Da domani il prefetto di Milano
Francesco Paolo Tronca sarà il commissario del Comune di Roma.
Tronca sarà infatti domani nella capitale per ricevece la
notifica della nomina. Il primo passo sarà lavorare alla squadra
di subcommissari, il "dream team" che con il Giubileo alle porte
lo aiuterà nella gestione dell'amministrazione. Una gestione che
però non sarà improntata a replicare a Roma il "modello Milano",
perchè "sarebbe presuntuoso immaginare di applicare schemi a
contesti diversi" e "diventerebbe un luogo comune continuare a
parlare di modello Milano per un'altra realtà, peraltro
complessa, enorme, come è Roma. Bisogna avere la capacità di
prendere il meglio di tutta questa esperienza e adattarla a una
realtà che è diversa". Incontrando i giornalisti in una
conferenza stampa a Milano, in cui ha fatto il bilancio
dell'organizzazione dell'Expo nell'ultimo giorno della
manifestazione, Tronca ha illustrato le linee guida del suo
mandato come commissario prefettizio a Roma.
"Il modello Milano continuerà a funzionare a Milano, ne sono
certo. La vera sfida è cercare di fare in modo che il meglio
dell'esperienza acquisita a Milano possa servire al resto del
Paese", ha spiegato. "Il modello Milano non è altro che un modo
di lavorare avanzato, in piena sinergia e in un'unità d'intenti,
guardando agli obiettivi, facendo in modo di raggiungerli e
trasformarli in risultati. Quindi non parlerei di modello Milano
da applicare da altre parti. Garantisco che affronterò questo
nuovo incarico, di cui sono orgoglioso, con lo stesso spirito e
con la stessa tenacia, abnegazione e determinazione con cui ho
cercato di gestire tutta l'Expo".
Tronca ha chiarito di non temere "pressioni" sulle persone da
utilizzare a Roma nel nuovo incarico di commissario:
"Assolutamente no, credo che quando si ricoprono certe
responsabilità bisogna guardare sempre in avanti e tenere fermo
il timone. Io vado avanti come sempre, seguendo i binari della
legalità, della mia coscienza e della mia esperienza.
Naturalmente secondo le direttive che ricevo dallo Stato".
Primo punto all'ordine del giorno sarà formare la squadra: "Non
conosco la realtà dei problemi con cui mi andrò a confrontare" a
Roma, "ma continuerò ad adottare sicuramente un metodo di
squadra, in cui ho sempre creduto e che mi ha aiutato a risolvere
delle grosse emergenze quando ero capo dipartimento dei Vigili
del Fuoco. Quella - ha ricordato - è stata un'esperienza molto
forte, ma molto formativa. Si lavora in squadra, da soli non si
raggiungono risultati importanti. È da presuntuosi pensare di
risolvere i problemi da soli. Bisogna creare una squadra
efficiente, coordinarla e gestirla bene. Quello che conta è che
il risultato venga raggiunto, non importa da chi o come, è la
squadra che deve lavorare". E per i subcommissari "ho in mente
dei nomi, ma occorrono naturalmente delle verifiche. Vedremo in
che modo si svilupperanno, poi prenderò le mie decisioni e
proporrò le nomine al prefetto di Roma".
"Marino? Non so se ci sarà un incontro con lui. Di solito i
dirigenti delle prefetture quasi sempre e quasi tutti fanno
esperienze di commissariamento. Io ne ho fatte qui a Milano e in
nessuna di quelle occasioni ricordo di aver incontrato il sindaco
uscente. Quindi non lo so, vedremo". Ieri, invece, Tronca ha
sentito Matteo Renzi: "Al premier ho manifestato tutto il mio
orgoglio per aver avuto fiducia in me".