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I DATI DEL CENSIMENTO. Siamo 59 milioni, 52% donne In 10 anni triplicati gli stranieri

venerdì 27 aprile 2012
La popolazione residente in Italia è di 59.464.644 persone: le donne sono quasi 2 mln in più rispetto agli uomini: 30.713.702 femmine (52%) e 28.750.942 maschi. È questo il dato essenziale del 15° censimento generale della popolazione, riferito ufficialmente oggi dall'Istat.La rilevazione compiuta dall'Istituto nazionale di statistica fotografa la situazione al 9 ottobre 2011. I residenti in Italia si distribuiscono per il 26,5% nel Nord-Ovest (15.791.335), il 19,3% nel Nord-Est (11.470.773), il 19,5% nel Centro (11.603.632), il 23,5% nel Sud (13.957.212) e per l'11,2% nelle due Isole (6.641.692). Rispetto all'ultimo censimento del 21 ottobre 2001, si registrano circa 2 mln e mezzo in più di residenti: erano infatti 56 mln 996 mila contro gli attuali 59 mln 465 mila pari ad un incremento del 0,43% mentre gli incrementi del 2001 rispetto al 1991 e del 1991 rispetto al 1981 fu quasi impercettibile, pari allo 0,04%.POPOLAZIONE STRANIERA QUASI TRIPLICATA IN 10 ANNILa popolazione straniera in Italia è quasi triplicata, dal 2001 al 2011, passando da 1.334.889 a 3.769.518. È quanto rivela oggi l'Istat presentando i dati del Censimento del 2011. Un incremento proporzionale che si rileva anche nell'incidenza degli stranieri sul totale della popolazione, che sale dal 2,34% al 6,34%. "La situazione italiana si avvicina così sempre più a quella dei Paesi con una lunga tradizione immigratoria - spiega l'Istat -. Il forte aumento di cittadini stranieri contribuisce in maniera determinante all'incremento della popolazione totale nel decennio tra gli ultimi due censimenti, confermando la tendenziale staticità demografica della popolazione di cittadinanza italiana. La distribuzione territoriale degli stranieri abitualmente dimoranti è mutata di poco rispetto allo scorso censimento: due stranieri su tre risiedono al Nord, che si conferma come area fortemente attrattiva, in particolare il Nord-Ovest, dove oggi si concentra il 36% degli stranieri. Anche l'incidenza relativa della popolazione straniera su quella complessiva è assai più elevata nel Nord-Ovest (85,9 per mille abitanti) e nel Nord-Est (93 per mille abitanti), che nel Mezzogiorno (24,3 per mille abitanti) e nelle Isole (21,2 per mille abitanti). Nel corso del decennio, inoltre, è cresciuto del 192% anche il numero di stranieri abitualmente dimoranti nell'Italia meridionale. Dai dati, inoltre, emerge come poco meno della metà degli stranieri risieda nei piccoli comuni fino a 20mila abitanti, con quote superiori al 50% nell'Italia nordorientale e in quella meridionale. Nei comuni con più di 100mila abitanti, invece vive poco più di un quarto degli stranieri. Tuttavia, l'incidenza più elevata degli stranieri sul totale della popolazione si rileva nei comuni più grandi, circa 74 stranieri ogni mille abitanti, ma le differenze tra le ripartizioni geografiche sono ampie: gli stranieri sono 109,6 ogni mille abitanti nel Nord Ovest, 18 ogni mille abitanti nell'Italia meridionale. Fra i comuni più grandi, quello di Brescia si posiziona in testa alla graduatoria con il 16% di popolazione straniera. Fra i comuni intermedi al primo posto il comune di Pioltello, in provincia di Milano dove gli stranieri sono il 22%. Fra i più piccoli comuni, quello di Rocca dè Giorgi, in provincia di Pavia, con il 36,3% di stranieri.71MILA FAMIGLIE ABITANO IN ROULOTTE O BARACCHEPiù che triplicate in dieci anni le famiglie residenti in Italia che dichiarano di abitare in baracche, roulotte, tende o abitazioni simili: 71.101 contro le 23.336 del 2001. Lo afferma l'Istat nei risultati provvisori del censimento. Questo aumento è definito dallo stesso Istat "vertiginoso".