Lavoro. Cgil e Uil confermano lo sciopero di venerdì. Scontro con Salvini
Nonostante la richiesta della Commissione di garanzia dedicata e le minacce di precettazione del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, Cgil e Uil confermano lo sciopero generale previsto per il 29 novembre. Salvo accordi in extremis, la mobilitazione di venerdì durerà quindi otto ore (e non quattro come richiesto dal Garante), ma non riguarderà il trasporto ferroviario, escluso dalla protesta a causa del precedente sciopero di domenica 24 novembre, nel rispetto della regola dei dieci giorni.
Ed è proprio sul comparto dei trasporti che si consuma lo scontro con il Mit. Salvini ha convocato le due sigle per martedì alle 16.30, con l'obiettivo di dimezzare la durata della protesta. Una richiesta che il vicepremier leghista avanzerà sulla base del «il fondato pericolo di un pregiudizio grave ai diritti della persona» rilevato dalla Commissione di garanzia.
«Nonostante gli incontri dei giorni scorsi e l'apertura al dialogo manifestata da Cgil e Uil, che hanno già rispettato la legge esonerando dallo sciopero la categoria del trasporto ferroviario, la Commissione di garanzia ha obbedito ai diktat del ministro Salvini, pubblicati sistematicamente sui social e attraverso la stampa, continuando ad avanzare ulteriori richieste per la limitazione del diritto di sciopero», lamentano i segretari generali di Cgil e e Uil Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri in una dichiarazione congiunta.
Anche la Confederazione unitaria di base (Cub), ha confermato l’adesione allo sciopero, con il segretario generale Marcelo Amendola che ha parlato di «atto autoritario, dispotico e illegittimo da parte del ministro Salvini», con riferimento alla volontà del vicepremier leghista di dimezzare l’orario della protesta.
Il braccio di ferro sta avendo riverberi anche in Parlamento. Il capogruppo dem in commissione Lavoro di Montecitorio, Arturo Scotto, ha chiesto un'audizione urgente del garante sugli scioperi per «comprendere quale sia la motivazione della possibile limitazione di un diritto costituzionale nel settore dei trasporti. Siamo molto preoccupati – ha aggiunto - perché stiamo assistendo a una vera e propria campagna politica da parte del ministro delle Infrastrutture Salvini che punta a mettere lavoratori contro altri lavoratori».