"Rispetto e stimo Cottarelli: farà quello che crede. Ma non è Cottarelli il punto fondamentale: la spending review la facciamo anche se va via, dicendo con chiarezza che i numeri sono quelli".
Matteo Renzi davanti alla direzione Pd sfida a muso duro l’uomo chiamato per tagliare la spesa che nelle ultime ore aveva fatto emergere tutto il suo fastidio per "nuove spese non coperte". "La spending si fa comunque, sia che c'è un commissario sia che ce ne sarà un altro", dice il premier confermando così i rapporti tesi. La giornata resta complicata. Sul piano politico parlamentare e su quello dei conti.
I dati sull'economia "sono sempre altalenanti" anche se "il dato della crescita è più basso di quello che ci aspettavamo", ammette il capo del governo. E va avanti: "Non siamo nelle condizioni di avere un percorso virtuoso come immaginavamo. Noi ci siamo impegnati però come Pd a fare tutte le riforme e non molliamo di mezzo centimetro. Il Paese è in condizione di tornare a creare ricchezza in Europa e nel mondo. È nelle condizioni finalmente di guidare la ripresa dell'Europa".