Sono nove i deputati che oggi hanno
annunciato l'addio al Movimento 5 stelle, tutti nomi già
abbastanza noti, spesso etichettati come "dissidenti": nove
deputati ai quali si aggiungerà il senatore Francesco Molinari
che, secondo quanto riferiscono fonti M5S e anche qualcuno dei
fuoriusciti, lascerà dopo l'elezione del nuovo presidente
della Repubblica.
I nove ex 5 stelle si trasferiscono al gruppo Misto, non
avendo i numeri per formare un gruppo autonomo, e la loro
componente si chiamerà "Alternativa Libera", un gruppo
"inclusivo, aperto, orizzontale". Dure le parole pronunciate da
Mara Mucci a nome di tutti gli altri -
Tancredi Turco, Walter
Rizzetto, Aris Prodani, Samuele Segoni, Eleonora Bechis, Marco
Baldassarre, Sebastiano Barbanti e Gessica Rostellato; un
attacco ai "capibastone", ai "vertici abusivi" del direttorio
che "hanno tradito i principi" per i quali è nato il
Movimento, un "direttorio di nominati dall'alto che sceglie per
tutti" e un "blog dove si ratificano decisioni prese altrove,
dove si nega il dibattito ed il pluralismo mortificandoli con
espulsioni senza alcun appello". "Quella delle dimissioni dal M5S "è
una scelta che ci è costata e ci costerà molto in termini di
serenità, di percorsi personali per l'essere costretti a
lasciare una storia e un movimento che anche noi abbiamo
contribuito a fondare, far crescere, far vivere in tutti i
luoghi e le battaglie che interessavano il bene comune". È
quanto scrive Eleonora Bechis, deputata torinese.
I nove fuoriusciti vanno ad aggiungersi ad altri 23, tra senatori e deputati che hanno lasciato il Movimento. E si siederanno insieme a loro stasera al Nazareno per trattare con il Pd sull'elezione del prossimo capo dello Stato. Secca la replica del direttorio che accusa il Pd di fare campagna acquisti. "Ormai in questo momento, legata alla Presidenza della Repubblica, c'è in corso una campagna
acquisti" afferma
Luigi Di Maio, componente del
direttorio M5S e vicepresidente della Camera, a Radio24 a
proposito dell'annuncio di 10 parlamentari pentastellati di
fuoriuscita dal Movimento.
"Evidentemente - prosegue - o c'è qualcuno che sa comprare
bene o qualcuno che si vende per poco. Dal mio punto di vista
io credo che il M5S possa fare a meno di persone che
preferiscono tradire il mandato elettorale piuttosto che
portare avanti una battaglia di coerenza e onestà come quella
che stiamo portando avanti da due anni ormai".