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Coronavirus. Sette vittime. In Lombardia 172 contagiati, 229 in Italia. Treni in tilt

Redazione Internet lunedì 24 febbraio 2020

L'ospedale di Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo, dichiarato isolato

È salito a 7 il numero delle vittime di infezione da coronavirus, Covid-19, sei in Lombardia. La settima vittima è una donna, 62 anni, di Castiglione d'Adda che era ricoverata all'ospedale di Codogno. Il sesto è un ottantenne di Castiglione d'Adda, nel Lodigiano, morto all'ospedale Sacco di Milano. Era stato colpito da infarto giovedì scorso e sarebbe transitato dallo stesso ospedale in cui si trovava il 38enne al centro del focolaio di Codogno.

Le altre vittime di oggi: un uomo di 88 anni di Caselle Landi nel Lodigiano; un altro lombardo, di 84 anni, con patologie pregresse morto all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo. La altre vittime erano, in Lombardia, una donna di 77 anni malata da tempo e un anziano ricoverato in Oncologia e, in Veneto, un uomo di 78 anni. Smentita la notizia di un decesso agli Spedali civili di Brescia.

Regione Lombardia fa il punto sul coronavirus

Nel pomeriggio nel palazzo della Regione Lombardia si è tenuta una conferenza stampa. «Sono moderatamente fiducioso che le cose possono andare verso un miglioramento graduale, credo che ci siano tutte le condizioni per poter rassicurare i cittadini», ha ha sottolineato il presidente Attilio Fontana, dicendosi convinto che le misure adottate «daranno risultati positivi». Fontana ha ribadito di essere «costantemente in contatto con il governo». E ha affermato che presto verranno prese misure di salvaguardia sia per quanto riguarda i lavoratori sia le attività commerciali che stanno subendo un danno.

Il presidente ha ricordato che «chi vuole avere informazioni sul coronavirus non deve telefonare al 112 ma deve chiamare al numero verde istituito dalla Regione Lombardia 800 894 545». Un appello, il suo, per evitare di intasare il 112 che va usato solo per le emergenze. «Questo virus ha una forza contagiosa molto evidente - ha detto l'assessore al Welfare Giulio Gallera -, la sua mortalità è maggiore di un'influenza ma siamo in una situazione assolutamente contenuta e incide su persone molto anziane e compromesse».

In quanto ai 172 casi positivi in Lombardia l'assessore ha notato che sono stati individuati sulla scorta di 1500 tamponi processati, e questo dimostra che «c'è un'indagine estremamente approfondita e questo sta portando a evidenziare numerosi casi positivi, di cui il 70% sono maschi e il 30% femmine». In terapia intensiva il 10% delle persone contagiate, soprattutto uomini sopra ai 65 anni.

«Attenti agli sciacalli»

E per non farsi mancare niente ecco che arrivano anche gli sciacalli, pronti a speculare su dolore e paura.

"Nella zona rossa ci sono state persone vestite con la tuta della Croce Rossa che si presentano per fare screening. Sono sciacalli che si introducono nelle case delle persone, NON ci sono volontari della Croce rossa o altro inviate a fare screening", lo ha spiegato l'assessore Gallera, invitando la popolazione a "non fare entrare nessuno se non avete chiesto prima l'invio di personale dell'Ats per fare degli esami e chiamate le forze dell'ordine".

Segnalazioni arrivano da comuni del Milanese e della Bergamasca, dal Modenese e dal Piemonte. Le vittime prescelte della truffa sono, quasi sempre, gli anziani.

Speculatori nel mirino della magistratura

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di "manovre speculative" su generi di prima necessità in relazione alle vendite a prezzi 'folli', in particolare su piattaforme online, di gel disinfettanti e
mascherine in questi giorni di emergenza Coronavirus. Il fascicolo al momento è a carico di ignoti ed è coordinato dagli aggiunti Tiziana Siciliano e Eugenio Fusco e la Gdf effettuerà un primo monitoraggio per gli accertamenti.

Treni in tilt

Il coronavirus manda in crisi anche il trasporto ferroviario. Ritardi da 100 a 287 minuti per i treni che da Milano Centrale sono diretti a Torino Porta Nuova, Salerno e Roma. Riguardano i convogli Alta Velocità: sia le Frecce di Trenitalia che i treni di Italo. Per tutti è cambiato il percorso, deviato per consentire di sanificare la stazione di Codogno per il problema coronavirus, ovvero un caso sospetto relativo a un dirigente delle Ferrovie. Ritardi analoghi anche negli arrivi a Milano Centrale da Roma, Salerno e Napoli. Manca però in stazione la consueta folla delle situazioni analoghe.

Ancora non si hanno certezze su quando riprenderà la circolazione dei treni sulla linea Lodi Piacenza che è bloccata oggi dalle 13.30 per controlli sanitari e "attività precauzionali" alla stazione di Casalpusterlengo,
nella zona rossa del Coronavirus. "In via precauzionale - spiega Rfi in una nota -, l'offerta dei servizi di trasporto da domani, martedì 25 febbraio, sarà ridotta, anche in funzione della domanda di trasporto prevista dalle imprese ferroviarie".

In Lombardia Trenord ha oggi registrato il 60% dei passeggeri in meno. Questo in seguito all'ordinanza regionale sul coronavirus, che ha azzerato le attività di scuole e università, con limitazioni per diverse imprese. Per questo motivo Trenord ha deciso di rimodulare il servizio per "favorire le operazioni di sanificazione dei convogli, secondo quanto stabilito dalle autorità sanitarie regionali" a partire da domani. Tutti gli aggiornamenti del caso, spiega l'azienda, sono disponibili sul sito www.trenord.it

Stop al tasse e bollette, aiuti alle aziende

Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha firmato un decreto ministeriale con cui arriva un sollievo sul fronte del fisco, con la sospensione dei pagamenti e delle scadenze (anche per le rate delle cartelle). Il decreto rende operativo immediatamente lo stop. In parallelo il ministro ha annunciato anche l'accordo con l'Abi per sospendere le rate dei mutui sempre per i cittadini della zona rossa «che stanno subendo conseguenze più pesanti» dell'emergenza.

Inoltre sono in arrivo norme con una serie di interventi per aiutare famiglie e imprese ad affrontare, anche dal punto di vista economico, l'emergenza. Si andrà dallo stop ai pagamenti anche per le bollette elettriche e del gas, che si aggiungono al congelamento di quelli fiscali. Ci saranno anche norme per la Cassa integrazione e per sostenere la liquidità delle imprese. In più, oltre all'accesso facilitato al Fondo di garanzia per le Pmi e ai contributi per la ripresa delle attività nelle zone rosse (11 finora i Comuni colpiti dalle misure di contenimento dell'epidemia) si stanno valutando anche indennizzi per le imprese che hanno subito danni indiretti, la sospensione dei termini degli adempimenti societari e la proroga generalizzata delle misure di allerta da codice della crisi.

Dati nazionali ed esteri

I casi di positività in Italia sono 229, dato ufficiale delle 14.40. Di questi, 21 sono in Terapia intensiva, 99 ricoverati comunque in ospedale e gli altri in isolamento domiciliare senza sintomi; 7 decessi e un guarito (l'italiano allo Spallanzani di Roma).

Nel dettaglio regionale, abbiamo: 172 casi in Lombardia (con 5 decessi), 32 in Veneto (con un decesso), 18 in Emilia Romagna, 4 in Piemonte e 3 nel Lazio (l'italiano guarito e la coppia cinese allo Spallanzani).

Dei 172 lombardi, informa l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, il 10% è in gravi condizioni e il 50% è asintomatico in isolamento domiciliare. «Inizialmente erano fatti tamponi a tutti quelli che avevano avuto contatti diretti con i contagiati - ha detto l'assessore a La7 - Ora la strategia è di isolarli a domicilio. L'Ats controlla due volte al giorno la febbre e se c'è anche il minimo stato febbrile» viene fatto il test.

L'Italia è il terzo Paese nel mondo per numero di contagi, dopo la Cina (oltre 77mila) e la Corea del Sud (oltre 700). Fuori dalla Cina ci sono 2.074 casi in 28 Paesi e 23 morti.

«I numeri sono in salita perché stanno arrivando gli esiti dei test, sono stati fatti tantissimi controlli. Ipotizzo che vi sarà un rallentamento, ieri siamo arrivati a 150 contagiati, oggi stimo saremo intorno ai duecento. Sono tutti test fatti sui contatti stretti delle persone indicate come contagiati» commenta il viceministro per la Salute Pierpaolo Sileri. «La situazione è assolutamente sotto controllo per quanto riguarda le cure, con queste misure di contenimento ci auguriamo di fermare il contagio» ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, a SkyTg24.

Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha espresso però «preoccupazione per la situazione nella Repubblica islamica dell'Iran e in Italia».

Cinesi di Milano pronti a donare tamponi alla Lombardia

La comunità cinese di Milano si sta mobilitando per donare alla Lombardia i tamponi per il test del coronavirus. "In Cina ne esistono tipologie che danno i risultati in un tempo più breve, poche ore. Li producono a Wenzhou, da dove provengono l'80% dei cinesi residenti in Lombardia - ha spiegato Francesco Wu, referente per l'imprenditoria straniera in Confcommercio e presidente onorario dell'Unione imprenditori Italia Cina -. Se hanno le caratteristiche tecniche compatibili e se la Regione Lombardia darà il via libera siamo disposti a fare una donazione per aiutare questo territorio, che è anche il nostro. Quindi abbiamo un interesse comune. Siamo già in contatto con l'assessore Gallera e il direttore generale della sanità lombarda".


Lombardia, posti di blocco attorno agli 11 comuni del Lodigiano

In Lombardia per gli 11 paesi delle zone focolaio nel Lodigiano è scattato il cinturamento: posti di blocco delle forze dell'ordine impediscono l'ingresso e l'uscita degli abitanti (circa 50mila in tutto).

La Regione ha disposto la chiusura di tutte le scuole e la sospensione delle attività aggregative di ogni tipo, anche in luoghi privati. Chiusi teatri e musei. Disposta la chiusura anche di pub e discoteche. Sospese le messe, chiusi gli oratori. Chiuso alle visite turistiche anche il Duomo di Milano, sospese le recite al Teatro alla Scala. L'arcidiocesi di Milano ha disposto che le chiese restino aperte solo per la preghiera personale e per le celebrazioni improrogabili (funerali e matrimoni ma solo con i parenti stretti).

Tra i positivi al virus c'è anche un dermatologo che lavora al Policlinico di Milano. Sembra che il medico sia stato in contatto con poche persone all'ospedale, si parla di 2-3 specializzandi, incontrati per attività didattiche. Poche decine i tamponi eseguiti sui colleghi, ma si sta verificando la sua catena di contatti.

La corsa che si è vista già ieri in alcuni supermercati a Milano e in altre zone della Lombardia «non ha senso. I rifornimenti sono assicurati» ha garantito il presidente della Regione Attilio Fontana parlando a Rtl. Il presidente della Regione ha invitato a condurre la vita di tutti i giorni, adottando le precauzioni del caso (evitare luoghi affollati, lavarsi spesso le mani, indossare la mascherina solo se si è ammalati o si assistono persone ammalate ecc.).

La Regione ricorda che coloro che riscontrano sintomi influenzali o problemi respiratori non devono andare in Pronto soccorso, ma devono chiamare il numero verde unico regionale 800.89.45.45 che valuterà ogni singola situazione.

Il video: l'università Bicocca a Milano deserta

In Veneto casi a Vo' Euganeo e nel Veneziano

Sono attivi dalle 8 di stamani i varchi di accesso al comune "focolaio" di Vo' Euganeo, nel Padovano, presidiati da Carabinieri e Polizia. Anche in Veneto provvedimenti regionali di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e cancellazione degli eventi aggregativi, compreso il Carnevale di Venezia. Chiusi anche la Basilica di San Marco e il Teatro La Fenice a Venezia.

Nella regione i casi sono saliti a 27, di cui 20 nella zona di Vo' Euganeo e 7 nel Veneziano (Venezia centro, Mira e Dolo). Due positività sono infatti state riscontrate tra ieri e oggi. Una in una persona anziana del centro storico di Venezia, che era già ricoverata all'Ospedale Civile e una in persona del Padovano. Lo rende noto la Regione Veneto, precisando che i due casi appartengono a cluster già noti.

Il governatore Luca Zaia ha dato anche una buona notizia: «I dipendenti dell'ospedale dove ci sono stati i due contagiati e il deceduto al momento sono tutti negativi al coronavirus».

Aumentano i casi in Emilia-Romagna, legati al Lodigiano

Sette nuovi casi di positività al coronavirus in Emilia-Romagna, tutti riconducibili al focolaio lombardo: cinque, di cui quattro cittadini lodigiani, riscontrati a Piacenza, e due cittadini della provincia di Parma, ricoverati in isolamento al reparto infettivi all'ospedale di Parma e in buone condizioni. Lo riferisce Regione Emilia Romagna. Sale così a 16 il totale dei casi nella regione.

Gli interrogativi sul contagio e il "contatto" Vo'-Codogno

Restano aperti tutti gli interrogativi su come sia partita la diffusione del contagio. È infatti sfumata la pista del "sospettato zero" che aveva cenato con il 38enne poi ricoverato a Codogno considerato il primo paziente di quell'area e probabilmente di tutta la Lombardia (e anche i casi in Trentino riguardano persone arrivate dall'area focolaio lombarda). Il giovane manager, che era rientrato da Shanghai intorno al 20 gennaio, non solo risulta negativo al tampone per il coronavirus ma non ha neppure sviluppato gli anticorpi: e quest'ultimo accertamento esclude che sia mai entrato in contatto con il virus.

Stessi interrogativi aperti anche in Veneto, dove c'è anche lì un focolaio circoscritto (attorno a Vo' Euganeo, come in Lombardia attorno a Codogno) e dove i risultati degli esami di laboratorio smentiscono che il "sospetto diffusore" sia stato un cittadino cinese che frequentava lo stesso bar degli infettati, ipotesi avanzata nei giorni scorsi.

Potrebbe però esserci una svolta nell'individuazione del possibile "paziente zero" che ha diffuso il virus a Vo' Euganeo. Un agricoltore 60enne di un paese vicino, Albettone (Vicenza), frequentatore dei bar di Vo', era stato a Codogno e in altri centri del Lodigiano, nelle scorse settimane, e ora ha tosse e sintomi influenzali. Lo apprende l'Ansa dal sindaco di Vo', Giuliano Martini. «Abbiamo avvisato l'Usl di competenza e il sindaco di Albettone, ora il 118 lo porta a fare il tampone». «Io non dico chequesta persona sia il "paziente zero" per Vo' - precisa il sindaco -, ma la ricostruzione dei suoi spostamenti, in un'area focolaio del virus, e i contatti avuti nei locali del nostro paese credo siano una pista che va indagata attentamente».

Volo Alitalia bloccato a Mauritius

Un volo dell'Alitalia, partito da Roma Fiumicino, con 300 persone a bordo è stato bloccato alle Mauritius dalle autorità locali. Permetterebbero lo sbarco solo ai passeggeri provenienti dalle zone italiane non a rischio coronavirus.

Per decine di passeggeri bloccati a bordo, provenienti da Lombardia e Veneto, viene organizzato il rientro in Italia. Alla partenza del volo le autorità non avevano annunciato limitazioni.

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