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IL CASO. Catania, in coma dopo intervento La moglie: lasciata sola dallo Stato

mercoledì 1 giugno 2011
"Giustizia per Giuseppe, medici assassini ancora al loro posto. Giustizia e cure negate, vergogna". Sono alcune delle frasi scritte sullo striscione esposto davanti al nuovo ospedale Garibaldi del rione Nesima di Catania da Irene Sampognaro, moglie dell'architetto Giuseppe Marletta, di 43 anni, entrato in coma in quel nosocomio un anno fa dopo l'asportazione di due punti di sutura metallici applicati dopo l'estrazione della radice di un dente. L'uomo è adesso ricoverato in un centro di riabilitazione, tracheomizzato, alimentato con un sondino e affetto da piaghe da decubito."Per mio marito - afferma Irene Sampognaro, 40 anni, insegnante, madre di due figli, uno di cinque e una di un anno - voglio le migliori cure del mondo. Lo Stato dice di essere per la vita ma poi ti abbandona". Per questo la donna afferma di "capire il caso Englaro" e annuncia, in caso di "mancate risposte dalle Istituzioni" di "portare all'estero" suo marito per praticargli l'eutanasia: "questa - sostiene - non è vita". "Io sono per la vita, ma quella vera - osserva Irene Sampognaro - e sono disposta a tornare indietro sulla mia decisione soltanto se lo Stato si farà carico della cura e dell'assistenza ai massimi livelli". Sulla vicenda sono pendenti due inchieste: una interna aperta dall'azienda ospedaliera Garibaldi e l'altra avviata dalla Procura della Repubblica di Catania. IL COMUNICATO DEL CENTRO DI ATENEO DI BIOETICA DELLA CATTOLICAIl Centro di Ateneo di Bioetica , in un comunicato, scrive di ritenere fondamentale dare ascolto alla "disperazione e alla richiesta di aiuto della signora, che lamenta l’ipocrisia di uno Stato che si dichiara a favore della vita ma di fatto abbandona le famiglie e i cittadini. Questo caso fa riflettere. Sono molteplici i problemi di giustizia posti dalla signora che ci interpellano e non ci possono lasciare indifferenti, a cominciare dall’accertamento delle responsabilità di fronte all’accaduto. La malasanità non è solo il frutto degli errori medici, ma anche di una cattiva allocazione delle risorse, dell’incuria e dell’abbandono. Le carte dei diritti dei malati e delle famiglie sono sempre più dei diritti di carta in un Paese in cui la politica si occupa sempre meno del benessere reale dei suoi cittadini. Il fatto che sia necessario ricorrere a drammatici appelli pubblici per ottenere ascolto, giustizia e assistenza qualificata è indice di un progressivo deteriorarsi del tessuto etico del nostro Paese e del lacerarsi delle funzioni stesse delle Istituzioni. La risposta è una battaglia in primo luogo di legalità e di equità che metta a tema l’assistenza come una delle voci fondamentali della nostra civiltà. Ci auguriamo che di fronte a questo nuovo caso si cominci a pensare realmente al sostegno delle famiglie e alla qualificazione dell’assistenza. La via breve non può essere nessuna forma di eutanasia, ma un’assistenza adeguata e solidale".LA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUGLI ERRORI SANITARILa Commissione parlamentare di inchiesta sugli Errori sanitari "intende acquisire ogni dato utile a conoscere quanto accaduto a Giuseppe Marletta, entrato in coma un anno fa dopo un intervento effettuato nell'ospedale Garibaldi di Catania". Lo annuncia il presidente Leoluca Orlando, esprimendo "solidarietà  per quanto accaduto e per quanto si trovi ora ad affrontare sia umanamente cheeconomicamente" alla moglie dell'architetto etneo.La Commissione ha chiesto una relazione all'assessore alla Sanità della Regione Sicilia, Massimo Russo, e al direttore generale della Asp di Catania Giuseppe Calaciura, per "avere ogni utile elemento di conoscenza in merito". "Abbiamo chiesto - spiega Orlando - di fornirci con sollecitudine ogni notiziautile a conoscere eventuali criticità organizzative riscontrate e ogni notifica in ordine ad iniziative amministrative, sanzionatorie e cautelari assunte a fronte di eventuali responsabilità individuali". "Vicinanza alla moglie di Marletta, la signora Irene Sampognaro" è espressa anche dal vicepresidente della Commissione, Giovanni Burtone.IL SOTTOSEGRETARIO ROCCELLAIl ministero della Salute, nei limiti delle sue competenze, si è già attivato da tempo per rispondere a queste richieste, ha segnalato il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, sottolineando di aver avuto un fitto scambio di missive con lasignora, che "è stata ricevuta dagli esperti del ministero" lo scorso 14 aprile. Alla signora Sampognaro, in attesa di unavalutazione per cure all'estero per il marito, era stato anche proposto intanto "una consulenza, con eventuale ricovero alcentro S.Anna di Crotone, che lei ha rifiutato". Al momento,non risulta che sia stata inoltrato la domanda al centroregionale di riferimento.