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Covid. 15 morti e 193 nuovi contagi. 200 passeggeri dal Bangladesh "respinti" da scali

Redazione Internet mercoledì 8 luglio 2020

Sono 15 i decessi per Covid-19 e 193 i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati diffusi dal ministero della Salute. Le vittime dall'inizio dell'emergenza sono 34.914. Nelle ultime 24 ore sono stati invece 825 i guariti, che portano il totale a 193.640. Sono 71 le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva in Italia, una in più nelle ultime 24 ore.

Sono quattro le regioni italiane che non hanno registrato nuovi contagi nelle ultime 24 ore: Molise, Umbria, Sardegna e Valle d'Aosta. Nelle altre, Lombardia sempre prima per nuovi casi di coronavirus con 71 persone in più rispetto a ieri, davanti all'Emilia-Romagna (49).

200 passeggeri del Bangladesh bloccati negli aeroporti

I passeggeri provenienti dal Bangladesh non possono entrare in Italia per motivi sanitari e vengono rimpatriati. È stato il ministro della Salute, Roberto Speranza a ordinare la sospensione dei voli in arrivo dal Bangladesh a seguito del numero significativo di casi positivi al Covid-19 riscontrati su un volo in arrivo il 7 luglio da Dacca.

Ma la sospensione, anche se necessaria, non è sembrata sufficiente perché è rimasto il problema degli scali, ovvero che si possa arrivare in Italia spostandosi dal Bangladesh in un altro Paese facendo semplicemente tappa. E così è accaduto. Quest'oggi all'aeroporto di Fiumicino così come a quello di Malpensa sono stati bloccati sui velivoli della Qatar Airways tutti i bengalesi provenienti da Doha, in Qatar: 165 persone. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Agi, il volo con circa 200 passeggeri a bordo aveva come tratta Pakistan-Qatar-Roma. Sono stati quindi trattenute le prime 125 persone che provenivano dal Bangladesh, non permettendo loro di scendere sul suolo italiano e facendoli ripartire con lo stesso volo. Invece, agli altri passeggeri, di altre nazionalità, sono stati già fatti i tamponi e per loro è prevista la quarantena domiciliare.

Un caso analogo si è verificato nell'aeroporto di Malpensa e ha riguardato altri 40 passeggeri del Bangladesh che non sono stati autorizzati allo sbarco dal volo della Qatar Airways e anche per loro è previsto il rimpatrio.

Il ministro Speranza fa appello alle istituzioni dell'Unione Europea per una politica condivisa sulla gestione degli ingressi: "C’è bisogno di misure più rigorose e condivise sugli arrivi dai Paesi extra europei ed extra Schengen. Per questo ho appena scritto al Commissario Ue, Stella Kyriakides, e al presidente di turno del consiglio dei Ministri della salute, Jens Spahn - ha scritto in un post su Facebook - Oggi più che mai serve una politica comune nella gestione dell'emergenza Covid-19".

Un nuovo focolaio nel Parmense

Un focolaio di coronavirus - attualmente ci sarebbero 33 positivi in tutto - è stato rilevato in un'azienda della provincia di Parma; a rilevare il nuovo focolaio è l'Azienda territoriale sanitaria Val Padana, l'ente sanitario delle province lombarde di Mantova e Cremona. I lavoratori risultati positivi al Sars-Cov2 sono tutti residenti nella zona di Casalmaggiore (Cremona) e Viadana (Mantova) e sarebbero dipendenti di una società di servizi lombarda che fornisce manodopera a diversi contesti produttivi, compresa l'azienda parmense.

I Palazzi Cirio di Mondragone non più "zona rossa"

I Palazzi Cirio di Mondragone (Caserta) non sono più zona rossa. Sono scadute ieri le misure di contenimento del contagio da Covid-19 in vigore dal 22 giugno dopo la scoperta di un focolaio tra i membri della comunità bulgara residente nelle palazzine sulla via Domiziana. Sono in tutto 104 i contagi emersi dalle attività di screening effettuate in un primo momento sui residenti nel complesso Cirio posto in lockdown (43 i casi positivi) e dalla seconda attività svolta sui contatti dei residenti, nel corso della quale sono stati effettuati circa 4mila tamponi con un caso positivo, un cittadino italiano residente a Mondragone.

Svuotata la terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII di Bergamo

La terapia intensiva dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo non ha più pazienti ed è così libera dal Covid-19. La notizia - informa una nota - arriva dopo 137 giorni dal ricovero del primo paziente (domenica 23 febbraio). Restano ricoverati alcuni pazienti colpiti dal virus, ma ormai negativizzati. "Un momento di grande emozione" anche per il direttore sanitario dell'Asst, Maria Beatrice Stasi, che ha festeggiato "in rianimazione con i collaboratori, finalmente vestiti delle normali divise" invece che degli 'scafandri'
anti-contagio. La manager, anche lei colpita da Sars-CoV-2 nelle prime settimane della crisi coronavirus, esprime l'augurio "che questa sia davvero una fase discendente", e che "non torni più il grande incubo in cui ci siamo ritrovati a lavorare nei mesi di marzo e aprile".