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IL CASO. L'Espresso: «Cicchitto indagato» E lui querela il giornale: «Sono calunnie»

giovedì 6 agosto 2009
Il capogruppo dei deputati Pdl, Fabrizio Cicchitto, sarebbe indagato per le dichiarazioni rese ai magistrati da Maria Maurizio, ex moglie di Sabatino Aracu, leader dell'Abruzzo del Pdl. La Maurizio, scrive l'Espresso che sarà in edicola domani, ha spiegato che Aracu avrebbe richiesto e ottenuto dalle case di cura private somme «che di solito si aggiravano intorno a un milione di euro per ciascuna clinica». Secondo l'ex moglie, scrive ancora il settimanale, queste tangenti, al pari di molte altre, Aracu era poi «solito dividerle con l'onorevole Fabrizio Cicchitto di Forza Italia. Quest'ultimo era ed è il padrino politico dell'onorevole Aracu».L'inchiesta sarebbe partita per vendetta. L'oramai ex moglie di Sabatino Aracu, subito dopo la separazione «ha scritto un infuocato memoriale al procuratore di Pescara Nicola Trifuoggi. Accusa il marito di avere corrotto funzionari pubblici per mettere a segno i suoi affari privati». Aracu, spiega ancora il giornale, «è finito sotto inchiesta con capi di imputazione che vanno dalla tentata concussione al peculato all'associazione per delinquere». Ma le rivelazioni tirano in ballo anche un altro esponente del Popolo delle Libertà: il capogruppo alla Camera del Popolo delle libertà Fabrizio Cicchitto che, sempre secondo il settimanale, sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati. Ci sarebbe anche «un capitolo sulla compravendita dei posti in Parlamento: la donna parla di somme a cinque zeri intascate per inserire candidati nelle liste forziste al Senato. Come nel caso di Filippo Piccone, eletto nel 2006 a palazzo Madama e diventato primo coordinatore del Pdl in Abruzzo, che secondo la Maurizio avrebbe consegnato ad Aracu 600 mila euro. Una parte dei soldi, secondo quanto la Maurizio ha riferito, sarebbero finiti a Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Popolo della libertà alla Camera: i pm lo hanno iscritto nel registro degli indagati».La replica di Cicchitto: «Calunnie». Fabrizio Cicchitto non ci sta. E spiega: «Le dichiarazioni della signora Maurizio nei miei confronti pubblicate sull'Espresso sono false, totalmente infondate, ridicole e rese pubbliche solo a scopo diffamatorio e calunnioso. Ho dato incarico a uno studio legale del luogo di sporgere querela e agire in sede civile nei confronti della signora Maurizio e dell'Espresso». Totale solidarietà arriva dal presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri secondo cui Cicchitto «non verrà minimamente scalfito da affermazioni ridicole e prive di qualsiasi attendibilità, da chiunque provengano e di chiunque se ne faccia megafono». Per Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenze del Consiglio, «le accuse rivolte nei loro confronti non serviranno a frenare il loro quotidiano impegno politico». Secondo Beatrice Lorenzin «le accuse contro il presidente Cicchitto sono l'ennesimo attacco mediatico contro il Pdl».