Calabria. La vittoria di San Luca: resta il commissario (con la legalità)
Una veduta di San Luca dall'alto
A San Luca resta il commissario Salvatore Gullì. Lo ha deciso il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari «per consolidare l’azione per la riaffermazione della legalità intrapresa» dal dirigente della Prefettura che da due anni amministra il comune aspromontano. Una decisione che era nell’aria dopo che nessuna lista era stata presentata nel centro della Locride per il rinnovo del Consiglio comunale il prossimo 11 giugno. Vincono così i cittadini di San Luca che in una lettera al ministro dell’Interno, Marco Minniti, firmata da centinaia di persone avevano scritto: «Non meritiamo di ripartire da zero, ma di essere accompagnati da un uomo di Stato su cui tutti abbiamo riposto fiducia, ripagata con la migliore delle ricompense, trasparenza, efficacia e efficienza». E la risposta è arrivata.
La conferma del ministro Minniti ad Avvenire
Come risulta ad Avvenire, è stato infatti lo stesso ministro ad attivarsi per la conferma. Un’attenzione che Minniti aveva assicurato in un colloquio col nostro giornale promettendo: «Non lasceremo sola San Luca e i suoi cittadini», sottolineando «l’ottimo lavoro svolto dal commissario Gullì». Ed è quello che rivendica anche il prefetto di Reggio Calabria. «L’attenzione dello Stato nei confronti di quella Comunità è sempre alta e, per tale motivo, ho riconfermato alla guida di quella cittadina il dottor Gullì che, con costante impegno e passione, è riuscito a coinvolgere la popolazione in un progetto comune per ridare speranza ai giovani di un futuro migliore».
È la seconda volta che Gullì viene confermato. Il dirigente era arrivato nel 2015 quando alle elezioni comunali si era presentata una lista ma non si era raggiunto il quorum, appena 1.485 votanti su 3.446 aventi diritto. Nel 2016 nessuna lista, come quest’anno, e prima conferma di Gullì. Tre “non voti”, dunque, che sono seguiti a due anni di commissariamento per infiltrazione mafiosa. Ma San Luca ha potuto apprezzare questa volta la “faccia” efficiente dello Stato, come conferma il prefetto. «Con questa scelta ho voluto confermare la vicinanza dello Stato che in quel territorio intende, con tutte le sue componenti, affiancare e sostenere l’azione del Commissario per l’affermazione del valore della legalità come fattore imprescindibile di crescita e di sviluppo di quella Comunità».
Si riparte dal depuratore. E dalla Madonna di Polsi
Dunque ancora per un anno il dirigente della Prefettura, “specializzato” in comuni commissariati, guiderà il paese di Corrado Alvaro, purtroppo famoso per i sequestri di persona, i traffici di droga e una pesantissima faida. E a conferma della buona amministrazione ci anticipa le prossime iniziative: il depuratore, l’ampliamento del cimitero “a costo zero”, il completamento del sistema dei contatori dell’acqua cosicchè «tutti davvero paghino e nessuno la rubi più», oltre a un nuovo acquedotto da un’altra sorgente per vendere l’acqua ai comuni vicini e «far diventare ricco questo comune».
E i sanluchesi hanno già fatto capire di essere disposti a rispettare le regole, in presenza di un servizio efficiente che ora c’è. Non lo gradiranno gli ’ndranghetisti che anche sull’acqua rivendicavano il proprio potere. E a proposito di ’ndrangheta Gullì ha pronta un’altra iniziativa, altamente simbolica: la messa in sicurezza delle strade che portano al Santuario della Madonna di Polsi, luogo di fede ma anche di accordi mafiosi. «In questo modo l’accesso sarà più sicuro e agevole. Il Santuario deve essere davvero di tutti e non solo di qualcuno. Dei soliti...». E allora buon lavoro commissario. Sperando che in questo anno la politica locale e regionale sia capace di raccoglierne il testimone. E che nel 2018 si torni a votare convintamente.