Perquisizioni in abitazioni di
pregiudicati, posti di blocco e persone ascoltate: per tutta la
notte sono continuate le indagini della Polizia dopo il raid di
camorra di ieri sera in un circolo nel rione Sanità, nel centro
storico di Napoli, con due morti e tre feriti. Nell'agguato -
portato a termine mentre in strada c'erano numerosi bambini -
sono stati ammazzati Giuseppe Vastarella, di 42 anni, esponente
di spicco dell'omonimo clan camorristico ed il cognato Salvatore
Vigna, di 41. Sono stazionarie, ma non giudicate gravi, le
condizioni dei tre feriti: Dario ed Antonio Vastarella,
rispettivamente di 33 e 24 anni, e Alfredo Ciotola, di 22. Sono
ricoverati nel reparto di Chirurgia d'urgenza dell'ospedale
Cardarelli, sotto vigilanza delle forze dell'ordine.
Tutti si trovavano all'interno del circolo
"Madonna Santissima all'Arco" al civico 43 di via Fontanelle.
All'arrivo della polizia, dopo un allarme alla sala operativa
della Questura, parenti e conoscenti delle vittime stavano già
trasportandole nei nosocomi Pellegrini, dove sono deceduti
Giuseppe Vastarella e Vigna, e Cardarelli. Per gli investigatori della questura di Napoli il quadro è chiaro: un attacco sferrato al clan
Vastarella, egemone da alcune decine di anni in questa zona
della città, un tempo alleato con i Misso, poi andati via e
rientrati nel rione un paio di anni fa, oggi in lotta contro i
Mazzarella. Nel raid, forse portato a compimento da un solo
killer, giunto a bordo di uno scooter con un complice alla
guida, è rimasto ucciso un altro pregiudicato, il quarantenne
Salvatore Vigna, cognato di Giuseppe Vastarella, colpito alla
testa, e ferito il ventiduenne Alessandro Ciotola, incensurato.
Anche loro erano nel locale. Giuseppe Vastarella fu arrestato
nel settembre 2014, in via Fontanelle, mentre era in compagnia
di altri 6 pregiudicati, armati, tutti ritenuti affiliati alla
cosca dedita alla gestione delle piazze dello spaccio e del
racket. Vigna era stato arrestato l'anno scorso. Appena qualche
minuto dopo l'agguato in strada si sono riversate decine di
residenti della zona tra cui parenti e amici deile vittime e
dei feriti. E ci sono stati momenti di forte tensione, in
particolare all'ospedale dei Pellegrini.