Bruxelles. Conte: ci aspettiamo critiche dall'Ue, ma la manovra è bella
Dopo una notte inquieta e in collegamento costante con Roma – mentre Merkel e Macron si godevano una birra alla Gran Place insieme ad altri leader Ue – Giuseppe Conte interviene sul caso che mercoledì sera ha scombussolato il governo, la denuncia da parte di Di Maio di una «manina» che avrebbe alterato il decreto sulla pace fiscale: «Non c’è nessuna frattura tra Lega e M5s. Domani torno a Roma, controllerò articolo per articolo e il testo ufficiale andrà al Colle».
Un tentativo di mettere una toppa su una faccenda che è scappata di mano, sia nei contenuti – perché la “pace fiscale” è evidentemente sfociata in un maxicondono – sia nel metodo, perché con il suo attacco Di Maio ha gettato un’ombra pesante su tutto l’apparato di governo, dagli uffici di Palazzo Chigi a quelli del Mef sino alle prime linee “esecutive” della Lega.
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Conte è tra due fuochi. Gli alleati turbolenti da una parte. Dall'altra parte Bruxelles, con i leader dei Paesi Ue sul piede di guerra per la manovra italiana. «Ci attendiamo osservazioni critiche ma la manovra è bella, più passa il tempo è più mi convinco che è bella», ha detto stamattina il premier arrivando al palazzo del vertice Ue. Non la pensa così il premier olandese Mark Rutte, che ha avuto un bilaterale stamattina presto con l’omologo italiano. Quello che per Conte è stato un «dialogo costruttivo» per arginare «pregiudizi che non accettiamo», per Rutte è stata invece l’occasione per ribadire la «preoccupazione sui conti del 2019» e il «pieno sostegno» alle iniziative che prenderà la Commissione perché venga rispettato il Patto di stabilità. In sostanza un “placet” alla prima lettera che Bruxelles dovrebbe inviare ad ore al governo italiano per chiedere chiarimenti sullo sforamento del deficit.
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Il Commissario Ue Moscovici tra l’altro oggi è a Roma per illustrare i suoi imminenti passi a Tria, Visco e Mattarella, in un crescendo di tensione. Non rassicura inoltre quanto ufficializzato stamattina per il Belgio, che ha ricevuto una lettera della Commissione per uno sforamento nella manovra 2019 molto inferiore a quello adottato da Roma. In mattinata, prima dell’Eurosummit in cui potrebbe essere messo sotto “processo”, Conte avrà un bilaterale anche con il presidente francese Macron durante il quale saranno temi caldi la Libia, le migrazioni e i fattacci commessi dalla gendarmerie transalpina alle frontiere italo-francesi.
I leader Ue sembrano compatti contro Roma. Anche il cancelliere austriaco Sebastian Kurz stamattina ha reclamato il rispetto dei «criteri di Maastricht» che «assicurano stabilità» e «devono valere per tutti». Un brutto clima per Conte anche alla luce dell’ennesimo “nulla di fatto” che si annuncia in materia di politica comune per le migrazioni.