L'Autorità anticorruzione, guidata da Raffaele Cantone che oggi ha incontrato il sindaco Ignazio Marino, costituirà al proprio interno un pool di esperti per analizzare possibili appalti sospetti legati all'inchiesta "Mafia Capitale" dopo che nei giorni scorsi la Procura ha fatto arrestare 37 persone e ne ha denunciate altre 40 in un'inchiesta su un'organizzazione mafiosa che avrebbe pilotato appalti in Campidoglio. Si muove anche la Regione: "in attesa delle verifiche che ho
disposto sulle gare della Regione, ho intanto chiesto la
sospensione dell'assegnazione delle gare in corso" ha annunciato il presidente Nicola Zingaretti.
Nell'inchiesta contro un'organizzazione che i magistrati hanno defnito "Mafia Capitale" - capitana da un pregiudicato già coinvolto nella lotta armata di estrema destra - è indagato per associazione mafiosa anche l'ex sindaco di centrodestra Gianni Alemanno, che ha dichiarato di essere totalmente estraneo alle accuse e di aver sempre combattuto le mafie.
Tra gli arrestati e gli indagati ci sono numerose persone vicine all'ex sindaco - la cui giunta ha governato Roma tra il 2008 e il 2013 - tra cui un dirigente della fondazione politica di Alemanno.
"Alcuni degli uomini più vicini ad Alemanno sono componenti a pieno titolo dell'organizzazione", ha detto martedì scorso il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, secondo cui invece "con la nuova amministrazione (guidata da Marino) il clima è cambiato". Ma nell'inchiesta sono coinvolti anche esponenti di centrosinistra, tanto che Pignatone ha parlato di "trasversalità rispetto agli schieramenti politici" di "Mafia Capitale".
Sia un assessore della giunta attuale di centrosinistra, Daniele Ozzimo - indagato per corruzione aggravata -, che il presidente (Pd) dell'assemblea capitolina Mirko Coratti - indagato per corruzione aggrava e illecito finanziamento -, si sono dimessi, pur affermando la propria estraneità alle indagini. Il premier Matteo Renzi ha nominato commissario straordinario del Pd il neo-segretario Matteo Orfini.
L'Anticorruzione ha la facoltà di
effettuare controlli sulle società partecipate dagli enti
pubblici, un'ipotesi che ora potrebbe riguardare anche alcune
delle partecipate dal Comune di Roma.
Cantone ha già utilizzato per Expo la formula del pool ad hoc
da dedicare ad uno specifico caso e per la vicenda romana
l'intenzione è quella di costituire a stretto giro un analogo
gruppo di lavoro. Differentemente che per Expo, però, il nucleo
non dovrebbe avvalersi anche dell'apporto di uomini della
Guardia di Finanza, ma dovrebbe essere individuato all'interno
della stessa Autorità anticorruzione e in particolare tra gli
esperti dell'ex Autorità per gli appalti pubblici, che è stata
inglobata nell'Anticorruzione.
L'incontro tra Cantone e Marino è durato circa un'ora e
mezza. Al momento il primo cittadino della Capitale non ha
consegnato documentazione al presidente dell'Anticorruzione
Cantone. Tra i due c'è stato un primo scambio di vedute e il
sindaco ha manifestato l'intenzione di fornire una lista degli
appalti opachi o sospetti, perché l'Anticorruzione possa avviare
le proprie verifiche. L'Authority, in base a nuovi poteri che di
recente le sono stati affidati, potrà valutare, dopo aver
studiato le singole situazioni e la loro gravità, se passare ad
azioni di commissariamento.
In mattinata Marino aveva incontrato anche il presidente del Pd Matteo Orfini, nonché neocommissario del Partito dei Dem a Roma.
"Al movimento Cinque Stelle dico che
la linea dello scioglimento di questa amministrazione è la linea
della mafia, di quei poteri criminali che hanno provato ad
infiltrarsi in questa amministrazione provando ad aggredirla
perché non faceva quello che loro chiedevano" ha detto Orfini.