Il caso. Alloggio all'ex ministro Trenta, la Procura militare apre un fascicolo
L'ex ministro della Difesa pentastellato Elisabetta Trenta
Elisabetta Trenta al centro delle polemiche per l'appartamento nel quartiere San Giovanni che ha avuto in affitto dalla Difesa. Ora invitarla a lasciarlo è lo stesso Movimento 5 stelle. «Le spiegazioni di Elisabetta Trenta, a proposito dell'assegnazione dell'appartamento al marito - si legge sul Blog delle Stelle - non sono sufficienti. I nostri valori sono incompatibili con l'intenzione di mantenere l'appartamento. Ci sono soldati e militari che hanno davvero bisogno di un alloggio e non è il caso di Elisabetta Trenta e del marito. Questa situazione è inaccettabile».
«Non sono concessi sconti. Questa è una guerra a una mentalità molto radicata nel nostro Paese. O la trasformiamo noi, o non c'è nessuno che lo farà al posto nostro». Quella degli alloggi militari, si legge nel blog del Movimento «è una questione di cui ci siamo occupati, perché spesso prevalgono amicizie e clientelismi, a danno dei soldati che, appunto, hanno davvero bisogno». La conclusione: «Ci auguriamo che Elisabetta Trenta lasci la casa e se il marito, in quanto militare, ha diritto ad un alloggio può fare domanda e lo otterrà. Siamo orgogliosi e felici di spenderci tanto per questioni del genere, mentre a destra nascondono ancora le tangenti del Mose di Venezia».
Contro la sua ex ministra si scaglia anche il capo politico dei pentastellati: «Questa cosa dal mio punto di vista non è accettabile - attacca Luigi Di Maio - ha smesso di fare la ministra due mesi fa, ha avuto il tempo per lasciare la casa, ora la lasci e se il marito militare ha diritto ad un alloggio può fare domanda. Questa cosa fa arrabbiare i cittadini e anche noi perché siamo quelli che si tagliano gli stipendi». Dopo la staffilata di Di Maio, a cascata polemizzano con l'ex ministra molti esponenti pentastellati: da Barbara Lezzi a Sergio Battelli, da Manlio Di Stefano a Cataldo Minnino.
Fuori dal coro invece la parlamentare pentastellata Alessandra Ermellino: «Fare riferimento anche in maniera implicita all'odiosa pratica del clientelismo legandola al nome del già ministro della Difesa Elisabetta Trenta è inaccettabile. Mi oppongo alle parole e alla spiegazione proposta sul Blog delle Stelle. Durante il suo incarico ha ampiamente dimostrato di essere la prima promotrice dei diritti del personale, militare e civile. Ingiusto rincarare la dose di una polemica sterile quasi studiata a tavolino per distruggere l'immagine di un componente del M5s che ha ricevuto a suo tempo la fiducia dell'intero Movimento per la nomina a Ministro. Quel post sul Blog delle Stelle non è scritto in mio nome».
Intanto la Procura militare di Roma ha aperto un fascicolo senza indagati né ipotesi di reato. Al momento, spiegano fonti della Procura militare, si tratta di un'indagine meramente conoscitiva per compiere i dovuti accertamenti sul caso.
E Elisabetta Trenta spiega le sue ragioni al Corriere della Sera. «Ormai la casa è stata assegnata a mio marito e in maniera regolare. Per quale motivo dovrebbe lasciarla?». Spiega l'ex-ministra: «Non ho chiesto subito l'alloggio pur avendone diritto, ma soltanto nell'aprile scorso. Ho resistito il più possibile nel mio. Un ministro durante la sua attività ha necessità di parlare con le persone in maniera riservata e dunque ha bisogno di un posto sicuro». E racconta anche dei motivi per i quali ha voluto lasciare la sua casa al Pigneto: «C'erano problemi di controllo e di sicurezza. In quella zona si spaccia droga e la strada non ha vie d'uscita. E poi io avevo bisogno di un posto dove incontrare le persone, di un alloggio grande. Era necessaria riservatezza». Uno dei motivi per cui non lascia l'abitazione di servizio del marito è che a oggi la sua è «una vita di relazioni, di incontri». E sull'abbandono della casa è ferma: «Quando l'incarico di mio marito sarà terminato lasceremo la casa come dicono le regole».
Da destra arrivano bordate. Per la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni «a scelta corretta era non chiedere di mantenere l'alloggio. Adesso ovviamente deve lasciare la casa e mi dispiace dover registrare ancora una volta che il Movimento 5 stelle, che era arrivato in Parlamento con la promessa di aprire il palazzo come se fosse una scatoletta di tonno e di combattere i privilegi, poi oggi sia il movimento politico che forse è più avvezzo al mantenimento dei privilegi e che anche su questo purtroppo ha tradito le aspettative degli italiani».
All'attacco anche Maurizio Gasparri di Forza Italia: «Difende le sue scelte, nega l'evidenza, ignora le motivazioni di opportunità. Andremo fino in fondo. Fino a quando non avranno lasciato l'alloggio», afferma. «La Trenta, come Fico, come la Taverna, come Di Maio, come tanti altri grillini, predica bene e razzola male. La Trenta - incalza - deve lasciare quell'alloggio, che è stato concesso al marito mentre lei era ministro. Lo spieghino i grillini a tutti quei militari che fanno domanda per alloggi e non trovano nessun ascolto».