Elezioni. La nuova mappa dei collegi elettorali: ecco cosa cambia
I I collegi elettorali? L’Istat li ha disegnati in modo «meraviglioso ». L’ironia del segretario Matteo Renzi è una conferma del malessere che alberga nel Pd, e in parte del centrosinistra, sulla bozza di mappa dei collegi elettorali per il Rosatellum. Mentre il treno attraversa la Toscana, Renzi si sfoga coi giornalisti: «Vi rendete conto che il collegio di Rignano è stato incluso in quello plurinominale di Livorno? L’Istat lo ha attaccato lì anziché a Firenze. Comodo, no? Se mi candido a Rignano sono capolista a Livorno, è meraviglioso...».
Dove si candiderà allora? «A questo punto non lo so...». Ironia a parte, il tempo stringe e qualche nodo politico esiste. Il decreto del governo è stato trasmesso alle Camere e assegnato alle commissioni Affari Costituzionali, che da martedì lo esamineranno in parallelo. Il parere delle Camere, non vincolante, deve arrivare entro sabato 9 dicembre. Due giorni dopo scadranno i 30 giorni dalla pub- blicazione della legge elettorale in Gazzetta, concessi al governo per varare i nuovi collegi. Tuttavia lo stesso esecutivo, nella relazione accompagna il decreto legislativo, ha manifestato perplessità su alcune scelte adottate dalla commissione di esperti, guidati dal presidente dell’Istat Giorgio Alleva.
In ciascuna circoscrizione, i collegi sono stati costituiti proporzionalmente alla popolazione (misurata con l’ultimo censimento del 2011). Il risultato è che, nelle regioni del nord, crescono i seggi da assegnare coi collegi uninominali: 6 in più rispetto a quelli per il Senato del 1993, epoca Mattarellum.
Uno dei criteri era che il collegio non potesse discostarsi, per eccesso o per difetto, dal 20% della media degli abitanti della circoscrizione. Dunque è stato necessario variare il numero dei collegi in 8 circoscrizioni: Lombardia 2, Lombardia 3, Veneto l, Veneto 2, Emilia Romagna, che acquistano seggi; e Umbria, Sicilia l e Basilicata, che invece li perdono (la Lucania addirittura 3). Oltre ai dubbi del governo, la mappa finale crea scontento a sinistra («È una legge truffa – protesta il deputato Gianni Me-lilla, di Mdp –. Nove regioni avranno un solo collegio senatoriale plurinominale con lista bloccata»).
Dal centrodestra, replica il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta: «Non ci stiamo a un mercato delle vacche, meglio prendere a scatola chiusa il lavoro della Commissione». Caustici i Cinquestelle, con Danilo Toninelli: «Botte da orbi dentro e fuori i vecchi partiti sui collegi. L’ultimo round tra Boschi e Minniti sulla Toscana – twitta –. Vedrete, tra i due litiganti, centrodestra e centrosinistra, il terzo gode...».