Dpcm. 4 Regioni in lockdown, l'Italia divisa in 3 zone. Ecco tutte le nuove regole
Il premier Conte in una conferenza stampa ha spiegato il nuovo Dpcm che entrerà in vigore dal 6 novembre al 3 dicembre. Con il provvedimento il governo, ha detto Conte, vuole cercare di arginare la crescita dei contagi da Covid 19 con restrizioni mirate nelle zone considerate più a rischio. Una sorta di lockdown territoriale: "Se introducessimo misure uniche in tutta Italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c'è maggior rischio e imporre misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave". Inizialmente l'entrata in vigore era previsto per giovedì 5 novembre, ma il governo ha deciso di rinviare tutte le misure, anche quelle nazionali (zona gialla), a venerdì 6 novembre.
Conte ha parlato anche delle risorse da destinare alle categorie che soffriranno di più per le nuove misure: gli stanziamenti del nuovo Dl Ristori "saranno sicuramente adeguati", e si aggireranno intorno a 1,5 - 2 miliardi, ma "siamo pronti a un nuovo scostamento".
Per Natale, ha concluso Conte, "non penso a veglioni e abbracci, ma un po' di serenità".
Chi è in zona rossa può fare sport?
E' consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di mascherina; inoltre, è permesso lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all'aperto ed in forma individuale.
Chi continua ad andare a scuola nella zona rossa?
Rimangono aperte le scuole dell'infanzia, le elementari e solo per gli studenti di prima media anche le scuole secondarie di primo grado sono aperte.
AREA ARANCIONE. A RISCHIO INTERMEDIO: Puglia e Sicilia
Che cosa si può fare nella zona arancione?
In seconda fascia arancione ci sono invece tutti quei territori in cui il fattore di rischio è compatibile con lo “scenario 3”, con un Rt tra 1,25 e 1,5 e una «trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo».
Sono previsti tutti le limitazioni delle zona gialla, con interventi «lievemente meno restrittivi» rispetto alla zona rossa, come la chiusura per tutta la giornata di bar e ristoranti ma l'asporto possibile fino alle 22. I negozi restano aperti. Ma è limitato in queste zone anche «ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza salvo esigenze di lavoro, studio, salute e necessità».
AREA GIALLA, A RISCHIO MODERATO: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Marche, Provincia di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto.
Cosa si può fare nella zona gialla?
Nell'ultima fascia gialla, la terza, finiranno invece tutte le Regioni che hanno un indice di rischio compatibile con lo “scenario 2”, dove l'Rt si colloca tra l’1 e l’1,25. Qui varranno solo le misure valide a livello nazionale.
Vale a dire didattica a distanza per le scuole superiori, divieto di uscita da casa dalle 22 alle 5 e chiusura di tutte le attività nella fascia notturna, stop per musei, chiusura dei centri commerciali nel weekend, chiusura totale per sale bingo e centri scommesse. Inoltre, vengono sospesi i concorsi, viene fortemente raccomandato lo smart working e la capienza massima per i trasporti locali, dagli autobus ai treni regionali, scende al 50%. La Campania ha comunque deciso di tenere chiuse tutte le scuole.
AUTODICHIARAZIONE SÌ O AUTODICHIARAZIONE NO?
L’ultimo decreto non specifica se sia necessario esibire l’autocertificazione nelle zone rosse, dove sono vietati gli spostamenti non necessari, e in quelle arancioni, dove sono limitati. Tuttavia, la stessa sottosegretaria Zampa ha spiegato: "So che il presidente Conte non era favorevole ad andare in questa direzione. Ne comprendo le ragioni. Mi domando però come coloro che sono esentati da alcuni divieti potranno dimostrarlo. Se si deve andare in un paese limitrofo, in una zona rossa per ragioni di salute o comunque non derogabili - aggiunge - si dovrà comunque dimostrarlo. Immagino che se c'è un divieto bisognerà certificare perché si chiede di essere esentati".
Va ricordato, inoltre, che in alcune regioni come Campania, Lazio e Lombardia è già vigente l’obbligo di autocertificazione per gli spostamenti fuori dall’orario consentito (le 23 prima del nuovo Dpcm, le 22 a partire dall’entrata in vigore dell’ultimo decreto). Un obbligo che per Campania e Lazio è valido fino al 24 novembre mentre per la Lombardia fino al 14. Visto che le ordinanze regionali in tema di Coronavirus se pubblicate in senso restrittivo rispetto alle regole nazionali sono superiori ad esse, l’obbligo di autodichiarazione potrebbe quindi restare in vigore fino alle date già stabilite.