Attualità

Rossano Calabro. Calabria, Galletti: basta condoni

Domenico Marino venerdì 14 agosto 2015
​Nei disastri ambientali «c’è molta colpa dell’uomo con abusi edilizi e talvolta costruzioni anche negli alvei dei fiumi. Dal punto di vista urbanistico dico mai più condoni edilizi. L’Italia è a grandissimo rischio perché per troppo tempo non è stata fatta manutenzione e il clima è cambiato». Ha affondato il dito nella piaga il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, ieri Rossano e Corigliano travolte da inondazioni a causa della pioggia e d’un torrente straripato. Tutti i Comuni calabresi sono feriti dal dissesto idrogeologico, ma il problema è sottovalutato a vari livelli. Anche il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, ieri con Galletti come il presidente della Regione Mario Oliverio, cui ha telefonato il Capo dello Stato, e il prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, ha confermato il sospetto che galleggia dai primi momenti del nubifragio: «Avere costruito edifici vicini ai corsi d’acqua aumenta la vulnerabilità del territorio». Galletti e Curcio hanno sorvolato in elicottero la zona colpita. «Noi faremo in fretta, soprattutto per un eventuale stato d’emergenza, una volta in possesso delle ricognizione dei danni da parte di Comuni e Regione. Stiamo facendo la verifica dei danni per vedere di riuscire a portarlo in consiglio dei ministri il 27», ha aggiunto l’uomo di governo. Mentre sotto il sole tornato a splendere la gente ripuliva case, magazzini e aziende travolti da acqua e fango. «Siamo disperati, non abbiamo più niente», ha raccontato in lacrime al ministro una delle alluvionate di Rossano. Un turista napoletano ha chiesto aiuto a Galletti perché, come un’altra ventina di vacanzieri, ha perso l’auto nel nubifragio e non sa come tornare a casa. Molti turisti che si trovavano nel campeggio evacuato poco prima del dramma dalla polizia, hanno perso camper, auto, tenda, cellulari, denaro, vestiti, alimenti. «Per fortuna ho salvato la famiglia – ha raccontato Corrado, villeggiante del camping colpito, ricordando che attorno alla mezzanotte tra martedì e mercoledì – ha iniziato a piovere forte e per paura di rischiare abbiamo allertato i vigili del fuoco che sono intervenuti sostenendo che non c’era da allarmarsi. Quando intorno alle 8 del mattino ho tentato di aprire la porta, era bloccata dall’acqua».Il premier Matteo Renzi segue quanto sta avvedendo a Rossano, ma la popolazione più colpita, esasperata, ieri ha contestato per la gestione dell’emergenza il sindaco Giuseppe Antoniotti. L’esercito, insieme a Protezione civile, vigili del fuoco, forze dell’ordine e molti volontari, ha lavorato tutta la notte di mercoledì per rimuovere il grosso dei detriti.  È tornata operativa ieri alle 10 la linea Sibari-Crotone chiusa mercoledì per l’allagamento dei binari tra Rossano e Corigliano e la statale.Dopo una notte nel centro d’accoglienza, in case parrocchiali e abitazioni private messe a disposizione spontaneamente dai cittadini meno toccati dall’alluvione, quasi tutti i 500 evacuati sono tornati nelle loro case. Saranno effettuate verifiche statiche alcuni stabili più a rischio. L’imponente macchina della solidarietà accesasi anche prima che la pioggia smettesse di cadere è stata una luce calda in tanto buio. Il Comune, assieme a Caritas e aziende private ha garantito pasti e beni di prima necessità (acqua, pane, latte) consegnati pure nelle zone di crisi. Prefetto e sindaco hanno disposto che «le società cui ci siamo rivolti per la rimozione delle auto non chiedano denaro ai privati. Se succederà, bisognerà rivolgersi alle forze dell’ordine».