Italia Unica chiude i battenti. Dopo le indiscrezioni delle settimane scorse, arriva l'ufficializzazione: il movimento fondato da
Corrado Passera conclude la sua attività politica. L'annuncio arriva a fine
serata attraverso una lunga nota del suo ufficio stampa, molto incentrato sul "no" al referendum costituzionale: "Ribadito il no alla riforma del Senato e rilanciato il decalogo di proposte per il rilancio del Paese Italia
Unica esce dalla scena come movimento politico e invita i suoi
iscritti e sostenitori a continuare nell'impegno per un Paese
migliore, tenendo alte le bandiere che ne hanno caratterizzato i suoi
due anni di attività: sviluppo per creare lavoro, solidarietà per
ridurre il disagio delle famiglie, rafforzamento delle istituzioni
democratiche".
"Viene ribadito il no al referendum sulle riforme
costituzionali - si legge ancora nella nota- come pure viene ribadito il sì al
decalogo per rilanciare l'Italia che è stato approvato oggi in
Assemblea nazionale. Il tutto in un quadro di valori
liberal-democratici sui quali costruire la vera alternativa seria a
tutti i populismi".Approvando la relazione del presidente Corrado
Passera, dimissionario con l'intero Comitato esecutivo, l'Assemblea
del movimento ha dato incarico di procedere con le formalità del caso
e ha sancito la "fine di un'esperienza che racchiude numeri importanti
e battaglie riformatrici ambiziose e coraggiose: oltre
6.000 iscritti,
150 Porte diffuse su quasi tutto il territorio nazionale,
un centinaio
di amministratori eletti e soprattutto un progetto-paese con soluzioni
ambiziose e coraggiose per rilanciare il nostro Paese".