Coronavirus. Coprifuoco, spostamenti, ristoranti: le regole allo studio per Natale
Si succedono in queste ore le riunioni a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i ministri capidelegazione. L'obiettivo è di arrivare a definire entro lunedì il nuovo Dpcm che entrerà in vigore il 4 dicembre e che dovrebbe durare sino all'inizio dell'anno nuovo.
Ecco le ipotesi allo studio.
Restano le tre fasce. Il Dpcm non dovrebbe cambiare impianto, con la divisione in tre aree: gialla, arancione, rossa. L'obiettivo politico del governo è che entro le feste natalizie nessuna Regione sia in area rossa.
Area gialla "dura". L'area gialla, quella che vale sull'intero territorio nazionale, avrebbe diverse restrizioni aggiungive rispetto all'attuale formulazione. Primo, sugli spostamenti: anche da una Regione in area gialla sarebbe vietato entrare e uscire, le uniche deroghe sarebbero per chi deve raggiungere la residenza. Si studiano in queste ore anche altre tipologie di deroghe per specifiche esigenze di ricongiungimento familiare. Si vuole evitare, in ogni caso, che interi nuclei familiari si spostino in massa verso Regioni in cui hanno le loro radici o parte del nucleo familiare. Questo stop agli spostamenti potrebbe valere non dal 4 dicembre ma da un'altra data, ad esempio il 17. Obiettivo, evitare "esodi". Secondo inasprimento della zona gialla, le regole per i ristoranti: sarebbe consentito l'esercizio sino alle 18 nei giorni ordinari, mentre sarebbe stabilita la chiusura totale (anche a pranzo) nei giorni del 25 e del 26. I ristoranti sarebbero chiusi del tutto in zona arancione e rossa.
Coprifuoco nazionale. Resterebbe il coprifuoco nazionale dalle 22 alle 6 del mattino. Dopo le 22, circolazione vietata. Questo andrebbe inteso anche come limite entro cui ci si può trattenere in casa con un numero limitato di familiari.
Negozi. Sia in zona gialla zia in zona arancione i negozi riaprono con un orario flessibile, sino alle 21/21.30, con il vincolo di rispettare il coprifuoco delle 22.
Vacanze all'estero. Se il blocco degli spostamenti impedisce vacanze in Italia (e d'altra parte la chiusura delle stazioni sciistiche fino a gennaio va in questa direzione), resta la facoltà di andare all'estero. In tal caso, però, il nuovo Dpcm prevederebbe l'obbligo di quarantena e di sottoporsi a screening.