Attualità

Dopo le elezioni. Cattolici, buoni voti e pochi seggi

Marco Iasevoli giovedì 24 settembre 2020

Elettori al voto per il referendum

Voti sì, seggi no. Si può riassumere con una battuta agrodolce la “partita nella partita” che liste e candidati di ispirazione cristiana hanno giocato alle Regionali del 2020. Una tornata amministrativa che ha visto un fermento del laicato con riscontri in termini di voto ma posti nei Consigli regionali sfumati all’ultimo miglio.

Epicentro, la Campania. Due gli esperimenti sotto i riflettori. Quello già consolidato di Demos, movimento ispirato dalla comunità di Sant’Egidio, che ha scelto l’alleanza con “Europa verde” nel nome della Laudato si’ e ha puntato sulla candidatura di Roberta Gaeta, ex assessore della giunta De Magistris a Napoli. E l’esperimento nuovo di “Per le persone e la comunità”, lista composta da persone provenienti dall’esperienza dell’Azione cattolica e da diversi movimenti ecclesiali, dall’associazionismo laico, dal Terzo settore e dal mondo della cooperazione. Entrambi i movimenti facevano parte della coalizione dello stravincitore Vincenzo De Luca.

Per quanto riguarda Verdi–Demos, il seggio è scattato solo per il leader ambientalista campano Angelo Borrelli, personaggio molto noto nel napoletano per le sue trasmissioni radiofoniche di denuncia sociale. Roberta Gaeta non ce l’ha fatta nonostante 2.500 preferenze. Beffata anche “Per”. La lista ha raccolto 26.500 voti nella Regione e il coordinatore regionale, Giuseppe Irace, ha incassato 3.300 preferenze. Cinque anni fa questi numeri avevano consentito l’accesso in Consiglio regionale. Stavolta per una manciata di voti la “regola dei resti” della legge elettorale campana ha penalizzato “Per” a vantaggio del quarto eletto di Italia Viva. Entrambe le realtà, Demos e Per, guardano ora alle impegnative comunali di Napoli 2021.

L’alleanza Verdi–Demos (con l’aggiunta in lista di Centro democratico) non ha fatto scattare un seggio nemmeno in Liguria. Idem nelle Marche, dove Demos ha corso con Italia Viva e Psi. Molto positiva invece la prova di Demos alle comunali di Corato, in provincia di Bari. La lista è la più votata della città con l’8,4% e traina il candidato sindaco di centrosinistra, Corrado Nicola De Benedittis, al ballottaggio contro il candidato di centrodestra Luigi Perrone. È un segno diffuso, quello della buona prova nei Comuni di liste e candidati cristianamente ispirati. Una strada intrapresa dal nuovo corso del Popolo della famiglia.

Alle Regionali il Pdf ha partecipato nelle Marche, contribuendo a Civici per Acquaroli, formazione che prende un seggio nella maggioranza di centrodestra. Mentre la corsa solitaria in Liguria ha prodotto un magro 0,24%. Il leader Mario Adinolfi nel suo resoconto guarda molto alle città e conta tre consiglieri “pidieffini” eletti nella lista di Brugnaro a Venezia: ora c’è odore di chiamata in Giunta. A Castrovillari, nel cosentino, il Pdf contribuisce al 10% della lista del candidato sindaco di centrodestra Giancarlo Lamensa, ora atteso al ballottaggio. A Ercolano una civica ispirata al Pdf, “Il popolo ercolanese”, prende tre seggi da consigliere comunale ed entra nella maggioranza del sindaco di centrosinistra, il renziano Ciro Buonajuto. Buono il risultato di lista anche a Senigallia, mentre l’esperimento di Mugnano di Napoli, con l’alleanza tra FdI e Pdf, è naufragato contro il trionfo all’80% del sindaco uscente di centrosinistra. Considerando i secondi turni da svolgere, Adinolfi stima in una dozzina i nuovi consiglieri comunali Pdf.