Attualità

SETTIMANI SOCIALI. Cei: «Cattolici più impegnati per il bene comune»

venerdì 11 marzo 2011
«Incoraggiare la riflessione nel nostro Paese dopo i giorni significativi della Settimana sociale dei cattolici italiani» che si è svolta a Reggio Calabria dal 14 al 17 ottobre. Così mons. Arrigo Miglio, vescovo di Ivrea e presidente del Comitato scientifico ed organizzatore delle Settimane sociali, ha introdotto la conferenza stampa di presentazione del documento finale che si è svolta questa mattina alla Radio Vaticana. «Vogliamo contribuire – ha spiegato il vescovo – ad aiutare una maggiore consapevolezza del bene comune». I lavori di Reggio Calabria stanno riscuotendo molta attenzione nelle realtà locali: «Sono state infatti molte le diocesi e le associazioni che hanno chiesto la collaborazione del Comitato per discutere di quello che è emerso durante le intense giornate dei lavori». «Lo scopo della Settimana non è quello di aiutare – ha aggiunto mons. Miglio – a discutere e intraprendere un cammino per una maggiore consapevolezza della ricerca del bene comune nel nostro Paese”. Rispondendo alle domande dei giornalisti, il presule ha quindi sottolineato che il Comitato organizzatore è un organo ecclesiale con un proprio statuto, nato per aiutare i cattolici ad una “riflessione comune sui problemi del Paese».I tre relatori – insieme a mons. Miglio anche Edoardo Patriarca e Gianfranco Pasquali, rispettivamente presidente e membro del Comitato organizzatore – dopo aver riassunto il documento hanno risposto alle domande dei giornalisti. Patriarca ha precisato che il documento «non entra nelle vicende di questi giorni in quanto frutto dei lavori di un evento». L’intento – ha affermato – è quello di mantenere «alta» la riflessione per «non essere schiacciati dagli eventi sempre in evoluzione». Sul tema della Costituzione italiana e su una probabile modifica, Patriarca ha sottolineato che essa «contiene principi valoriali» ancora «molto attuali» e «l’impianto della Carta è molto positivo e può dare ancora molto al Paese». Questo «non vuol dire che non possa essere rivista ma non si può toccare o stravolgerne l’impianto portante». Sul tema della democrazia interna nei partiti, Patriarca ha quindi ribadito la necessità di procedure che «aiutino tutti, ed in particolare i giovani, ad una maggiore partecipazione». Nel documento «abbiamo dato una lettura anche preoccupata» della situazione in cui versa il nostro Paese, che «ha tante energie e risorse nei nostri territori che vanno valorizzati». Da qui una richiesta di «responsabilità ai cattolici italiani per un maggiore impegno per il bene comune».