"Le vicende di questi primi sei mesi del 2011 ci hanno richiamato alla necessità di un ulteriore sforzo per garantire tutela e accoglienza a coloro che cercano rifugio da guerre e persecuzioni. Nessuno potrà dimenticare le tragedie che si sono consumate nelle ultime settimane e le migliaia di morti che giacciono in fondo al mare". Lo afferma Caritas italiana, in una nota rivolta alle Caritas diocesane e riportata dal Sir, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato che si celebra oggi."L'Europa - osserva Caritas italiana -, che si richiama ai valori di solidarietà e di fratellanza, ha palesato in questa situazione la difficoltà a gestire un'emergenza umanitaria dai numeri assolutamente governabili e in particolare in Italia, al di là dell'episodica attenzione mediatica, ci si confronta quotidianamente da mesi con una situazione altalenante e incerta".La rete delle Caritas ha garantito un supporto nell'opera di accoglienza attivando, ad oggi, oltre 1.300 posti e presidiando luoghi strategici come Lampedusa e Ventimiglia. Fin dai primi giorni Caritas italiana ha iniziato una interlocuzione con le autorità di governo per dare risposte "il più possibile eque e rispettose della dignità delle persone, oltre che naturalmente della legalità".