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Studio. Covid e lockdown hanno fatto invecchiare rapidamente il cervello dei giovani

Simone Cesati mercoledì 11 settembre 2024

Un argomento molto studiato dai ricercatori, però poco discusso nelle conversazioni quotidiane, riguarda gli effetti della pandemia e del lockdown sulle giovani menti. Costretti a ridurre gli spostamenti e, di fatto, relegati in casa, la struttura del cervello degli adolescenti ha subito una “maturazione accelerata”. In altre parole, un deterioramento delle funzioni intellettive. Lo studio proviene da una ricerca condotta dagli esperti dell’Università di Washington, pubblicato sulla rivista “Pnas” – Proceedings of the National Academy of Sciences –. Confrontando il cervello degli adolescenti pre e post lockdown, il risultato dell'analisi ha mostrato non solo un invecchiamento precoce della corteccia celebrale per tutti, ma anche che il danneggiamento è stato più pronunciato nelle femmine. Dati alla mano, durante la pandemia, il cervello delle ragazze ha mostrato un’accelerazione della "maturazione" significativamente maggiore rispetto a quello dei ragazzi, con un avanzamento medio di 4,2 contro 1,4 nei maschi.

«La pandemia di Covid-19 – si legge nella premessa della ricerca – ha causato malattie e mortalità in tutto il mondo, ma i suoi effetti sulla società sono stati molti più ampi di quelli della sola malattia respiratoria». L’interruzione improvvisa della routine quotidiana ha avuto, in particolar modo sugli adolescenti, un impatto determinante nella formazione di disagi psicologici. L'essere umano, durante il periodo adolescenziale, vive una delle fasi più delicate della vita: esce dalla bambagia infantile diventando più indipendente dai genitori; impara a gestire i rapporti, relazionandosi con i propri coetanei; scopre il proprio corpo e alza lo sguardo per costruire una personale prospettiva sulla realtà. Un cocktail di emozioni e sentimenti difficili da governare che segna il passaggio fondamentale allo stadio della maturità. L’impatto – talvolta difficile – con il mondo fa sì che il ragazzo possa sviluppare un senso di identità, autostima e autocontrollo.

Dal punto di vista medico-biologico, uno degli aspetti chiave dell’adolescenza è il «rimodellamento strutturale del cervello»: durante questa fase si possono verificare grandi trasformazioni in risposta ad input esterni. «Il cervello – viene spiegato nella ricerca – è neuro-plastico e subisce molti cambiamenti strutturali, che dipendono fortemente da fattori ambientali. La mielizzazione – ossia, il processo di maturazione delle cellule nervose – e la potatura sinaptica – il processo di eliminazione delle sinapsi – sono processi attivi in molte regioni durante lo sviluppo adolescenziale». Va da sé che, più la persona riceve stimoli dall’esterno, maggiore sarà la possibilità di creare connessioni e ragionamenti che plasmano l’intera conformazione della materia grigia. Non è un caso se nel corso del tempo un uomo può cambiare nel carattere, nel modo di ragionare o nell’umore.

Durante questo periodo delicato e cruciale, si verificano cambiamenti radicali nella struttura e nella funzione del cervello, influenzando lo sviluppo sociale ed emotivo. Sebbene possa essere un'opportunità significativa, è anche una fase particolarmente fragile: con la stessa facilità, infatti, possono insorgere «disagi neuropsichiatrici, tra cui ansia, depressione e disturbi comportamentali». L’isolamento dovuto alla pandemia ha avuto un impatto negativo sulla salute mentale dei giovani: «Ci sono molti resoconti di aumenti di ansia, depressione e sentimenti di stress sia nelle donne che negli uomini dopo i lockdown dovuti alla pandemia rispetto ai livelli precedenti, e molti studi suggeriscono che gli impatti sulla salute mentale nelle donne sono stati molti più grandi che negli uomini».