Università Cattolica. Dall'Africa 150 diplomati al master che promuove l'impresa locale
Chiostro Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano
Vengono da cinque atenei africani i 150 studenti del Master Business Administration in Impact Enterpreneurship di E4Impact, che oggi pomeriggio hanno partecipato alla Graduation Cerimony, alla presenza del Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Franco Anelli. Il corso è un’iniziativa di ALTIS, l’Alta Scuola Impresa e Società della Cattolica e punta a coinvolgere gli imprenditori locali per creare lavoro e sviluppo nelle comunità. L’evento, primo nel suo genere, si è svolto in modalità virtuale, alla presenza dei diplomati provenienti dall’Università di Makeni, Sierra Leone, dall’ateneo ugandese Martyrs University,dal Centre de Recherche et d'Action pour la Paix, Costa d'Avorio, dall’etiope St. Mery University e dall’Università del Ruanda.
Un network nato tre anni fa dall'impegno della Cattolica
La cerimonia è stata l’occasione per valorizzare la E4impact Alliance, un network di università africane riunitesi per la prima volta alla presenza del Rettore dell’Università Cattolica Anelli nel 2019. Si tratta della «più grande comunità accademica panafricana», nata tre anni fa grazie all’impegno dell’ateneo cattolico, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo sostenibile delle economie emergenti e supportare la formazione di imprenditori ad alto impatto sociale e ambientale. Una rete che si estende fino all’Italia, dove la Cattolica fa da ponte tra le imprese italiane e quelle africane orientate alla sostenibilità. La prima edizione della cerimonia di diploma per il corso promosso da E4Impact, si colloca nell’anno di festeggiamenti per il centenario dell’Università Cattolica. «Credo che il progetto E4Impact vada al centro della missione per la quale è nata la nostra Università» ha detto il Rettore dell’ateneo Anelli, cioè assicurare la presenza nel mondo universitario e culturale di persone impegnate ad affrontare e risolvere, alla luce del messaggio cristiano e dei principi morali, i problemi di società e cultura». Il riferimento alla matrice culturale cristiana, ha continuato, «non è un fattore di chiusura, ma di dialogo, collaborazione e fratellanza con tutti i popoli e le istituzioni impegnate per il bene dell'umanità e della società».
Al centro uno sviluppo economico sostenibile
All’evento hanno preso parte i rettori delle cinque università africane coinvolte, oltre all’ambasciatore Fabrizio Lobasso, vicedirettore per l’Africa del Ministero degli Affari Esteri della Cooperazione Internazionale italiano, e il professor Mario Molteni, direttore di ALTIS, ordinario di Economia Aziendale presso la facoltà di Economia dell’Università Cattolica e delegato del Rettore ai rapporti con le imprese. «Si tratta di una tappa importante per dare una forma sempre più consistente di una alleanza tra 20 università che presto diventeranno anche 25 in altrettanti Paesi africani - ha dichiarato il professor Molteni - un network destinato a diventare un punto di riferimento per ogni tipo di impresa che sia attento all’impatto sulla società e sull’ambiente». Al cuore del progetto c’è la possibilità di promuovere lo sviluppo integrale degli uomini e delle donne, con la creazione di nuove imprese e posti di lavoro nei territori africani. Una luce che si accende, per rendere più concreta per i giovani la prospettiva di costruirsi un futuro nel Paese in cui hanno le loro radici e dare un contributo allo sviluppo dei propri territori.