che si è tenuta ieri la Scientific Review tra i team scientifici dello Sputnik V e dell'Ema, l'agenzia europea per il farmaco. Alla revisione hanno partecipato oltre 20 tra i migliori esperti e scienziati internazionali. Si prevede che le raccomandazioni basate sui risultati della Scientific Review saranno inviate al team dello Sputnik V entro 7-10 giorni. L'Rdif ha presentato una domanda di registrazione e prevede che la prima Rolling Review si terrà a febbraio.
La Russia prevede di vaccinare contro il Covid-19 circa 68 milioni di persone entro giugno utilizzando il vaccino Sputnik V: lo ha dichiarato il ministro dell'Industria e del Commercio, Denis Manturov, ripreso
dall'agenzia Interfax. "Assieme alle case farmaceutiche, abbiamo stilato un piano di previsione per la produzione del vaccino fino a giugno di quest'anno. Esso ci permette di coprire del tutto i bisogni del sistema sanitario"
Intanto la Cina invita la comunità internazionale a lavorare insieme per contribuire alla distribuzione e all'uso equo dei vaccini contro Covid-19 in tutto il mondo e per aiutare a sconfiggere la pandemia. Lo ha detto oggi una portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, in risposta a una domanda sulle aspettative della Cina riguardo la promozione della cooperazione internazionale sui vaccini contro COVID-19. "Abbiamo sempre sostenuto che il virus non conosce confini e che l'umanità condivide un destino comune. La solidarietà e la cooperazione sono l'arma più potente per sconfiggere la pandemia di Covid-19. È anche il consenso comune della comunità internazionale", ha detto Hua in una conferenza stampa.
La pandemia all'estero
La Danimarca ha annunciato che sarà costretta a rivedere gli obiettivi di vaccinazione contro il Covid a causa della temporanea riduzione delle consegne di Pfizer-BioNTech in Europa. "La Danimarca sarà in grado di praticare nel primo trimestre circa 85-100.000 vaccinazioni in meno rispetto a quanto inizialmente pianificato, il che corrisponde a 42-50.000 danesi vaccinati in meno", ha affermato in una nota l'Agenzia danese per il controllo delle malattie infettive. (SSI). "Non possiamo tollerare ulteriori ritardi sulla consegna dei vaccini. Al momento è una questione di vita o di morte", ha detto la premier, Mette Frederiksen, citata dall'agenzia Ritzau.
Berlino e i 16 Stati federali vanno avanti con la stretta. Dopo avere superato relativamente bene la prima ondata della pandemia in primavera-estate, la Germania si è vista piombare addosso una seconda ondata superiore alle attese. Da qui il prolungamento delle attuali restrizioni almeno fino a metà febbraio, con l'obbligo di mascherine Ffp2 o mediche nei negozi e sui trasporti pubblici e una crescente pressione sulle imprese perché facciano lavorare da casa il personale.
Per l'aggressività del virus mutato, il lockdown sta riuscendo solo in parte a frenare i contagi anche nel Regno Unito. Ancora un record assoluto giornaliero oggi di morti censiti per Covid nelle 24 ore nel Regno Unito, che tocca quota 1820 contro i 1610 di ieri. Il Paese è alle prese con una variante più aggressiva del virus che il lockdown nazionale sta solo lentamente frenando e che fa sentire ora i suoi effetti sui decessi a un paio di settimane dai picchi sui contagi.
Intanto gli Usa hanno superato i 24 milioni di casi e si avvicinano a 400 mila morti.
E in Cina, da dove tutto è partito poco più di un anno fa, circa 4.000 lavoratori lavorano senza sosta per costruire un centro di quarantena d'emergenza a Shijiazhuang, il capoluogo dell'Hebei alle prese con il più
grande focolaio attivo nel Paese. In poco più di quattro giorni, nella città hanno costruito anche un ospedale provvisorio con oltre 1.000 stanze. Immagini che riportano alla memoria l'ospedale sorto dal nulla in poco più di una settimana a Wuhan, all'inizio dell'epidemia. Anche la Cina, quindi, non può ancora dirsi fuori pericolo.