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INDAGINI. Anche Calderoli nel mirino della Procura Maroni: dopo le pulizie, tornare alla politica

venerdì 13 aprile 2012

I carabinieri del comando provinciale di Piacenza hanno arrestato Davide Allegri, ex assessore provinciale alla Protezione Civile all'Ambiente e ex assessore all'Urbanistica al Comune di Cortemaggiore. L'arresto è avvenuto a conclusione di indagini iniziate nel 2010 per concussioni consumate e tentate e corruzione.

​L'arresto dell'ex assessore è stato disposto perchè avrebbe favorito alcune imprese amiche a discapito dialtre nell'installazione e nella gestione di campi di apparecchiature fotovoltaiche nel Piacentino. È quanto è stato chiarito in una conferenza stampa. L'inchiesta è stata condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Piacenza e della stazione di Cortemaggiore coordinati dalla Procura della Repubblica di Piacenza che avevafatto ricorso al tribunale del Riesame di Bologna contro la decisione del Gip che aveva respinto la richiesta diun'ordinanza di custodia cautelare per l'ex assessore. Il tribunale ha accolto il provvedimento, che è stato eseguito in quanto si sospettava che Allegri potesse aver mantenuto dei contatti che avrebbero potuto inficiare i risvolti investigativi. L'ex assessore è stato messo agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Lugagnano (Piacenza).ANCHE CALDEROLI NEL MIRINO DELLE INDAGINI C'è anche il triumviro Roberto Calderoli nel mirino della procura della Repubblica di Milano che sta indagando sull’uso dei fondi della Lega. Il nome del politico è emerso dalle intercettazioni telefoniche disposte nel corso delle indagini e Calderoli sarebbe stato indicato come uno dei destinatari dei fondi del partito insieme ai figli e alla moglie di Umberto Bossi e a Rosy Mauro. Immediata la risposta dell’ex ministro alla Semplificazione. «Dopo i contenuti emersi dalle intercettazioni gli accertamenti dei magistrati sono un atto dovuto e da me auspicato – ha detto –  perchè dopo il fango mediatico che mi è già stato gettato addosso non vedo l’ora che si arrivi all’accertamento della verità e aggiungo che sono fin da ora a completa disposizione degli inquirenti».SEQUESTRATI I CONTI RICONDUCIBILI AL DEFUNTO EX TESORIERE BALOCCHIC’è un materiale enorme da ordinare, valutare e ancora da acquisire. Ancora ieri la procura di Milano ha acquisto in sette banche (Popolare di Novara,  Bnl, Unicredit, di Banca Sella, Carige, Banco di Napoli, Popolare di Lodi) otto conti correnti, con la documentazione relativa ai movimenti, tutti intestati per conto della Lega, all’ex tesoriere Francesco Belsito. Saranno affidati, come tutto il resto, a due periti già nominati.

Nel blitz di ieri in otto banche, la Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato anche i conti correnti riconducibili a Maurizio Balocchi, l'ex tesoriere del Carroccio, deceduto nel 2000 e affiancato nell'ultimo periodo da Francesco Belsito. Le banche "visitate" dalle fiamme gialle sono Banca Popolare di Lodi, Popolare di Novara, Banco di Napoli, Bnl, Unicredit, Sella e Carige.

Ma questo non risolve il problema degli eventuali fondi neri, delle commesse agli intermediari – dice un sostituto procuratore – che si prodigavano per mettere al sicuro i “risparmi” della Lega Nord. Con implicazioni tutte da valutare. «Le intercettazioni a carico di Stefano Bonet – ha scritto, la Dia di Reggio Calabria – aprono scenari che non lasciano alcun dubbio, circa l’esistenza di un sistema contaminato di malaffare cui si alimentavano poteri istituzionali, politici e dell’economia che garantiva l’accaparramento di importanti commesse, attraverso l’elargizione di denaro e di beni a favore della classe politica di riferimento»: in questo caso sarebbe la Lega Nord.E intanto emergono nuovi particolari sull’impiego dei fondi all’estero. Il governo Berlusconi era appena caduto e la Lega Nord già scommetteva sulla fine all’euro. Pronosticava che «in due mesi» la moneta unica sarebbe saltata. E, avendo un attivo di bilancio 16 milioni e mezzo, cercava di metterlo al sicuro: in Tanzania (convertendo gli euro in dollari canadesi) o in Norvegia, paese che ricco del suo petrolio, si tiene ostinatamente fuori dalla moneta unica. «È un’operazione che sta bene anche al grande capo (Bossi). E pure Tremonti è d’accordo sul fatto che abbiamo provveduto a diversificare», spiegava al telefono Francesco Belsito (ex tesoriere della Lega) a Stefano Bonet. Se dalla Tanzania gli euro sono tornati, nessuno sa se sia rientrato l’investimento in corone norvegesi. Per questo, mentre Maroni esibiva al procuratre capo Bruti Liberati e all’aggiunto Alfredo Robledo la totale disponibilità a collaborare all’inchiesta, l’aggiunto Roberto Pellicano faceva recapitare al nuovo tesoriere, Stefano Stefani, l’ordine di consegnare «tutta la documentazione amministrativa e contabile utilizzata per redigere dal 2008 gli ultimi quattro bilanci, ma anche l’elenco delle proprietà immobiliari e mobiliari della Lega». Compresi case e negozi che sarebbero stati intestati e amministrati da militanti cooptati nel cosiddetto “cerchio magico”. Nei faldoni si dovrebbe trovare traccia anche dei 480mila euro, ricavo di un appartamento di 250 metri quadri in viale Mugello 6 ereditato e venduto nel 2010. MARONI: DOPO LE PULIZIE TORNAIMO A FARE POLITICA "Dopo le pulizie di primavera torniamo a fare politica. Questa sera sono a Sondrio per parlare dei problemi della gente e delle malefatte del governo Monti-Dracula. Basta piangerci addosso, ora si riparte. Viva la Lega!!!". Lo scrive, sul suo profilo Facebook, il leghista Roberto Maroni che ha l'incarico, insieme a Roberto Calderoli e Manuela Dal Lago, di guidare il partito fino al congresso del 30 giugno.