È l'"incredibile silenzio" dei vertici nazionali del Pd di fronte alle sue denunce di irregolarità ad avere spinto Sergio Cofferati a lasciare il partito dopo la sconfitta alle primarie liguri. Venerdì sera era arrivata la proclamazione della
vittoria di Raffaella Paita da parte dell'ufficio politico del Pd e
Matteo Renzi aveva subito invitato il partito a sostenerla per vincere
la sfida di maggio. "Renzi - aveva annunciato Paita da Roma - mi ha
detto che il partito unito si stringerà attorno alla mia
candidatura". "In un partito che non dice nulla di fronte a fatti di
questo genere -ha risposto oggi l'ex segretario della Cgil - io non
posso più restare".
L'europarlamentare ha sottolineato il motivo della sua fuoriuscita dal
Pd con una conferenza stampa sabato pomeriggio al teatro Carlo Felice
di Genova, nella quale ha elencato le irregolarità che avrebbero
alterato "il senso e il contenuto"delle votazioni", precisando che
tutti gli esposti sono pervenuti da lui o da suoi sostenitori. "Non
ho capito perché - ha aggiunto - sono stati cancellati tutti i voti
nei seggi in cui si sono verificate irregolarità e non soltanto i voti
irregolari". "Ai 13 seggi cancellati dal Collegio dei Garanti - ha
precisato - vanno poi aggiunti i seggi in cui sta indagando la procura
o di cui si sta occupando l'antimafia. Confermo tutti i sospetti
peggiori che avevo e faccio notare che le primarie di Napoli furono
invalidate per contestazioni riscontrate in solo tre seggi".
Elencando le irregolarità riscontrate, Cofferati ha accennato alla
"partecipazione anomala di povere persone straniere, istruite su come
votare, in alcuni casi si parla di denaro", ma ha definito come fatto
più grave "l'inquinamento del voto che si è avuto sollecitando e
ottenendo voti del centrodestra", facendo i nomi di Saso, Minasso e
Orsi.
"Inaccettabile", poi, che "un fascista non pentito venga a votare
alle primarie del mio partito senza che nessuno obbietti nulla. Si
tratta di un grave problema etico che non viene affrontato". "Un
grave problema politico e morale", nel suo complesso, è il fatto che
"il centrodestra si sia mobilitato alle primarie del centrosinistra"
e addirittura "un ministro come Pinotti abbia teorizzato
l'opportunità di fare nascere qui in Liguria un governo con il
centrodestra sul modello nazionale e non sia stata smentita da
nessuno". Cofferati ha concluso la sua conferenza stampa
dichiarando di uscire dal Pd senza l'intenzione di costituire un altro
partito. Tuttavia, nel mondo alla sinistra del Pd, che cerca
un'alternativa a Matteo Renzi, la sua decisione ha aperto nuove
prospettive. Secondo Angelo Chiaromonte, coordinatore regionale di Sel
"l'annuncio di Sergio Cofferati di uscire dal Pd rappresenta un fatto
politico di grande rilevanza che avrà conseguenze nel panorama
nazionale e locale".
"A questo punto - aggiunge il deputato ligure di Sel Stefano Quaranta
- dovremo lavorare per costruire un'alternativa credibile per le
elezioni regionali di maggio con un progetto politico ampio e
inclusivo e una candidatura alla presidenza che possa parlare a tutto
l'elettorato di centrosinistra, da Sel a Rifondazione dai civatiani a
quella componente del Pd che non si riconosce più nel suo partito.
Coinvolgendo cittadini e associazioni per un soggetto plurale e
alternativo".