Migranti. Calabria, tre sbarchi in tre giorni sulle rotte dimenticate
Tre sbarchi in tre giorni sulle coste calabresi joniche. Prende sempre più forza la rotta che arriva dalla Turchia e dalla Libia orientale. E resta altissima la pressione sulle forze dell’ordine che, sia in mare che in terra, devono affrontare questo flusso inarrestabile quanto trascurato, sia dai media che dalle istituzioni nazionali. Oggi l’ultimo arrivo, questa volta nel territorio di Palizzi marina, nel basso Jonio, non nuovo a sbarchi di immigrati. Si tratta di un barcone malmesso arenato poco lontano dalla riva, che aveva a bordo 68 persone, tra le quali 6 bambini e 11 donne, due delle quali incinte. Due bambini e le due donne in stato di gravidanza sono stati portati in ospedale per accertamenti. Sul posto i carabinieri, insieme a polizia e guardia di finanza. Gli immigrati, dopo i controlli sanitari, sono stati accolti in una struttura messa a disposizione dall’amministrazione comunale di Palizzi. Così era successo due giorni fa coi precedenti arrivi.
Giovedì mattina la Guardia costiera ha soccorso a più di 130 miglia dalla costa una barca con 33 persone, che sono state imbarcate e trasferite a Roccella Jonica nel centro gestito dal comune. Nel pomeriggio una barca a vela si è arenata a pochi metri dalla spiaggia di Sant’Ilario dello Jonio. Poco più tardi sono stati individuati già a terra 54 immigrati di nazionalità irachena e iraniana. Tutti sono stati ospitati in una struttura messa a disposizione dall’amministrazione comunale. I carabinieri hanno successivamente intercettato i presunti scafisti all’estremità nord del lungomare di Ardore, comune limitrofo, dove mescolandosi fra la gente, fingevano di essere turisti. Una volta identificati, i due, rispettivamente di 36 e 27 anni, di nazionalità russa, sono stati poi fermati per ingresso illegale sul territorio nazionale e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Resta dunque alta la pressione dei trafficanti di uomini sulle coste calabresi, che costringe gli uomini delle forze dell’ordine a un faticoso lavoro di controllo e soccorso. E per fortuna le amministrazioni locali dimostrano impegno e collaborazione. In attesa che a Roccella Jonica, il paese che per la presenza del porto sta ricevendo il maggioro numero di sbarchi, sia realizzata una struttura di prima accoglienza, una sorta di hot spot come quelli di Pozzallo e Lampedusa più volte chiesto dal sindaco Vittorio Zito, con adeguati mezzi e finanziamenti. Perché finora il comune ha dovuto fare da solo, affrontando l’arrivo di circa 900 persone dall’inizio di giugno, sugli oltre 1.600 arrivi su tutta la costa calabrese. L’iter sarebbe a buon punto ma intanto gli sbarchi aumentano nel silenzio quasi generale.