Ucraina. Caritas Europa: un milione e mezzo di profughi aiutati
Un milione e mezzo di persone aiutate in 100 giorni di guerra. Un milione da Caritas Ukraine, ente della chiesa greco cattolica, e mezzo milione da Caritas Spes, che fa capo alla chiesa cattolica latina. È il primo bilancio ufficiale dell’attività umanitarie della Caritas europea reso noto a Varsavia, durante un meeting organizzato da Caritas Europa e dalla Caritas polacca, dai responsabili dei due organismi pastorali, Tetiana Stawnychy e padre Vyacheslav Grynevych.
Dall’inizio del conflitto oltre 500mila persone sono state accolte nei rifugi da Caritas-Spes e hanno ricevuto acqua cibo e supporto medico. L’organizzazione ha aperto 34 centri di assistenza con una linea telefonica dedicata a chi ha bisogno di aiuto psicologico. I programmi prevedono di sviluppare l’assistenza psicologica agli sfollati in alloggi temporanei. «I nostri operatori – ha dichiarato Grynevych di Caritas–Spes – hanno dovuto interrompere le attività nei diversi progetti e cambiare lavoro. Tenevano aperti i rifugi e allo stesso tempo dovevo pensare ai bisogni delle loro famiglie che spesso erano state evacuate. Grazie al supporto di Caritas Polonia abbiamo potuto aprire un ufficio a Varsavia per organizzare l’aiuto umanitario. In Ucraina stiamo affrontando parecchie difficoltà, ma non siamo soli».
Caritas Ukraine vuole continuare a offrire rifugi sicuri alle vittime di guerra, cibo e sostegno sanitario a chi vive vicino alla prima linea. «Finora – conferma Hryhoriy Seleshchuk, capo del dipartimento umanitario – oltre 660 mila beneficiari hanno ricevuto i pacchi viveri e 270 mila i kit igienici. Inoltre abbiamo dato assistenza medica a quasi 33 mila persone accogliendone 27 mila nei rifugi sicuri mentre il supporto psicologico è stato dato a 9 mila profughi» «La guerra continua – ha aggiunto la direttrice di Caritas Ukraine Tetiana Stawnychy – e noi stiamo passando dall’emergenza alle azioni pianificate». Le due Caritas attive in Ucraina hanno lanciato diversi appelli d’emergenza nella rete mondiale di Caritas Internationalis. La risposta è stata di 4,5 milioni di euro girati a Caritas-Spes e 18 milioni a Caritas Ukraine.
Molto attiva accanto alle due chiese la Caritas polacca che, dopo aver accolto e agito ai confini, ha aperto centri logistici per rendere più efficiente il trasferimento degli aiuti all’Ucraina. Inoltre sta progettando vacanze estive per i bambini ucraini e aiuti economici alle famiglie oltre che il sostegno con un milione di euro ai programmi di aiuto psicologico delle diocesi ucraine. Ha anche in programma il lancio di 32 centri per migranti e rifugiati in Polonia dove offrire aiuto materiale, sostegno linguistico e lavorativo. Per Caritas Europa, infine è stato determinante il supporto delle parrocchie e delle diocesi del continente nell’accoglienza e nella raccolta degli aiuti.