Calcio. Bove in terapia intensiva, ma si escludono danni seri
Il malore accusato da Edoardo Bove, giocatore della Fiorentina, durante la sfida di campionato contro l'Inter
Attimi di terrore, lo stadio ammutolito, le lacrime di compagni e avversari. Poi il sollievo di un primo comunicato che esclude danni seri. Ma il mondo del calcio è scosso dal malore in campo accusato dal giocatore della Fiorentina, Edoardo Bove, ora ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Careggi del capoluogo toscano.
Doveva essere una serata di festa allo stadio Franchi per la sfida d’alta classifica tra i padroni di casa viola e l’Inter. Si è invece trasformata in una domenica di angoscia quando al minuto 17 del primo tempo Bove, uno dei gioielli della squadra di Palladino, si è accasciato sul terreno di gioco. Il centrocampista 22enne, arrivato in estate in prestito dalla Roma dove è nato e cresciuto, ha perso i sensi, probabilmente per un arresto cardiaco, ma sulle cause sono attesi ulteriori accertamenti medici
È stato Danilo Cataldi a prestare subito soccorso al compagno e con lui anche Gosens, mentre gli altri giocatori apparivano affranti e disperati. Paura e sbigottimento anche tra gli oltre 22mila spettatori tra cui i genitori di Bove. Fra il momento del malore e il trasporto verso l’ospedale di Careggi sono trascorsi circa 4 minuti. Una volta che l’autombulanza ha lasciato lo stadio, le squadre sono tornate mestamente negli spogliatoi (la partita è stata rinviata a data da destinarsi). Il ragazzo ha poi ripreso conoscenza ed è stato sottoposto ad una serie di esami, prima di essere ricoverato in terapia intensiva, in sedazione farmacologica, come spiegato dalla Fiorentina in una nota congiunta con l’azienda ospedaliera. Subito tantissimi sui social i messaggi di vicinanza e sostegno, dal presidente della Fiorentina Commisso ai giocatori di tutta la Serie A. Semplice e toccante quello di David de Gea, compagno di squadra di Bove: «Dio, per favore». Davanti all’ospedale anche tanti tifosi viola. La città è segnata perché ha già vissuto diversi drammi: Antognoni rischiò di morire in campo dopo uno scontro di gioco. Ma il pensiero è corso subito al caso tragico più recente, Davide Astori che ha perso la vita improvvisamente mentre era in ritiro a Udine con la squadra prima di una gara di campionato.
Sono stati diversi però i malori di altri campioni del calcio. Tra i precedenti più eclatanti Christian Eriksen: il danese, all’epoca all'Inter, colpito da un infarto in campo mentre giocava con la sua nazionale agli Europei del 2021. Anche in quel caso momenti di panico nello stadio fino a quando non sono arrivate notizie di un suo miglioramento. Tutta la Danimarca si strinse intorno al giocatore, improvvisamente crollato a terra privo di sensi, ma salvato dal massaggio cardiaco e dal defibrillatore. Un arresto cardiaco che per interminabili momenti fece temere per la vita del calciatore, che è tornato poi addirittura a giocare grazie ad un defibrillatore fisso. Malori che negli anni hanno colpito giocatori professionisti e non, in tutte le categorie, nonostante siano stati fatti passi avanti nella prevenzione.
Lo scorso aprile c’è stato lo svenimento in campo di Evan N’Dicka con la maglia della Roma: l’ivoriano è rimasto cosciente, e questo ha almeno allontanato il ricordo dei drammi in diretta di Renato Curi e Piermario Morosini, i giocatori del Perugia e del Livorno morti dopo aver perso i sensi in campo, nel '77 e il 14 aprile del 2012. Ora invece il mondo del calcio è in trepidazione per Edoardo Bove, talento anche della Nazionale Under 21. È uno dei giovani più promettenti del movimento azzurro, lanciato in Serie A il 9 maggio 2021 da Josè Mourinho, negli ultimi dieci minuti della partita vinta 5-0 dalla Roma sul Crotone.. Apprezzato anche dal nuovo allenatore Daniele De Rossi (che ha definito suo idolo da giocatore) ha poi però lasciato la Roma nell’agosto 2024 - non senza polemiche e proteste dei tifosi giallorossi - per approdare alla Fiorentina con la formula del prestito con diritto di riscatto a favore del club toscano.
Bove, molto legato alla sua famiglia. torna spesso a Roma. È forte il legame con la città, dove è nato il 16 maggio 2002 ed ha dato i primi calci ad un pallone nella società dilettantistica Boreale Don Orione nel quartiere Appio-Latino. Fuori dal campo, la sua passione sono i libri. Ama lo studio, si è diplomato (prendendo 100) all’istituto Giovanni Paolo II di Ostia e parla tre lingue. Ora è iscritto all’università Luiss Guido Carli di Roma, dove frequenta un corso di Economia e Management. Uno dei suoi migliori amici è il tennista Flavio Cobolli: entrambi hanno frequentato le giovanili della Roma per poi dividersi sportivamente. Lo stesso Bove era considerato un talento anche nel mondo del tennis.