Attualità

CHIESA. Il Papa: «Carissimi, presto sarò tra voi»

Salvatore Mazza giovedì 9 aprile 2009
Sono «con voi», e «appena possibile spe­ro di venire a trovarvi». Parole sempli­ci e commosse quelle con le quali, ie­ri mattina, Benedetto XVI ha annunciato in prima persona la propria intenzione di re­carsi «appena possibile» in visita alla popo­lazione vittima del terremoto che ha colpi­to la provincia dell’Aquila. Una visita che av­verrà «presto» ma, come precisato dal por­tavoce vaticano padre Federico Lombardi subito dopo l’annuncio, «non imminente»; anche perché prima ci si dovrà accordare con la Protezione civile italiana, che presu­mibilmente, a quanto si apprende, darà il 'via libera' non appena la fase della prima emergenza sarà conclusa. La notizia è arrivata ieri al termine dell’u­dienza generale, quando Papa Ratzinger, pri­ma dei saluti finali, ha voluto rinnovare la propria vicinanza spirituale alla «cara co­munità dell’Aquila e degli altri paesi» colpi­ti dal sisma. «Ancora una volta – ha quindi detto il Pontefice – desidero dire a quelle ca­re popolazioni che il Papa condivide la loro pena e le loro preoccupazioni. Carissimi, ap­pena possibile spero di venire a trovarvi. Sap­piate che il Papa prega per tutti, imploran­do la misericordia del Signore per i defunti, e per i familiari e i superstiti il conforto ma­terno di Maria e il sostegno della speranza cristiana». «La sollecitudine con cui auto­rità, forze dell’ordine, volontari e altri ope­ratori stanno soccorrendo questi nostri fra­telli – ha aggiunto ancora – dimostra quan­to sia importante la solidarietà per supera­re insieme prove così dolorose». Più tardi, verso le 12.30, il Papa ha telefona­to all’arcivescovo dell’Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, al quale ha espresso tut­to il suo dolore per l’accaduto e la vicinan­za nella preghiera per tutti i fedeli della dio­cesi colpiti dal sisma, confermando la sua presenza tra i terremotati appena sarà pos­sibile. Circa il quando, «saranno tempi bevi ma non imminenti», e «non è stata ancora fissata una data», ha precisato padre Lom­bardi, mentre in un comunicato Molinari ha ringraziato «il Santo Padre per la visita che farà alla nostra città e a tutti i terremotati. È un dono grande, perché ci da speranza e for­za per affrontare l’attuale situazione così drammatica e il futuro così difficile». Domani, a presiedere alle 11 i funerali di Sta­to per le vittime del terremoto, che si ter­ranno nella caserma della Guardia di finan­za dell’Aquila, sarà il cardinale segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone. Ad annun­ciarlo è stato ancora padre Lombardi, il qua­le ha anche spiegato che le esequie si svol­geranno con anche la celebrazione eucari­stica, in quanto è stato infatti concesso un indulto speciale per derogare alla norma che stabilisce che il venerdì santo i cattolici non celebrino l’eucaristia. A concelebrare il rito ci saranno anche Molinari e il segretario ge­nerale della Conferenza episcopale italiana monsignor Mariano Crociata, il quale sarà nel capoluogo abruzzese anche domenica prossima per la messa di Pasqua, che verrà presieduta all’aperto da monsignor Molina­ri, con tutto il clero aquilano. Martedì 14 sarà invece il cardinale presidente della Cei, Angelo Bagnasco, a recarsi in visi­ta nei luoghi colpiti dal sisma, come an­nunciato da un comunicato della Confe­renza episcopale, le cui iniziative, dai tre mi­lioni di euro già stanziati a quanto verrà rac­colto nella speciale colletta indetta in tutte le parrocchie per la domenica dopo Pasqua, saranno tutte focalizzate alle esigenze esi­genze immediate delle persone per rispon­dere all’emergenza. Secondo fonti della stes­sa Cei è invece prematura pensare ora a u­no stanziamento di fondi per la ricostruzio­ne delle chiese e delle altre strutture eccle­siastiche distrutte o danneggiate dal sisma.