Corridoi umanitari . In Italia 44 siriani dal Libano un'altra volta in fuga dalla crisi
Sono arrivati a Fiumicino in 44 da Beirut stamattina, all'aeroporto di Roma Leonardo Da Vinci. Dopo l'atterraggio - poco prima delle 11 a Fiumicino con un volo proveniente da Beirut - il gruppo di siriani richiedenti asilo, tra loro 15 i bambini, ha iniziato a realizzare quale sarà il loro nuovo percorso di vita. Hanno passato alcuni anni nei campi profughi del Liban, soffrendo negli ultimi mesi un peggioramento delle loro già precarie condizioni di vita, non solo a causa della pandemia, ma anche della gravissima crisi politica, economica e sociale che sta attraversando il Paese dei cedri.
Il loro ingresso in Italia è stato reso possibile grazie ai corridoi umanitari promossi da febbraio 2016 dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (Fcei) attraverso la Tavola Valdese e la Comunità di Sant’Egidio, e grazie al rinnovo del protocollo firmato lo scorso agosto con i Ministeri dell’Interno e degli Esteri, che prevede l’arrivo di altre mille persone in condizioni di vulnerabilità. Lo sbarco di oggi arriva all'indomani della firma al Viiminale di un nuovo protocollo, che vede come promotori la Conferenza episcopale italiana, Sant'Egidio, la Fcei e l'Arci. Un progetto che riguarderà profughi afgani che si sono rifugiati in Pakistan e Iran dopo la presa di potere del regime del taleban. Il primo contingente è atteso per l'inizio del 2022. In tutto saranno 1.200 nell'arco di due anni, prorogabili a tre. E i profughi potranno anche arrivare a quota 2 mila.
Il progetto dei profughi siriani scappati in Libano, che stamattina ha visto una nuova tappa, è partito ornai oltre 5 anni fa e ha dato una speranza di futuro a più di 2050 profughi e, complessivamente, in Europa, circa 4 mila richiedenti asilo. Anche i rifugiati giunti questa mattina saranno accolti da associazioni, parrocchie e comunità in diverse regioni italiane (Lazio, Marche, Piemonte, Sicilia e Toscana) e, dopo aver trascorso un periodo di quarantena nel rispetto delle normative anti-covid, verranno avviati in un percorso di integrazione: per i minori attraverso l'immediata iscrizione a scuola e per gli adulti, subito con l’apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, l'inserimento nel mondo lavorativo.
I corridoi umanitari, interamente autofinanziati (dalla raccolta fondi di Sant’Egidio e della Tavola valdese) e realizzati grazie a una rete di accoglienza diffusa, rappresentano un modello efficace, che coniuga solidarietà e sicurezza, tanto da essere stati replicati in altri Paesi come Francia, Belgio e Andorra.