«Bisogna dare alla famiglia dignità dal punto di vista fiscale. Deve 'pesare', cioè contare di più, mentre il carico fiscale che la opprime deve diventare più leggero ». Titolare della delega per le Politiche familiari, il ministro per gli Affari regionali Enrico Costa (Nuovo Centrodestra) assicura che gli ipotizzati 'alleggerimenti' fiscali su cui starebbe ragionando il governo Renzi dovranno riguardare anche, e in modo organico e strutturale, il 'soggetto famiglia': «I dati attuali, a partire da quelli Istat sulla denatalità, rivelano grande difficoltà e affanno della famiglia – osserva –. Non basterà una misura sola a invertire questa tendenza. Saranno necessarie politiche attive».
In concreto, cosa pensate di fare? Le famiglie italiane sono stanche di slogan e buoni propositi... La dignità la si garantisce con misure reali, in grado di incidere sensibilmente. Ci sono altri Paesi europei che sperimenta- no positivamente un approccio fiscale 'familiare', con abbattimenti rilevanti delle aliquote in ragione del fatto di avere figli a carico. È una valutazione complessiva, non più
uti singuli. E il resto dell’esecutivo come la pensa? Ne ha già discusso col premier e col ministro Padoan? C’è una forte sensibilità comune. E lo prova il fatto che il presidente del Consiglio abbia voluto dare 'dignità ministeriale' alla delega sulla famiglia. Quella sensibilità andrà declinata in misure serie, praticabili sotto il profilo del bilancio ma anche significative.
Quando le metterete a fuoco? Conto che si possa partire dalla discussione, questa settimana alla Camera, delle mozioni dei partiti sulla famiglia. Ma non c’è solo il fisco: occorre ridisegnare le politiche relative alla conciliazione fra tempi di lavoro ed educazione dei figli e un investimento forte sulla tutela dell’infanzia, anche sugli asili nido. E si può lavorare anche sugli acquisti del nucleo. Anche l’emendamento sulla Carta della famiglia, già approvato, andrà concretizzato.
Domani incontrerà il Forum delle associazioni familiari, che avanza la proposta del 'Fattore famiglia'. Cosa ne pensa? È interessante. Dobbiamo essere aperti rispetto al patrimonio di idee di coloro che da anni s’impegnano in quest’ambito.
Il ddl sulle unioni civili è alla Camera. La discussa norma sulla stepchild adoptionnon c’è più, ma il Pd ora spinge per includerla nella riforma delle adozioni... Non è una partita di andata e ritorno, in cui le unioni civili erano il primo match e le adozioni il secondo. Sbaglia chi pensa di far rientrare dalla finestra, ciò che era uscito dalla porta. I temi divisivi sono già stati affrontati al Senato e stralciati, con un accordo di maggioranza, un maxi-emendamento e un voto di fiducia. Sarebbe infantile e demagogico andare a cercare una rivincita in termini immediati...
Ma se dovesse avvenire, lei e il suo partito non vi sentireste raggirati? E cosa fareste? Abbiamo avuto sempre un atteggiamento responsabile rispetto alla tenuta del governo, ma anche rispetto ai nostri principi e finora abbiamo avuto ragione. Sul punto, c’è un accordo di maggioranza che ha impegnato il governo. La riforma delle adozioni è necessaria, ma bisogna distinguere fra le modifiche giuste da apportare alla legge vigente e certe 'bandierine' che qualcuno vorrebbe piantare...
Cosa pensa della 'paternità' del leader di Sel Vendola attraverso la maternità surrogata? I ministri Alfano e Lorenzin, suoi colleghi di partito, chiedono che il ricorso alla pratica dell’utero in affitto sia punito con un reato penale. Lei è d’accordo? Nella vicenda personale non entro. Ma, in via generale, credo che il legislatore non possa astenersi dall’intervenire per opporsi radicalmente a questa pratica, in coerenza con le norme internazionali che censurano lo sfruttamento del corpo femminile.