Attualità

Coppie di fatto, Torino "apre" anche i cimiteri

martedì 21 gennaio 2014
Alloggi popolari e servizi cimiteriali aperti alle coppie di fatto. Sono le nuove regole approvate ieri dal consiglio comunale di Torino, che così riconosce la possibilità di accedere alle pratiche dell’emergenza abitativa e di seppellire nella tomba di famiglia il compagno o la compagna. Il regolamento Casa, sull’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare, prevederà d’ora in poi alla voce nuclei familiari anche le coppie di fatto. In realtà è un passaggio più che altro formale, visto che il regolamento della Regione (che assegna gli alloggi) già include i conviventi. L’apertura alle "famiglie anagrafiche, basate sul vincolo affettivo" è invece una vera novità nel campo dei cimiteri: le modifiche al regolamento permetteranno a ciascuno di scegliere chi disporrà della propria salma e funerali. In quanto a chi seppellire nelle tombe di famiglia, alle voci coniugi e famigliari si aggiunge anche "convivente". La piccola rivoluzione di ieri è una conseguenza dell’istituzione, nel 2010, del registro delle coppie di fatto, che tra l’altro impegnava il Comune a trovare nei propri regolamenti, in modo da "aggiornarli", incongruenze e discriminazioni rispetto a quanto previsto da quel registro. Dopo aver passato in rassegna tutti i regolamenti, due sono stati ritenuti "discriminatori": così è stato per gli alloggi popolari e i cimiteri. La delibera votata ieri è stata presentata dai consiglieri Marta Levi (Pd), Michele Curto e Marco Grimaldi (Sel). Contraria la minoranza, fatta eccezione per il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord (ha votato sì sul tema dei cimiteri ma no alle case popolari). L’opposizione, che ha presentato un emendamento per escludere gli omosessuali dalla delibera, ha ripreso argomenti usati dalla diocesi nei giorni scorsi pronunciandosi sul tema della cannabis, e cioè che il Comune perde tempo in discussioni ideologiche su cui spetta al Parlamento pronunciarsi. Dalla loro, citano il "flop" del registro delle coppie di fatto, a cui si sono iscritte meno di 200 coppie. «Fossero anche solo dieci non si può non tenerne conto», la replica del radicale Silvio Viale. Si è astenuto in un caso e ha votato contro in un altro (sui cimiteri) anche Giovanni Ferraris, presidente del consiglio comunale (Moderati, partito che sostiene il sindaco Piero Fassino).