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Le misure. Che cosa c'è di nuovo per le famiglie con figli nella manovra

Massimo Calvi mercoledì 16 ottobre 2024

Una famiglia in Piazza San Pietro a Roma

La Legge di Bilancio per il 2025 prevede una serie di misure che riguardano le famiglie con figli anche con l’obiettivo dichiarato di sostenere la natalità. I dettagli di molte misure non sono ancora stati precisati, se ne saprà di più una volta che sarà disponibile il testo definitivo della manovra, tra una decina di giorni. Il valore degli interventi previsti in favore della famiglia è pari allo 0,078% del Pil, cioè circa 1,5-1,7 miliardi. La cifra emerge dalle tabelle del Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles.

«Anche quest’anno, con un ampio ventaglio di misure e oltre un miliardo e mezzo di investimenti, il governo Meloni mette le famiglie e la natalità al centro delle proprie politiche di bilancio, con scelte coraggiose e una direzione ben determinata», ha dichiarato Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità.

Torna il “bonus bebè”

Si chiama “Carta per i nuovi nati”, ma tecnicamente una delle misure qualificanti della manovra è un bonus nascite, o bonus bebè, come quelli più volte introdotti e cancellati negli ultimi anni. La “Carta” vale 1.000 euro per ogni nuovo nato, per aiutare i genitori a far fronte alle prime spese. Il bonus non andrà a tutti, ma solo a chi ha un reddito Isee sotto i 40.000 euro.

“Bonus asilo” più ricco

Sarà rafforzato il bonus asilo nido. Attualmente ai genitori di bambini con meno di tre anni spettano 3.000 euro l’anno se il loro reddito l’Isee è inferiore a 25.000 euro, 2.500 con Isee fra 25.001 e 40.000 euro, 1.500 al massimo con Isee superiore a 40.000 euro. La manovra dello scorso anno aveva alzato l’importo massimo a 3.600 euro l’anno per gli Isee fino a 40.000 euro, ma solo per i nati nel 2024 in nuclei familiari nei quali è già presente almeno un figlio con meno di dieci anni. La nuova Legge di bilancio prevede miglioramenti, a partire dal fatto che l’Assegno unico percepito dalle famiglie non verrà più calcolato nella definizione del valore Isee.

Arriva il “Quoziente familiare” all’italiana

Un’altra novità molto significativa per i genitori con figli riguarda la riforma delle detrazioni fiscali. Il governo lo chiama “Quoziente familiare”, ma non bisogna confonderlo con il più nuoto “Quoziente fiscale” francese, nel quale l’imposta sui redditi è divisa per il numero di componenti della famiglia, abbassando molto le tasse. Il quoziente all’italiana prevede che le detrazioni fiscali saranno parametrate al numero dei componenti di una famiglia. Il pacchetto è ancora in via di definizione, ma nella sostanza sulle detrazioni sarà individuato un tetto massimo di spesa che sarà modulato due volte: prima per fasce di reddito (forse 3) e poi in base ai figli, fissando a 30 anni il limite d’età per i figli a carico. Dunque ci saranno tagli alle detrazioni, ma con più figli si potranno evitare alcuni di queste limitazioni oppure avere dei benefici. Tra le ipotesi, anche quella di abbassare la soglia di reddito oltre il quale scatta il décalage degli sconti fiscali al 19%, che oggi parte da 120mila euro.

Esteso il “bonus” alle mamme lavoratrici

La manovra dello scorso anno aveva introdotto il cosiddetto “Bonus mamme”, cioè l’esonero della contribuzione previdenziale, fino a un massimo di 3.000 euro annui, per le lavoratrici madri di tre o più figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, fino ai 18 anni di età del figlio più piccolo. L’esonero era stato riconosciuto, in via sperimentale, anche alle madri di due figli, fino ai 10 anni del figlio più piccolo. Ora questa misura dovrebbe essere confermata ed estesa anche alle donne lavoratrici autonome.

Congedi parentali ampliati

Nella manovra c’è un miglioramento di alcuni istituti dell’anno scorso come i congedi parentali all’80%, che passano da due a tre mesi. Lo scorso anno era già stato alzato dal 30% al 60% della retribuzione il valore dell’indennità di congedo parentale per un’ulteriore mensilità da fruire entro il sesto anno di vita del figlio (o entro sei anni dall’ingresso in famiglia del minore in caso di adozione o di affidamento). Per il solo 2024, inoltre, erano stati previsti due mesi di congedo parentale indennizzati all’80% e l’ulteriore mese di congedo poteva essere fruito alternativamente dai i genitori, se lavoratori dipendenti, che terminavano il congedo di maternità o di paternità obbligatorio dopo il 31 dicembre 2023. Ora i mesi di congedo all’80% dovrebbero diventare tre.

"Fringe benefit" più ricchi

Altre misure che possono essere considerate a favore della famiglia sono i “fringe benefit”, i cui importi saranno aumentati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. Confermato l’innalzamento a mille euro della soglia di non imponibilità per i “fringe benefit” aziendali ai dipendenti, che diventano duemila euro in presenza di figli a carico.

Confermata la “Carta dedicata a te”

Sarà rifinanziata la carta “Dedicata a te”, la tessera precaricata con 500 euro destinata ai nuclei con un Isee inferiore a 15.000 euro, e che può essere utilizzata per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità, carburanti o abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale.