"Sia chiaro che non può rientrare
dalla finestra quello che è uscito dalla porta:
in tema di
stepchild adoption fino a oggi la giurisprudenza ha dato delle
interpretazioni colmando un vuoto normativo. Ora quel vuoto non
c'è più, c'è una norma chiara che esclude la stepchild adoption,
a maggior ragione alla luce dei lavori parlamentari, e quindi mi
attendo di vedere chiusa una fase di interpretazione creativa".
Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali con delega alla
Famiglia,
Enrico Costa, parlando della legge sulle unioni civili
al convegno organizzato dal Forum delle associazioni familiari.
Immediata la replica della
relatrice Cirinnà che
esclude ci sia una interpretazione creativa in tema di adozioni. "Nel maxi-emendamento del governo alle unioni civili - spiega la senatrice Pd che ha dato il nome alla legge - l'ultima frase del punto 20 dice che resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti. Quindi i giudici continuano ad applicare le legge in materia di adozione che, per la stepchild, applica la lettera D, cioè che per le adozioni in casi particolari il punto di
partenza è la tutela del minore".
"La buona notizia è che da ieri il
riflettore deve essere puntato esclusivamente sulle famiglie. È
stato un dibattito drogato dal tema delle unioni civili.
Dobbiamo riportare l'attenzione sulla famiglia" ha detto ancora
Costa a margine dell'incontro con il Forum delle
associazioni familiari.
"Anche l'Istat - ha aggiunto - ci dice che le unioni civili
sono 7.500-10mila di fronte ai milioni di
famiglie che abbiamo. Il mio compito - ha concluso - è riportare
l'attenzione su questi temi attraverso misure che siano
specifiche e che siano concrete".
«Il Governo vuole essere il curatore fallimentare del Paese o investire sulla famiglia? Questo è il momento di investire sull’impresa più redditizia che abbiamo: la famiglia».