Roma. Prova a investire don Coluccia, prete anti-spaccio. «Paura, ma vado avanti»
Don Antonio Coluccia
Paura e momenti di tensione, ieri pomeriggio a Tor Bella Monaca, periferia est di Roma dove era in corso una marcia per la legalità con don Antonio Coluccia, il sacerdote originario di Lecce che da 25 anni si impegna contro la criminalità organizzata e lo spaccio di droga. Don Coluccia è stato affiancato da un uomo in scooter (un T-max), che, dopo averlo riconosciuto, ha tentato di investirlo. È stato invece colpito un agente della sua scorta. Nella concitazione la Polizia ha esploso un colpo di pistola che ha ferito l’aggressore a un avambraccio. «Ho avuto paura perché mi sono visto questo scooterone vicino a me e quando ha accelerato ho pensato che mi avrebbe colpito. Poi l'operatore della scorta mi ha spostato e salvato - ha raccontato don Coluccia uscendo dalla questura di Roma questa mattina -. Di solito gli spacciatori girano in scooter e monopattino per fare i controlli e certamente non indossano il casco, questo invece lo aveva. Avevamo già dato fastidio quando è stata organizzata la fiaccolata della legalità: quando arrivano le autorità e le regole a quelli che hanno gli strumenti per cambiare il territorio non piace. Forse pensavano di togliermi definitivamente dalla faccia di questa terra ma mi dispiace, io continuerò ancora più forte di prima, tornerò in strada perché ci sono tanti cittadini che hanno bisogno di queste presenze nei territori».
Il responsabile dell'aggressione, un bielorusso di 28 anni con precedenti per droga e già noto alle forze dell'ordine, fermato al termine di una colluttazione (in cui è stato ferito anche un secondo agente), è stato trasportato al Policlinico Casilino.
A don Coluccia è arrivata la piena solidarietà della diocesi di Roma: «A nome della diocesi di Roma - ha scritto in una nota stampa il vescovo Baldo Reina, vicegerente del Vicariato - esprimo a don Antonio Coluccia e agli uomini della sua scorta piena solidarietà per quanto avvenuto ieri, 29 agosto, nel quartiere di Tor Bella Monaca. Don Antonio ormai da diversi anni svolge il suo servizio pastorale mettendosi accanto ai giovani che vivono il disagio delle dipendenze da droghe, facendo sentire la sua voce contro coloro che continuano a seminare morte e a spacciare l’inganno. Atti intimidatori come quello consumato ieri non scoraggeranno don Antonio nella sua delicata missione. Tuttavia, quanto accaduto, interpella in modo forte la comunità civile e l’impegno dei singoli credenti. È bene che da parte di tutti si alzi un grido coraggioso contro ogni scelta che minaccia la vita dei nostri ragazzi. Il tempo che stiamo per vivere, con la diffusione sempre più dilagante di sostanze tossiche richiede uno sforzo corale affinché sia affermata la dignità della vita umana, ai ragazzi siano garantiti contesti sani e sicuri e sia presa sul serio la sfida educativa, consapevoli del tesoro immenso dei giovani per il presente e per il futuro della nostra società».
Monsignor Michele Seccia, arcivescovo di Lecce (diocesi d'origine di Coluccia), ha lui espresso la sua vicinanza al prete anti-spaccio, chiamandolo e sostenendolo «in questo delicato e difficile (e non è il primo) momento della sua vita» per poi «assicurargli la preghiera mia e della comunità della sua terra d'origine e la solidarietà sacerdotale del presbiterio della Chiesa di Lecce».
A chiamare don Coluccia è stato anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha chiamato il capo della Polizia Vittorio Pisani per sincerarsi delle condizioni di salute dei poliziotti coinvolti nell’accaduto. «Gravissima l'aggressione a don Coluccia durante la marcia della legalità a Tor Bella Monaca – ha scritto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, su Twitter –. L'ho chiamato per esprimergli la vicinanza di tutta Roma e augurare pronta guarigione agli agenti di scorta feriti. Violenza e mafie vanno contrastate con ogni mezzo».
«Oggi Roma e la legalità hanno subito un attacco gravissimo – ha scritto in una nota Monica Lucarelli, assessora alla Sicurezza e alle Pari opportunità di Roma Capitale –. Sono vicina a Don Coluccia e preoccupata per la salute degli agenti di scorta feriti. Ringrazio le forze dell'ordine che ogni giorno rischiano la vita e sono al nostro fianco nella lotta per la legalità». «Tutta la mia solidarietà e il mio appoggio a don Coluccia - ha scritto sui suoi profili social il leader della Lega Matteo Salvini -, uomo di Chiesa che combatte ogni tipo di droga per salvare ragazze e ragazzi. In bocca al lupo all'agente investito, tutto il mio disprezzo per l'infame criminale ferito».