Attualità

Roma. Nuova bufera sul calcio: 64 indagati

martedì 26 gennaio 2016
Nuovo terremoto nel mondo del calcio. Su disposizione della Procura di Napoli, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria impegnati nell' operazione "Fuorigioco" hanno notificato un avviso di chiusura indagine preliminare a 64 tra dirigenti sportivi, procuratori e calciatori di serie A e B, eseguito un decreto di perquisizione a carico di 33 tra calciatori e agenti e sequestrato beni per oltre 12 milioni di euro a 8 procuratori, 17 calciatori e 37 dirigenti. Molti i nomi eccellenti, come riporta l'agenzia Agi, tra gli indagati per evasione fiscale e false fatturazioni: Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, quello della Lazio Claudio Lotito, l'ad del Milan Adriano Galliani, l'ex presidente e ad della Juventus Jean Claude Blanc, diversi procuratori tra cui Alessandro Moggi, figlio di Luciano. Sedici i giocatori e gli ex giocatori, tra cui Denis, Mutu, Crespo, Immobile, Nocerino, Paletta, Lavezzi, Calaiò, Milito. È la compravendita dei giocatori l'operazione sulla quale si incentrava, secondo l'accusa, il "meccanismo fraudolento" individuato dalla Procura napoletana, secondo cui esiste "un radicato sistema finalizzato ad evadere le imposte posto in essere da 35 società calcistiche di serie A e B, nonchè da oltre un centinaio di persone fisiche, tra calciatori e loro procuratori". In sostanza, i procuratori fatturavano in maniera fittizia la propria prestazione al solo club, che poteva così dedurre dal reddito imponibile le spese, beneficiando di detrazioni di imposta sul valore aggiunto relativa proprio a questa pseudo prestazione. I calciatori, dal canto loro, non dichiaravano quello che era "sostanzialmente un fringe benefit" riconosciuto dalla società nel momento in cui si accollava il pagamento al procuratore. L'inchiesta parte nel 2012, quando negli uffici del Napoli a Castelvolturno la magistratura acquisì due contratti: quello di Ezequiel Lavezzi, che a Napoli ha giocato dal 2007 al 2012 prima di essere ceduto al Psg, e quello di Cristian Chavez, che ha militato nella società di De Laurentiis nella stagione 2011. Secondo i pm, i contratti dei due argentini, rappresentati dallo stesso procuratore, erano stati "alterati" in bilancio. Nove mesi dopo i finanzieri si erano presentati nelle sedi di 41 società di serie A e B per acquisire ulteriore documentazione. Tra le prime reazioni, quella dei legali del Milan che parlano di " una vicenda assolutamente marginale e non fondata, che troverà la sua risoluzione in una doverosa archiviazione". Anche l'Atalanta, "nel confermare la propria fiducia nell'attività della magistratura", ribadisce "l'assoluta regolarità dell'operato dei suoi dirigenti". Per il presidente del Coni, Giovanni Malagò, "per l'immagine del calcio, ogni volta che c'è un'operazione di questo tipo non va bene, non fa bene. Però non è detto che l'inchiesta necessariamente debba produrre dei colpevoli".