«Se la gente delle valli vuole un ulteriore confronto io sono pronto. Pronto a presentare il progetto per quello che è. Pronto a fare la mia parte per una profonda e non più rinviabile operazione verità...». Corrado Clini, il ministro dell’Ambiente del governo Monti, si ferma qualche secondo e riparte da quell’ultima parola: verità. «Il confronto è durato dieci anni e questo progetto è il risultato di una protesta anche giusta. Vorrei dire anche necessaria. Abbiamo ascoltato comunità locali, associazioni ambientaliste, abbiamo recepito le loro indicazioni... Hanno imposto di cambiare radicalmente il progetto iniziale e hanno fatto bene: in quello c’era un significativo impatto sul territorio da un punto di vista ambientale e anche sociale ed economico. Ma ora tutto è diverso. Ora questo progetto funziona. Ora la Tav è un’opera assolutamente sostenibile». Clini sorride leggero. «Mi fa dire una cosa: nemmeno per il tunnel nella Manica comunità locali e mondo scientifico hanno pesato così nelle modifiche al progetto».
C’è però chi continua a ripetere il contrario...Chi lo fa mente: la Tav è un esempio a livello europeo. E ora bisogna solo procedere in fretta perché così l’Italia sarà parte della rete delle grandi strutture europee. E perché l’Europa attende un ulteriore segnale della nostra affidabilità rispetto agli impegni presi.
Una frenata insomma sarebbe una follia?Assolutamente sì. Dopo il lavoro fatto per rendere il progetto sostenibile vorrebbe dire smentire noi stessi, smentire l’impegno che l’Italia si è assunta, rinunciare ai finanziamenti europei e riconoscere che il nostro Paese non è capace di progettare e realizzare infrastrutture sostenibili all’altezza degli standard europei... Le posso fare una confidenza: davvero non riesco a capire come ancora qualcuno non colga questi aspetti.
Con chi ce l’ha?Con De Magistris, con Vendola, con quegli uomini delle istituzioni e con quei leader di partito che parlano, che protestano, che si attivano in giro per l’Italia non contro il progetto Tav, ma contro un’idea di sviluppo. Ma su questo vanno dette parole chiare: se qualcuno non accetta questa società, sottoponga, al momento del voto, la propria visione e accetti poi il giudizio degli italiani. Questa è la democrazia. Non quella dove vince chi urla di più e chi è capace di bloccare le strade con la protesta. Non è questo il sistema democratico che noi abbiamo costruito.
Sta avvertendo la protesta?Stiamo faticosamente riagganciando l’Italia a un modello europeo: lo capisce De Magistris? Capisce lo sforzo che stiamo facendo per riportare in alto la credibilità del nostro Paese? Lui è stato anche parlamentare europeo, è anche venuto con me a Bruxelles per fronteggiare un’emergenza rifiuti che aveva rovinato l’immagine dell’Italia... E ora che fa? Come si fa a dire che l’Italia deve riconsiderare il suo impegno sulla Tav perché c’è la protesta? Forse è ora di riscoprire l’etica della responsabilità.
Insomma non esiste l’ipotesi di un nuovo tavolo?Non possiamo più essere l’Italia delle procedure infinite, quella dove le cose non si chiudono mai. La Tav si farà e le popolazioni delle valli ne beneficeranno. Non sono parole, sono fatti e i sindaci dei due comuni interessati al progetto hanno capito e si sono schierati a favore. Arriveranno opportunità e lavoro. Susa sarà una stazione internazionale. Come Parigi, come Lione, come Londra. E l’offerta turistica in parte già organizzata potrà crescere, espandersi. Vedrà, attorno all’area di Susa si potranno insediare nuove attività capaci di sfruttare le potenzialità legate alla nascita di un’infrastruttura...
Insisto: anche in queste ore si sta protestando.Insisto anche io: come si fa a non capire che la Tav rende l’Italia del Nord integrata in una rete europea? Questo facilità la mobilità. La comunicazione. Questo è un valore aggiunto per l’economia. Ma voglio essere chiaro: non possiamo accettare di vedere bloccare i nostri binari ferroviari e le nostre autostrade. Ritardi e cancellazioni possono creare un danno enorme all’immagine dell’Italia e alla credibilità del governo e questo sarà evitato.
Lei ha fatto il medico condotto tra le montagne del Trentino e conosce la mentalità della gente delle valli...Il tracciato che abbiamo approvato non mette in discussione la qualità della vita della valle. Anzi le nostre Alpi hanno tratto solo vantaggi dalla vicinanza di infrastrutture che hanno reso più semplice la vita di chi vive in montagna. E offerto concrete e ampie prospettive di crescita. Sarà così anche con la Tav. E ripeterò all’infinito le mie "verità": questa è un’opera che viaggia prevalentemente in galleria e allora qual è il cambio di uso del territorio? Quali sono i dubbi, quali gli ostacoli? Solo che invece di avere un treno e una galleria costruita nel 1857 c’è un’opera tecnologica avanzata che riduce drasticamente l’impatto ambientale anche delle infrastrutture esistenti.
Ministro, la vicenda della Costa è un altro tema che interroga: in che tempi sarà rimossa?Ci stiamo preoccupando di prevenire i danni ambientali: il recupero dell’olio, dei carburanti di tutti i liquidi pericolosi. A fine mese riusciremo a fare una valutazione precisa. La rimozione? Inevitabilmente si andrà a dopo l’estate
Che giudizio dà del comandante Schettino?No, non do giudizi. Quando ero nella Fuci, negli universitari cattolici, ho imparato ad astenermi dal giudizio sulle persone. E quella lezione mi è ancora chiara.